L'anello dei Faitoren
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Opinioni inserite: 3
Un fantasy poco avventuroso
RECENSIONE
Un libro lunghissimo a mio dire, forse anche troppo, perché lo svolgersi della vicenda, per essere un fantasy, non è molto dinamico o ricca di colpi di scena.
Non c'è che dire, da questo libro mi sarei aspettata molto di più, viste molte recensioni positive lette, ma in fondo non sono una gran patita del genere.
Ho gradito altri tipi saghe, ma questo pur essendo un romanzo unico mi ha un po' deluso.
L'ho iniziato con gran entusiasmo leggendo la trama, la cover è abbastanza incalzante, ma non troppo invitante per affascinare tutti gli amanti del genere.
Pensavo che il mistero che aleggiava fra le prime pagine attorno al personaggio di Nora, giovane laureanda in lettere con qualche incidente di percorso sul lato sentimentale, fosse molto più avvincente. Soprattutto quando prima di partecipare ad un matrimonio di amici, si perde all'improvviso nella boscaglia, ritrovandosi in un mondo parallelo molto strano e curioso.
Il suo arrivo in un misterioso cimitero con un'ambigua maledizione che trapela da un'iscrizione trovata su una lapide, poi si disperde per tutta la trama allungandosi in laboriose descrizioni degli ambienti, di maghi, stregoni, castelli e battaglie, ma pur giungendo alla fine di un tutto, non si trova ugualmente il nesso della storia con l'eccessiva ampiezza scritturale.
Ho provato a calarmi nella lettura capitolo dopo capitolo per la curiosità di arrivare a scoprire qualche colpo di scena o cercare di sorprendermi alla fine della vicenda, ma anzi la scrittrice l'ha pervasa di ottima scrittura e stile scorrevole per le descrizioni e i dialoghi, ma non per la completa vicenda della protagonista; infatti ha tempestato lo svolgimento di magia anche quando era un po' di troppo oppure disseminando le pagine di personaggi ben poco utili alla vicenda.
Nonostante tutto, il personaggio di Aurendiel, mago dall'età centenaria che salva l'umana Nora dalle grinfie di Ilissa, regina dei Faitoren e di suo figlio Raclin, promesso sposo di Nora.
La ragazza cade nella trappola degli strani incantesimi di questo popolo magico, tanto da accettare di passare una nuova vita con loro e accettare di sposare e amare il figlio di Ilissa.
Ho trovato anche questa inventiva molto forzata e poco dinamica per la teoria di un fantasy, però poi i capitoli dedicati ad Aurendiel che stringe una magica amicizia con Nora sono stati in parte piacevoli e curiosi.
Anche se mi sarei aspettata un rapporto più affascinante fra i due, visto che all'inizio l'autrice spiega come la ragazza umana sia attratta dalla figura di questo mago vecchissimo, ma ancora altrettanto seducente.
In passato è stato un gran dongiovanni e trapela dalle chiacchiere di corte che abbia avuto una storia con Ilissa e che abbia ucciso addirittura sua moglie e un componente della sua stessa famiglia.
Insomma tanti piccoli misteri che impreziosiscono la trama senza darle la luce che meriterebbe, mentre per il resto la presenza di una maga dal nome impronunciabile ravviva per alcuni momenti la narrazione che rimane ancora inconcludente.
Comunque sia conferisco tre stelline e mezzo al libro perché lo stile è corretto e le descrizioni impeccabili, la trama fantasy c'è senza brillare troppo di unicità, ma in fondo non ho mai mollato il libro e i numerosi indizi sparsi nei capitoli mi hanno fatto giungere per curiosità al finale, né troppo scontato né troppo sorprendente.
Consiglio la lettura a chi ama i maghi, le magie e le avventure raccontate senza volgarità e con la delicata sfumatura di un romanzo conteso tra realtà e fantasia.
