Il ritorno del re. Il signore degli anelli
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 10
Il finale perfetto
Dunque siamo giunti alla fine.
Non ho molto altro da aggiungere riguardo allo stile e al modo di narrare di Tolkien, che rimane uguale anche nell'ultimo capitolo di questa trilogia. Quella de "Il Signore degli Anelli" è sicuramente una delle storie più affascinanti della letteratura, che trova la sua perfetta conclusione con quest'ultimo capitolo: "Il ritorno del Re".
È sicuramente il libro più avvincente dei tre. Stavolta i capitoli narrano ritmicamente i punti di vista ora di un gruppo, ora di un altro gruppo di personaggi. Tuttavia, per assistere all'ultimo tratto del viaggio di Frodo e Sam fino al Monte Fato, il lettore dovrà attendere la seconda parte del libro.
Applausi a scena aperta per Tolkien, a cui tuttavia devo confessare di aver bellamente ignorato le appendici, destinate a lettori più temerari di me, in cui sono racchiuse tante informazioni riguardo al contesto della Terra di Mezzo e della sua storia. Personalmente, mi basta la storyline principale, che aspetterò di arricchire con quella de "Lo Hobbit".
"Il ritorno del Re" comincia, ovviamente, dove è finito "Le due torri", con Aragorn e compagnia che giungono a Gondor e si ritroveranno a respingere l'assalto delle truppe di orchi di Mordor, guidate dai Nazgul.
Le scene di battaglia sono descritte meravigliosamente, permettendo al lettore di immergersi e lasciandogli immaginare le scene in maniera spettacolare. Jackson aveva un gran bel soggetto su cui lavorare, bisogna dirlo.
Al racconto dell'assedio di Gondor e delle conseguenti decisioni che verranno prese da Gandalf e compagnia, si contrappone l'ultimo percorso di Frodo e Sam verso la distruzione dell'Anello, che dovrà essere gettato nel Monte Fato.
Quando tutto finirà, come in tutte le grandi storie (soprattutto quelle molto lunghe come questa), nel lettore si farà viva la consueta sensazione di vuoto, avvertita nel momento in cui gli ormai amati personaggi sono costretti a separarsi. La storia continua anche quando pare non ci sia più nulla da narrare, ma Tolkien se la prende comoda per decidere il destino finale degli Hobbit e del resto della compagnia, lasciandoci soddisfatti e consapevoli di aver esplorato un mondo fantastico, e di aver ascoltato una storia leggendaria.
"Ho tentato di salvare la Contea, ed è stata salvata, ma non per merito mio. Accade sovente così, Sam, quando le cose sono in pericolo: qualcuno deve rinunciare, perderle, affinché altri possano conservarle."
Indicazioni utili
Il male non ha una fine
Così ariviamo all'ultimo capitolo dell'intera storia.
Ormai si sente che sta per arrivare la battaglia decisiva e la tensione e l'oscurità minacciano gli animi anche degli uomini più valorosi, come Denethor che si tufferà nelle fiamme, in un impeto di follia, non riuscendo a tenere a bada l'ansia per l'imminente futuro che sembrava inevitabilmente nero.
Ma qui Denethor, ingannato dal Palntir grazie al quale vedeva molte cose anche lontane (ma purtroppo nelle mani di Sauron), si sbaglia: l'alleanza di Roahan e Gondor sconfiggono il nemico che assediava Minas Tirith, dove cade Theoden. Così entrambi i regni degli uomini perdono il loro re. Erede di Theoden sarà Eomer, il suo "braccio destro". Ma in battaglia anche sua sorella Eowyn dimostrà il suo coraggio, vendicando suo padre, uccide il capo dei nove Nazgul.
Nemmeno dopo la grande vittoria vi è riposo. Per i vincitori vi è ancora l'ultimo scontro, che li porterà alle porte di Mondor.
