L'impero di sabbia. I libri di Ambha
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Come NON marketizzare un libro
Da qualche tempo ormai stavo puntato i romanzi di Tasha Suri, ed in particolare la duologia The Books of Ambha, composta in realtà da due storie autoconclusive, seppur fortemente connesse. A darmi la spinta decisiva verso la lettura è stata però la notizia che "Empire of Sand" sarebbe arrivato in Italia per Fanucci; facile vittima dell'entusiasmo misto ad un po' di (non proprio) sana F.O.M.O, eccomi qui a parlare di un romanzo che mi ha lasciato non poco combattuta sulla valutazione da assegnargli.
La storia si ambienta in un mondo di fantasia ispirato all'India medioevale per molti aspetti, dall'organizzazione statale agli abiti, passando per le varie usanze. Questo territorio è governato dall'impero di Ambha, che da secoli porta avanti delle guerre di conquista supportato dalla sua potenza militare ma soprattutto dal favore del Maha, il loro leader religioso immortale. Al centro della vicenda troviamo la giovane Mehr, figlia di un potente governatore e di una donna appartenente al popolo Amrithi, da anni perseguitato nelle regioni controllate dall'impero; a causa delle sue origini, la ragazza attirerà su di sé l'attenzione dei seguaci del Maha.
L'intreccio di base è una commistione di fantasy politico e romance, sebbene in un primo momento ci si potrebbe aspettare una storia più avventurosa e dinamica; l'azione invece è decisamente circoscritta, se non perfino glissata, e ci sono anche ben poche svolte narrative: i colpi di scena risultano infatti molto prevedibili, nonostante l'autrice tenti di sottolinearli mostrandoci lo stupore dei personaggi di fronte a rivelazioni spesso banali.
Personaggi che per contro risultano ben più convincenti ed approfonditi rispetto alla trama, soprattutto nel caso dei due protagonisti. Mehr e il suo comprimario Amun non sembrano trasmettere molto in un primo momento, ma con il proseguire della narrazione i loro caratteri vengono illustrati nel dettaglio e riescono anche a compiere una notevole evoluzione, sia come singoli personaggi che come coppia; non per niente il romance mi ha convinto in pieno, cosa affatto scontata nel caso della sottoscritta. Meno bene il resto del cast, composto da personaggi abbastanza dimenticabili ed antagonisti inadatti al loro ruolo.
Un altro elemento che valorizza il romanzo è l'ambientazione immaginata da Suri, e resa più vivida ed affascinante con ogni luogo in cui la protagonista si ritrova, descritto con grande cura dei dettagli ed immaginazione: si ha quasi l'impressione di viaggiare assieme ai personaggi ed esplorare questo mondo fantastico al loro fianco; mondo del quale ci viene fornita anche una mappa dettagliata, forse non particolarmente utile ma sicuramente gradita. Come punto a favore devo inoltre includere le tematiche che il libro affronta, in particolare la denuncia del colonialismo e la critica alle convenzioni sociali in una cultura fortemente patriarcale e legata alla religione; sono temi ben amalgamanti all'interno della storia ed affrontati con il giusto tono.
Per quanto riguarda gli aspetti non proprio convincenti, oltre al ritmo narrativo lento e privo di svolte imprevedibili, abbiamo un sistema magico che seppur affascinante a suo modo risulta nel complesso poco chiaro e, in alcune scene della parte finale, perfino contraddittorio; nel Q&A a fine volume, la cara Tasha afferma di aver messo insieme idee che sulla carta le sembrava belle, e questo forse spiega il modo randomico in cui funziona la magia.
Mai il più grosso problema del libro -e di come esso viene recepito dai lettori- è forse il fatto che sia venduto come high fantasy per adulti. Ovviamente spetta alla casa editrice e all'autore stabilire il target di un romanzo, ma sono sinceramente convinta che "Empire of Sand" avrebbe ottenuto molta più attenzione e consensi come romantica fantasy per ragazzi, ossia quello che in fin dei conti risulta essere.
NB: Libro letto in lingua originale