L'amuleto di Samarcanda. Trilogia di Bartimeus
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 10
Top 50 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Jinn e folletti nei cieli di Londra
Scritto da Jonathan Stroud, "L'amuleto di Samarcanda" è il volume che continua (o forse, inizia?) la serie dedicata allo spassoso jinn Bartimeus.
La storia è ambientata questa volta nella Londra contemporanea, dove però maghi e demoni di vario ordine e grado non solo bazzicano tranquillamente per le strade della capitale britannica ma addirittura governano il Paese attraverso centinaia di ministeri. In una città divisa quindi tra maghi benestanti e i comuni (ossia i “babbani” potteriani) che loro disprezzano, il nostro Bartimeus si vede convocato controvoglia da un ragazzino di nome Nathaniel che subito gli ordina di rubare per lui un prezioso e potete artefatto magico; quella che era iniziata come una banale vendetta tra maghi assume ben presto dei contorni decisamente più ampi e pericolosi.
Nel complesso, ritengo questo volume nettamente superiore a "L'anello di Salomone". L’ambientazione è decisamente più interessante per la presenza di una società governata dai maghi nel mondo contemporaneo (si parla di auto, telefoni e computer), inoltre Nathaniel come coprotagonista si è dimostrano caratterizzato in modo ben più accurato rispetto ad Asmira. Lo stile di Stroud si riconferma estremamente piacevole ed il modo in cui ha unito alla trama di questo romanzo degli spunti per continuare la serie è brillante.
Relativamente alla sequenza di lettura, rimane sempre il dubbio se questo romanzo debba essere considerato il primo della serie; infatti “L’anello di Salomone” è un prequel a quanto succede in questo romanzo, seppur scritto diversi anni dopo. Credo che l’ordine di lettura sia abbastanza soggettivo, perché la trilogia che inizia con questo libro è completamente slegata dal precedente, con le eccezioni di Bartimeus e il suo collega Faquarl, nonché di Salomone che viene nominato in un paio di occasioni.
Indicazioni utili
un jinn per amico...o no?
Ho letto da qualche parte che questo libro è stato definito un testo per ragazzi, quindi quando ho iniziato a leggerlo mi aspettavo uno stile semplice, divertente e leggero, dei personaggi bidimensionali, piatti, ma di facile comprensione e una storia scorrevole e vivace ed effettivamente è proprio quello che ho trovato. Ma c'è dell'altro e con qualche sostanziale differenza.
Innanzitutto il titolo: è un titolo altisonante, maturo, adulto e anche colto, se vogliamo. Richiama alla mente posti misteriosi, avventure d'altri tempi ed eroi dimenticati. E' un titolo forte, d'impatto, che si fa notare.
Seconda riflessione: la trama si concentra intorno alle vicende di Nathaniel, un bambino alle porte dell'adolescenza, che intraprende i primi passi nel mondo della magia e che, per vendetta, rabbia e un infinito orgoglio, finisce per trovarsi invischiato in una situazione molto più grande di lui. E non è da solo, il che non è detto che possa rappresentare una fortuna.
Infatti al suo seguito c'è un jinn, o genio se preferiamo, e non uno qualunque, ma Bartimeus, uno dei più grandi, potenti e contraddittori fra tutti gli infiniti esseri impalpabili che si potessero evocare.
I jinn, del mondo di Nathaniel, sono delle entità soprannaturali dalla moralità incerta, creduti malvagi ed egoisti, che possono essere convocati da un mago, con apposite formule, pentacoli e vari effetti speciali, allo scopo di essere asserviti alla persona che li ha chiamati ed eseguire gli ordini senza battere ciglio, di qualsiasi natura essi si trattino.
Una sorta di Aladino in chiave moderna, con la differenza che Nathaniel combina un disastro dopo l'altro e, guarda un pò, tocca a Bartimeus sistemare tutto.
Certo, fosse per lui il ragazzetto potrebbe anche buttarsi da un ponte ma, sfortunatamente la sua vita è legata a quella di Nathaniel e quindi se vuole sopravvivere, deve aiutarlo nella sua missione folle e, apparentemente, insensata.
Quindi perché secondo me non è un libro esclusivamente per ragazzi?
E' la storia che non è acerba ma, anzi, stratificata, come i personaggi. Ho detto che mi aspettavo dei personaggi piatti e di facile comprensione, ma sia Nathaniel che Bartimeus sono dei protagonisti complessi, ben strutturati, ma non per questo complicati da capire.
E la trama non è un susseguirsi di successi e applausi al protagonista: Nathaniel è un bambino senza guida, quindi ci saranno errori madornali e immaturi, tentativi di riparare al danno ancora più disastrosi, com'è giusto che sia quando uno dei protagonisti ha undici anni. E' una trama coerente, reale, con i piedi per terra.
Nathaniel sarà anche intelligente, dotato e ambizioso, ma rimane pur sempre un bambino.
