Il tristo mietitore
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 1
Morte in persona
Attenzione! ANTICIPAZIONI!
...almeno credo...
In questa avventura nel Mondo Disco, il protagonista è la Morte, intesa non come evento, bensì come entità dotata di personalità. Accade però che qualcuno decreti che la Morte abbia ella stessa un tempo che sta per scadere. La vita ha il sopravvento, venendosi a creare così uno squilibrio che porta al caos totale. Ecco che il mago Windle Poons, che trapassa alle nove e mezza di sera, si ritrova "morto e vegeto", poiché Morte non si è fatta vedere. Inizia così un'avventura parallela: da un lato, in una fattoria molto lontana, arriva uno straniero alto e scuro, abile come mietitore, ma con una tecnica tutta sua, e dall'altra, Windle Poons e una combriccola di strani "non-morti", o "non-vivi" o quello che è, che devono fronteggiare un'epidemia di vitalità che sta prendendo il sopravvento.
Questo romanzo è un'insieme di chicche che spiazzano, lasciandoti interdetto ("Un'altra Morte nascerà dalle menti dei vivi", oppure "...in cosa può sperare il raccolto se non nella cura del mietitore?", e ancora: "...la vita di una persona era solo il nucleo della sua vera esistenza?"). Citarle tutte, significherebbe riportare l'intero libro! La trama stessa poi, ti catapulta in un mondo filosofico che apre la mente come un soffio di aria fresca, e per un attimo ci si sente come Sofia, ne "Il mondo di Sofia" di Gaarder, quando sale il pelo del coniglio e si affaccia sull'infinito: la sensazione di essere di fronte a qualcosa di talmente enorme da non aver confini. Terry Pratchett ci mostra questo spazio, che è anche tempo, dove non c'è passato o futuro, ma un eterno presente in continuo divenire.
Fantastica l'immagine dell'orologio a pendolo, simile ad una lama, ma senza lancette, nell'atrio della casa di Morte, che "ondeggia con un leggero spostamento d'aria, affettando dolcemente sottili strisce di intervallo dalla pancetta dell'eternità". Che dire poi dei due punti di vista sullo scorrere della vita, subito all'inizio, dal punto di vista delle efemere, la cui vita durava un solo giorno, e dal punto di vista dei Pini Contatori, gli esseri più vecchi di Mondo Disco.
Devo dire che, appena terminato questo libro, ho una gran voglia di ricominciarlo e di ritrovarmi con le parole di Azrael: "Ricordo quando tutto questo sarà di nuovo".