Mentre il misero esercito si stanzia di fronte al Cancello Nero, Sam deve liberare il suo caro padrone. Qui sarà accompagnata dalla fortuna poichè troverà Cirith Ungol (dov'era tenuto prigioniero Frodo) piena di orchi sì, ma morti: infatti vi erano due guarnigioni, una di Mondor e una di Morgul, che litigando fra loro, si sterminano a vicenda, lasciando la via quasi totalmente libera ai due Hobbit.
Così ripartono verso il monte Fato; durante l'ultima tappa incontrano alcuni ostacoli come orchi, uruk-hai e ancora quel Gollum che alla fine dovrà però desistere.
Ma il loro ostacolo più grande saranno loro stessi: il continuo vacillare della loro volontà, il non riuscire a vedere speranza del ritorno, il peso sempre più forte dell'anello. Alla fine però riusciranno ad arrivare alle voragini di fuoco e proprio lì la volontà di Frodo verrà soggiogata dall'anello.
E proprio lì farà la sua ricomparsa Gollum, che nel rubare l'anello, si getterà con esso nel fuoco.
Insomma, il bene ha vinto, ma alla fine l'anello era riuscito a soggiogare sia Gollum sia Frodo.
Soltanto un colpo di fortuna metterà fine all'esistenza di Sauron.
Ma nemmeno la morte di Sauron può mettere fine al male, l'odio che può avvelenare il cuore di chiunque.
E alla fine finisce dove tutto è iniziato, a casa Baggins. Qui cadrà l'ultimo nemico.
Ma non tutto torna normale: la Contea si ricostruisce, Pipino e Merry vengono acclamati, Sam si fa una famiglia, ma Frodo non può tornare alla solita vita, ormai avvelenato da quell'antica ferita (scusate la rima).
Partirà quindi verso l'Occidente lasciando l'amata Contea.
Indicazioni utili
L'anello e l'illusoria libertà.
Leggi le pagine e voli, sospinto dai flutti della fantasia, guidato dalla penna.
Voli, e sei leggero, senza fardello, se non l'incredulità. E' limitata la mente umana, ma non quella di Tolkien. Plani guidato da una forza di volontà più grande della tua, la scrittura e ti immergi tra paludi putrescenti, eserciti, nani, elfi, ombre, spade fantastiche, creature bizzarre, mentre si realizza per l'ennesima volta la tremenda e sublime lotta del Bene contro il Male.
Soffri la fame e la sete mentre l'oscurità ti ammanta, ti ferisci, guarisci.
C'è un modo che si muove di fronte a te, dinamiche da scoprire, leggende da ascoltare, magari intorno al fuoco, con un branco di giovani Hobbit che reclama la storia di Frodo dalle Nove Dita e l'anello del potere.
L'anello. La perdizione, la folli, il desiderio sfrenato, la malvagità, la corruzione. Una finestra nella Terra di Mezzo si affaccia sull'incubo della Seconda Guerra Mondiale, tra lo stupore, l'ammirazione e la sofferenza.
Voli, a bassa quota, però. Le catene della realtà non scompaiono, sono lì, a trascinarti al suolo, catene indissolubili, ora più marcate, ora quasi evanescenti. Ma la loro presenza si sente, come un velo che offusca l'avventura, come gocce di pioggia che deformano il visibile. E' la penna di Tolkien che impedisce talora di librarsi in cielo, mentre la terra diviene un foglio bianco su cui tracciare alberi genealogici, miti lontani. Piccolo difetto, non insormontabile.
Un po' prolisso in alcuni punti, nei punti sbagliati, suspense ora guastata altre volte pienamente sfruttata. E' un gioco fragile, in bilico sull'illusione di personaggi fantastici e avventure fantastiche, come alberi le cui radici si nutrono qua, nel nostro mondo, dalla nostra terra.