Storia molto, ma molto diversa per Bartimeus, secondo me il protagonista assoluto del libro: irriverente, acido, spietato, divertente, tronfio e per niente modesto, è una delle colonne portanti dell'intera struttura con le sue battute che fanno sorridere e con le note a piè di pagina (idea geniale dell'autore), che "sua maestà Bartimeus" concede a noi poveri mortali, per chiarire le sue posizioni, sputare velenose sentenze e illuminarci su come funzionano le cose nella sua testa.
Bartimeus mi ha fatta ridere a crepapelle: in certi momenti, mi capitava di prendere il libro, chiuderlo e scoppiare a ridere, scuotendo la testa perché non ci si può far capaci di quanto sia incredibile, assurdo e irresistibile.
Viene voglia di conoscerlo o di avere la capacità di convocarlo nel salotto di casa, tra fumi, lampi e voci dall'aldilà.
Non è un libro solo per ragazzi: lo stile è elegante, i termini ricercati, le note a piè di pagine acute e mature, e la storia non è un successo continuo, intervallato da qualche bastone tra le ruote, ma è tutto l'opposto, un disastro dopo l'altro, con un finale coi fiocchi, in cui sono incastonate le perle di Bartimeus.
Lo consiglierei a degli adolescenti?Sicuramente, ma soprattutto a degli adulti e il motivo è proprio la presenza ingombrante e inevitabile di Bartimeus: un ragazzo che legge questo libro potrebbe essere divertito dalla sua irriverenza e dai suoi poteri strabilianti, pieni di effetti speciali, ma un adulto riuscirebbe a capire la sua filosofia, la sua logica, la maturità dei suoi discorsi e delle sue battute al vetriolo.
Un fantasy originale, che non ha niente a che vedere con Harry Potter & co., perché è completamente un'altra storia, quindi se cercate qualcosa di più potteriano dovete rivolgervi altrove.
Qui troverete Nathaniel e la sua testaccia dura e un jinn che vi farà mettere le mani nei capelli e che non dimenticherete tanto facilmente.
Ecco perché amo le saghe: perché c'è sempre un seguito se lo si desidera.
Indicazioni utili
Uno dei migliori fantasy in circolazione!
Scrivo questa recensione su " L'amuleto di Samarcanda" nonostante siano passati alcuni anni da quando ho letto l'intera trilogia di Bartimeus.
Tuttavia, non ho alcuna difficoltà a ricordare la storia e il piacere provato nella lettura, dato che questo libro, così come gli altri due che lo seguono, è rimasto particolarmente impresso nella memoria.
La trama narra le vicende di un jinn, uno spirito magico, e il suo padrone , Nathaniel, che diviene mago quasi per caso e non è ancora in grado di dominare le sue abilità.
Da questa semplice base di partenza si sviluppa una trama davvero divertente e dal ritmo molto incalzante, che condurrà il lettore attraverso una Londra incantata, dove tra intrighi e svariati colpi di scena si giunge ad un finale epico ed emozionante, che mi ha lasciato a bocca aperta e mi ha fatto precipitare in libreria per acquistare il secondo volume.
Di certo non si tratta di un fantasy scontato, con elfi o stregonerie scopiazzati da Tolkien o dalla Rowling. Stroud è riuscito a creare un'opera davvero originale e coinvolgente, dove non si ha mai la sensazione di dejavù o di banalità. Ciò è tanto più lodevole se si pensa a quanto questo genere sia ormai oggi sovraffollato, e spesso popolato da libricini di infima qualità.
Da segnalare le note a piè pagina che riportano i pensieri del jinn Bartimeus. Trovata geniale dell'autore in quanto esse , sempre messe al punto giusto, consentono di ottenere informazioni sulle vicende, sui personaggi o semplicemente di capire il punto di vista dello stesso jinn con un tono divertente e dissacrante, in gradi equilibrare le scene più concitate del romanzo.
insomma non posso che consigliarlo, di certo si tratta una trilogia che non teme paragoni con opere ben più famose. Promosso.
Indicazioni utili
Non chiamatelo demone
Prendete un ragazzino di 11 anni. Che vive a Londra, con persone che non lo amano. Aggiungeteci personaggi con personalità spiccate. Un pizzico di magia.
Cosa otterrete?
No... non Harry Potter...
Avrete fra le mani Nathaniel!
Certo, alla lista ho dimenticato di aggiungere un'ambizione sfrenata, un carattere orgoglioso e un po' ottuso, e tanta rabbia. E non ho specificato che la magia non è intrinseca dei maghi, ma sfruttano quella dei demoni che schiavizzano.
Combinati assieme, questi ingredienti danno vita ad un'avventura straordinaria.
Nathaniel, nonostante la giovanissima età, convoca il jinn Bartimeus,
"...colui che riedificò le mura di Uruk, di Karnak e di Praga, che parlò con Salomone, che corse nelle praterie insieme ai padri dei bufali, che sorvegliò l'Antico Zimbawe fino a quando le pietre caddero e gli sciacalli mangiarono le sue genti...".
Vuole che rubi un amuleto in casa del perfido mago Simon Lovelace. Quello che il ragazzo non sa ancora, è che ha al suo servizio il più ironico, irritante, ciarliero demone che si sia mai visto. Uno spirito che non manca mai di insultarlo e di prenderlo in giro per il suo aspetto e per le sue emozioni.
