Il sigillo del cavaliere
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Guo Jingming è nato in Cina nel 1983. I suoi libri sono molto popolari tra i giovani cinesi, e nel 2005 si è aggiudicato il titolo di secondo scrittore più venduto in Cina. Oggi è diventato il numero uno ed è uno degli uomini più ricchi del Paese. Tra prosa, interventi su riviste letterarie e romanzi, ha alle spalle ben ventuno pubblicazioni, che hanno venduto oltre 10 milioni di copie. Nell’estate del 2010 Guo Jingming ha presentato al pubblico il suo nuovo romanzo fantasy, Il Sigillo del Cavaliere, primo di una trilogia. Soltanto la prima edizione contava ben 2 milioni di copie, che sono state vendute nel giro di una settimana.
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Inuyasha cinese? mha!
Il sigillo del cavaliere è una tipica -ma veramente tipica- prova di “letteratura” orientale.
Non so se vi è mai capitato di guardare un film giapponese, cinese, coreano…insomma di quelle zone li… La prima cosa che noterete è l’amore viscerale per il sangue, la seconda per il melodramma. Sangue che scorre a fiumi, gente che se le dà di santa ragione (di solito nei film di arti marziali), armi tra le più sofisticate o anche della tradizione che vengono usate nella maggior quantità e con il più grande gusto possibili. Credo sia da questa loro passione che nascono le migliori trame horror degli ultimi anni…senza dimenticare alcune tra le migliori scene splatter.
Melodramma invece perchè a loro piace godersi pienamente le situazioni dolorose (per darvi un’idea mi è capitato di vedere un film in cui ci sono voluti venti minuti perchè l’attore tirasse le cuoia) e, in questo caso, crogiolarsi in una prosa a tratti “pomposa”.
Il sigillo per una metà è un pò di tutto di questo. È un film dentro al libro.
Per l’altra metà mi ha ricordato l’anime giapponese Inuyasha.
Il mondo su cui si appoggia questo libro, infatti, è un mondo di magia e leggende che ricorda molto il medioevo orientale.
I “maghi” detti maestri sono uomini e donne dotati di psicopoteri, chi più e chi meno, che possono anche possedere –se hanno le capacità e la forza per catturarli- delle psicofiere (=animali dotati a loro volta di grandi poteri che aiutano e proteggono il loro padrone) e delle psicoarmi. E si, a forza di leggere psico-qualcosa è possibile che vi venga l’orticaria, escludete quindi dalla mente la prima parte della parola appena vi arriva sott’occhio. ;)
Al vertici della scala dei maestri ci sono i 7 Cavalieri Reali, ognuno con particolari capacità (di psicopoteri) che lo differenzia dall’altro e ognuno con un discepolo da addestrare perchè un giorno prenda il suo posto (a parte il primo cavaliere che ne possiede tre).
Il romanzo, che si suddivide in tre parti pubblicate in tre volumi separati, racconta il viaggio e le avventure di Qiling, ragazzo di diciassette anni all’apparenza comune cameriere di una locanda di provincia, dal momento in cui il suo villaggio viene devastato dalla potente psicofiera Dente della Pallida Neve, che diverrà poi sua. Ma sopratutto dal momento in cui diventa discepolo di Polvere d’Argento, Cavaliere Reale di Settimo Grado. Le cose tra Cavalieri Reali sono poco chiare, situazioni antecedenti fanno si che i nodi vengano al pettine proprio nel momento in cui Qiling ha scoperto di avere degli psicopoteri e si ritroverà quindi a dover combattere contro situazioni per cui non è ancora pronto. Ma come ovvio sul suo cammino troverà amici e compagni pronti ad affiancarlo.
Il romanzo, come anticipato, non è un vero romanzo…ma ne è solo la prima fetta.
Dico fetta perchè sembra stato staccato con un’accetta dalle sue altre pagine. Il libro finisce infatti con un capitolo apertissimo che sembra un normale capitolo di metà libro, di cui vi aspettate il successivo subito dopo. Come una puntata del suddetto anime che, magari, stà per finire con un combattimento all’ultimo sangue e l’ultima scena mostra il personaggio che stà per essere colpito a morte…ma voi non vedete se il colpo è andato a segno o invece è riuscito a schivarlo perchè vi ritrovate con un “Alla prossima puntata!”. Qui troverete un “Continua”.
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