E' una penna acuta quella di Tolkien, capace di indagare sulla Natura dell'uomo, sulle emozioni che lo plasmano, le debolezze, la malvagità, la paura. Sopra tutti e tutto l'anello. UN potere immenso, che uccide, che rende avidi, spregevoli, che deturpa il bello infangandolo di un inarrestabile desiderio.
L'anello è l'uomo che cede la sua dignità, per dominio, per superiorità, l'Anello è l'incubo di un regime totalitario che ha plasmato il popolo sotto il segno di un'ideologia, è il simbolo di una malvagità che scruta nell'uomo, si insinua fino a dominarlo completamente.
L'Anello è la morte stessa, non solo quella corporale, ma quella dei valori che soggiacciono inevitabilmente all'odio.
Si salvano i puri, coloro capaci di sperare, di credere in qualcosa che è la Verità, la Libertà, coloro che sanno sacrificarsi, senza rimorso. Si salvano coloro che combattono l'odio non tanto con le armi, ma soprattutto con l'amore, la pietà, il controllo. E' il mistero della vita che roboante si schiude tra pagine e pagine , assumendo le tinte ora delicate ora vivide di un mondo speculare alla società del Novecento. E' un fantasy che denuncia, gridando l'invito alla speranza, alla pace. Un grido camuffato da foreste, torri, osterie, colli, montagne, plasmato da una galleria di personaggi superbi, incarnato da un'avventura senza esclusione di colpi, un richiamo alla Natura stessa, un invito a rinnegare la corruzione del corpo, dell'anima, dello spirito.
Il signore degli anelli è la metafora di un mondo onnipresente, tormentato dal Giusto e dal Malvagio, martoriato dai colpi dell'ombra, tamponato dal bene, sfregiato in parte di una dignità umana.
Molti si arrendono, molti cadono sotto il potere dell'anello e per molti non ci sarà redenzione.
Un testo unico, dai toni epici, tanto da ricordare in alcuni punti l'Iliade di Omero (descrizione delle battaglie accurata, presentazione dei personaggi per patronimici), ottimo fantasy che per contenuti è superiore a moltissimi altri testi, di qualsiasi genere.
Manca soltanto la libertà di volare in alto, di librarsi senza pensiero alcuno, ma forse, dall'alto dell’incommensurabile libertà, gli occhi sfiorano la realtà, senza addentrarcisi. Un aquila che imperturbabile plana serena mentre al di sotto covano terribili eventi. nel signore degli anelli non si è aquile, ma fedeli scudieri che talora corrono con veloci destrieri. E il brivido della velocità è come l'incedere di un destino ineluttabile, ma anche il tremito di follia che contraddistingue l'umanità
Indicazioni utili
Il signore del Fantasy
Se penso ad un Fantasy penso a Tolkien,non come capostipite del genere,ma quanto come al “Signore degli anelli”che come modello e caposaldo ne ha consacrato e definito il genere,lo ha modellato come uno stampo indispensabile per tutte le opere successive. Giustamente pensando al genere vengono alla mente situazioni magiche,ambientazioni fantastiche abitate da mostri,essere malvagi,creature fatate,eroi mitologici,elfi,gnomi,draghi,maghi ,una lotta continua,eroi incrollabili,dove il bene si scontra perennemente con il male. Il prodotto è questo,e ne”Il signore degli anelli” c’è tutto quello appena elencato e molto altro,e quindi non mi dilungherò a descrivere la trama già nota,o giudicare quest’opera come uno dei più bei prodotti letterari che mente umana abbia mai saputo concepire,al di là della semplice storia e del superbo componimento letterario,ma all’essenza dell’insegnamento,che oltrepassa il confine del pensiero del singolo uomo,della sua ricerca introspettiva,io ci ho visto questo tra le righe di questa storia epica e cavalleresca,il messaggio che è fondamento della vita. La vita intesa come Natura,la natura che prende forma nei pastori dei boschi,nelle grandi aquile,in Tom Bombadill,negli elfi di