Lo stile, con un vocabolario ricchissimo, è molto particolare: si segue Bartimeus, col pov in prima persona e testo arricchito da note umoristiche del jinn, e Nathaniel con la terza persona, a capitoli alterni rinominati col nome del personaggio protagonista.
La storia prende fin dalle prime battute. Tocca terminarlo alla svelta, per sapere come va a finire! Una volta giunta l'ultima parola, però, ti senti "abbandonato", come se un caro amico ti avesse lasciato...
Confesso che mi sentivo in colpa quando dovevo mollare nel pieno di un'azione o di un momento cruciale: mi sembrava di lasciare i personaggi nei guai! Dovevo arrivare ad un punto della storia in cui la situazione di stabilizzava, prima di posare il libro...
Ora non rimane che proseguire la trilogia col secondo volume: "L'occho del golem".
Indicazioni utili
Bellissimo fantasy
Un bel fantasy piacevole per la storia, per l'ironia dei dialoghi, per il fatto che l'autore è un inguaribile idealista e non vuole solo divertirsi e farci divertire.
La storia è appassionante, divertente e coinvolgente e in certi momenti riesce anche a commuovere. Non si può chiedere di più a un fantasy.
Indicazioni utili
C'era una volta...
... un jinn di nome Bartimeus dai modi vezzosi che si crogiolava nel Tempo attendendo ogni volta la convocazione di un mago. Accadde un giorno che un ragazzino smilzo e di dubbie capacità (e stupido, cocciuto, incompetente, impulsivo) lo evocò e questo jinn (o demone, o Bartimeus, o Tolomeo etc...) di gran malavoglia (ma molta molta malavoglia) fu costretto al suo servizio per...
Per fare che?
Se volete scoprirlo leggete questa -simpatica, originale, frizzante- storia!
Una trama semplice ma ben sviluppata, situazioni spesso inverosimili (e ingenue) ma ben descritte, personaggi un po' visti e un po' svisti che rendono le loro avventure così accattivanti da far sì che il lettore ne faccia una scorpacciata (io l'ho finito in un paio di giorni perlomeno).
Stuzzica la curiosità, avevo una voglia matta di continuarlo per vedere come andasse a finire, l'ho divorato con gusto ed entusiasmo.
Sebbene alcune cose mi siano sembrate un po' troppo studiate non ho trovato grandi cliché o banalità, semplicemente una certa facilità di svolta degli eventi salienti che comunque non rovina affatto il gusto.
Come precedentemente detto prima di me, il punto forte di tutto è il protagonista: la personalità di questo demone è davvero simpatica, il lettore non può far altro che sorridere e seguirlo con vivacità, perché Bartimeus cattura bene l'attenzione e tiene svegli.
Dunque se siete amanti del genere non lasciatevelo sfuggire, è una lettura scorrevole, non troppo impegnativa, scoppiettante, briosa e perché no, anche allegra in certi tratti, che può accompagnarvi gradevolmente per qualche ora (credo si possa leggere in fretta un po' per tutti) in un immaginario fantasy un po' insolito.
Consigliatissimo!
Indicazioni utili
delusa
Avevo finito da poco Harry potter e navigando su internet alla ricerca di un buon fantasy mi sono imbattuta su tante recensioni positive di questa saga e mi son detta "proviamo a leggerla"..Ho comprato l'amuleto di samarcanda e l'ho lasciato addirittura a poche pagine dalla fine..non mi ha presa per niente ,sono rimasta delusa.
Indicazioni utili
Una saga magnifica!
Personalmente penso che la Trilogia di Bartimeus di Uruk sia assolutamente una delle saghe più belle mai inventate!
Il protagonista, Bartimeus, ha un carattere forte e deciso e non risparmia certo frecciatine, prese in giro e commenti ironici che ti aiutano ad apprezzare ancora di più la storia.
Nei libri si parla appunto di questo spirito millenario, Bartimeus, che chiamato da un padrone alquanto insolito finisce per avere avventure davvero strabilianti e spesso pericolose con nemici potenti. I colpi di scena non mancano di certo!
Consiglio a chiunque di leggerlo: non si può che apprezzarlo!
Indicazioni utili
Divertente
Devo dire che il primo aggettivo che mi viene in mente in merito a questo libro, e ai due che lo seguono, è proprio divertente.
I commenti ironici e sarcastici di Bartimeus, le note a piè di pagina e le descrizioni dei pasticci combinati da chi lo ha evocato sono fantastici.
L'ambientazione è una londra fuori dal tempo e dallo spazio, in un mondo alternativo, ma non mancano comunque appigli concreti.
Si legge in un batter d'occhi.
Assolutamente da leggere
Indicazioni utili
Da leggere!
In assoluto uno dei libri più belli, piacevoli e divertenti degli ultimi anni. Il protagonista Bartimeus è semplicemente troppo spiritoso e carismatico. Per chi è in cerca di un libro avvolgente e sorprendente fino all'ultimo capitolo della trilogia.