Francesca Ghiribelli
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fate e magia
La storia raccontata è strana e singolare, in certi momenti, soprattutto nella prima parte, si è un po' confusi su ciò che sta accadendo e questo rispecchia lo stato d' animo della protagonista, Nora. Inizialmente non capivo bene dove volesse andare a parare, ma andando avanti diventa più chiaro e trovo che il tutto migliori parallelamente al miglioramento della condizione di Nora. Quando la ragazza si rende conto di dove è, di cosa le sta accadendo ed inizia ad abituarsi al mondo in cui è capitata, trovandosi sempre più a proprio agio, anche la vicenda diventa sempre più interessante.
Pur parlando di fate e magia si discosta da altri romanzi di questo genere grazie alle sue particolarità, non cadendo nel banale.
È ricco di avvenimenti, di situazioni e fasi molto diverse tra loro. Nell' insieme risulta decisamente avventuroso ed imprevedibile.
Soprattutto si crea una certa particolare situazione che mantiene in continua attesa di sviluppi. Sviluppi che arrivano solo in parte, infatti rimane ancora molto da dire su questo mondo, su questi personaggi e sulle loro situazioni. Peccato solo che per il seguito si dovrà aspettare un bel po', io già adesso non vedo l' ora, sono troppo curiosa e visto quello che ci aspetta dovrebbe essere ancora più bello e soddisfacente di questo!
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L’anello dei Faitoren - Emily Croy Barker
La sensazione che ho avuto finendo questo libro è che la scrittrice o ha in mente un seguito, o si è lasciata molte (ma molte!) strade aperte per un seguito nel caso le vendite di questo primo libro fossero andato bene, oppure non aveva la ben che minima idea di come concluderlo. C’è tanta carne al fuoco, tanti personaggi di cui molti inutili (Perin e le vicende che girano intorno alla sua famiglia) e tante vicende che vengono lasciate senza una conclusione. L’idea di partenza era davvero carina e anche lo sviluppo, ma dal capito 40 c’è un picco verso il basso! La trama comincia ad essere molto più veloce e insensata.
Ma andiamo con ordine.
Il romanzo tratta di una ragazza, Nora, che viene inconsapevolmente rapita da delle fate, chiamate Faitoren. Lo scopo della sovrana di queste fate, la bellissima Ilissa, è di farla sposare col figlio Raclin per avere un erede. Ma col tempo, Nora capisce che è tutto un inganno, compreso il reale aspetto di queste fate: suo marito è una specie di pterodattilo! Viene perciò salvata da un potentissimo e scorbutico mago, Aruendiel, che la cura, la ospita sotto il suo tetto e le insegna la magia.
E fin qui tutto bene: si susseguono vicende nel castello, incantesimi, viaggi nel regno, conoscenze con altre persone come la maga Hirizjahkinis (un nome quasi impronunciabile), la governante Toristel, il bel cavaliere Perin.
Poi però c’è una svolta: un’accelerazione di narrazione che porta non solo a eventi poco credibili (come Nora la novellina in fatto di magia che riesce a tenere a bada un demone del ghiaccio perché gli recita poesie … o sempre Nora la novellina in fatto di magia che riesce a spezzare uno degli incantesimi più potenti che si conosca …) ma anche a una mancata conclusione della trama stessa (Hirizjahkinis, Ilissa e Raclin, il padre di Perin e la sua vendetta sono tutti personaggi la cui storia è lasciata in sospeso). Per non parlare del fatto che l’anello, protagonista del titolo del romanzo, non serve a un bel niente e ho avuto l’impressione che l’autrice a tratti si fosse dimenticata della sua esistenza.
Davvero un peccato, perché per molto più di metà libro (le prime 500 pag su 600 circa) la storia è davvero avvincente. Quindi, a meno che non sia in progetto un secondo libro (e a questo punto, spero proprio di sì!), non lo consiglio … più per il fatto che leggere un romanzo che non ha una conclusione degna lascia davvero l’amaro in bocca.
Per quanto riguarda lo stile, è piacevole e scorrevole.
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