Lothlorien,nei piccoli Hobbit ,e si uniscono agli aspetti più nobili dell’animo umano quali l’onore,il coraggio,il rispetto,l’altruismo la sincerità,l’abnegazione totale e fedele per la comunità,una lotta continua e incessante contro il male,contro quel signore oscuro che incatena le anime deboli e perverse,spinte dalla cieca malvagità,dalla dittatura,dal ricerca del profitto e dall’odio,e dalla brama insaziabile di potere,che sfociano nella guerra. Il fantasy nasce come uno strumento pedagogico per l’educazione dei bambini ai principi fondamentali del vivere civile,giustamente come dice un altro utente del sito circa:”il fantasy non serve a insegnare al bambino che il drago esiste,ma a insegnargli che esso si può sconfiggere”,e questa è un’opera diretta agli adulti che controllano la società moderna,una dottrina fondamentale ed encomiabile,contro la violenza sulla natura splendida ed incontaminata,e sugli uomini liberi. Questo ho imparato da quest’opera,nella Contea,nel bosco Ciet,a Granburrone,e Moria,nel palazzo di Edoras,a Minas Thirith,ho amato l’incrollabile fedeltà di Sam,la saggezza di Gandalf,la capacità di non abbattersi mai di Pipino e Merry,il coraggio e la regalità di Aragorn,la nobiltà d’animo di Faramir,l’esile lama temprata di Eowyn,e questi luoghi e questi personaggi non mi abbandoneranno mai. Tanto avrei ancora da scrivere.
Indicazioni utili
La Trilogia dell'anello
Mi è impossibile recensire ogni libro separatamente vista la mole della trilogia quindi anch'io, come molti altri, ho deciso di farne un unico commento anche perché Tolkien concepì quest'opera come un unico libro di oltre 1200 pagine, composto in 14 anni di duro lavoro.
Premessa: ho conosciuto quest'opera con la O maiuscola con la fantastica trilogia cinematografica diretta egregiamente dal regista neozelandese Peter Jackson, ed essendomi innamorato di questa versione cinematografica ho voluto affrontare anche l'avventura letteraria per via sia dei molti commenti positivi e anche per la semplice voglia personale di voler leggere un libro fondamentale per un amante del genere fantasy, il quale mi ritengo.
Certo, lo chiarisco apertamente, purtroppo non mi sono gustato per bene questi 3 libri perché da una parte c'era il mio amore e personale preferenza verso la trilogia cinematografica, dall'altra già conoscevo gli esiti e quindi il tutto è stato inevitabilmente penalizzato.
Detto questo, "Il Signore degli Anelli" si può prendere come un libro storico in cui Tolkien crea un mondo praticamente reale che lo si può definire parallelo al nostro, come un'era primordiale della nostra Terra.
In questo vasto e magico mondo (in cui questo autore vi ha riversato la sua esistenza, la sua anima e la sua immensa conoscenza) vi saranno le creature più disparate: Elfi, Stregoni, Ent, Nani, Hobbit, Uomini, Orchi e creature al di la della nostra comprensione.
In questo libro, cosa importantissima, sono riversati un'immensa morale e anche grandi riferimenti al cristianesimo che lo rendono unico e speciale, un libro che si regge su una colonna importante e che vuol donare un messaggio.
E' sicuramente un errore guardare a quest'opera come fosse solo un semplice fantasy, e lo dico con tutto il rispetto per questo genere che apprezzo, ma sarebbe molto riduttivo definire tale lavoro solo in questo modo, a mio parere. Ha si dei richiami al mondo fantasy, ma in realtà i valori e la profondità in esso contenuti sono molto più grandi di quanto l'occhio possa intuire.
Questa è un opera che di certo invita a nozze grandi studiosi che vogliono trovare sensi, messaggi, temi e simbologie nascoste, ma attenzione a non andare oltre alla volontà dell'autore stesso, rischiando di distruggere la bellezza della storia in nome di un'estremizzazione delle metafore e presunti significati.
