Il sentiero del bosco incantato
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È migliorata, ma ancora molto confusa
Questo secondo volume ha in comune con"Bellezza crudele" solo le iniziali dei titoli originali, lo stile delle copertine e lo spunto di base (sono entrambi retelling di più fiabe, in questo caso Cappuccetto Rosso ed Hansel e Gretel), quindi possono benissimo essere letti come degli autoconclusivi.
La storia è ambientata in un mondo fantastico che ricorda molto la Francia di Luigi XIII -quella de "I tre moschettieri" di Alexandre Dumas padre, per intenderci- e segue la lotta della giovane Rachelle contro la Foresta, un'entità maligna che tenta lentamente di riprendersi le terre abitante dagli uomini.
Rispetto al suo primo lavoro, la Hodge ha saputo creare dei protagonisti più credibili e a tratti perfino affascinanti, ma purtroppo rimangono ancora molti problemi come la sovrabbondanza di informazioni risibili, la piattezza dei personaggi secondari, la prevedibilità dei colpi di scena e la confusione generale che si percepisce con fastidio durante la lettura.
Oltre al lato fantasy è presente una forte componente romance, in particolare si crea un triangolo amoroso; seppur non mi consideri un amante dei love square, devo ammettere che in questo caso le relazioni che si instaurano tra i tre vertici mi sono sembrate credibili ed abbastanza originali.
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- sì
- no