I temi trattati sono molti: l'amicizia, il coraggio, il male, il bene e anche la morte, un tema molto ricorrente nelle opere di Tolkien.
I personaggi elaborati e la trama potente è profonda fanno di questo libro un'icona per ogni lettore, senza contare la creazione delle lingue elfiche, infatti, Tolkien era un appassionato di lingue antiche e ha saputo creare lingue che si possono veramente parlare, basti vedere i film citati. Un genio assoluto in questo campo, un merito non da poco.
Si è vero, Tolkien sicuramente non era uno scrittore perfetto. In alcuni momenti tende ad appesantire il contenuto dei capitoli ed alcune situazioni che potrebbero donare più suspance vengono utilizzate in altro modo, ma nessuno è perfetto.
In breve, per me Tolkien è il maestro del fantasy!
Consigliato specialmente a lettori maturi per via del linguaggio molto ricercato e per le molte chiavi di lettura. Un "marchio di fuoco" per chi si dice amante del fantasy, ma anche per altri lettori.
Buona lettura!
Indicazioni utili
Il ritorno del re
Certe storie... vorresti che non finiscano mai. E sì, questo è uno di quei racconti che rimangono nel cuore. Due percorsi diversi, uno più emozionante dell'altro ( combattendo al fianco di Aragorn e Gandalf o accompagnado Frodo e Sam per Mordor) che tengono con il fiato sospeso fino alla fine, e che convergono per un unico obiettivo, quello di salvare la Terra di Mezzo dal Male.
Battaglie epiche, pericoli dietro ogni angolo, vicende inaspettate, è una storia di coraggio, lealtà, amicizia e amore (in tutte le sue forme) che non ha confini né età. Ovviamente il tutto in uno sfondo fantasy-avventura sempre eccellente. Personaggi indimenticabili.
Consigliato (anche se come gli altri, è lessicalmente difficile)
Indicazioni utili
Il Signore degli Anelli
Il Signore degli Anelli è entrato nella mia vita l'estate scorsa. Prima lo odiavo. Durante quel periodo un mio amico continuava a dirmi di leggerlo perché era stupendo, lui l'aveva già letto più di qualche volta. Alla fine cedo, un giorno vado in biblioteca e lo noleggio. E oggi mi accorgo di quanto importante sia quel libro per me. Questa opinione riguarda tutti e tre i libri ed è solo una sintesi di quello che trovo altrimenti dovrei utilizzare pagine e pagine. Lo stile di Tolkien è unico ed inimitabile. Certo non è facile e più volte durante la lettura del signore degli anelli mi fermavo per trovare il significato di una parola o rileggevo una frase della quale non comprendevo il senso. Questo soprattutto nei primi capitoli del libro. Poi ci si abitua al suo stile e si capisce quanto geniale sia. La trama è incredibile ed affacciata su un mondo diverso dal nostro ma nel contempo simile. Possiamo facilmente trovare messaggi impliciti o espliciti sulla quale noi stessi dobbiamo soffermarci. Cosa se non l'Anello del potere può rappresentare la tentazione e chi più dei Nazgul fa capire quanto l'uomo sia facilmente corrompibile. Niente in questo libro (inteso come i tre volumi messi insieme) è lasciato al caso e tutto ci spinge a rifletterci e ad immedesimarci nei personaggi per farci un esame di coscienza e capire cosa avremmo fatto veramente al loro posto. Un altra caratteristica di Tolkien è quella di lasciare sempre un alone di mistero senza mai rivelare tutto lasciando spazio alla nostra immaginazione. Anche il finale non può definirsi tale ma può essere considerato un inizio, una nuova storia che purtroppo potremmo non conoscere mai a causa della morte di Tolkien, che ha lasciata nel mondo una domanda: e dopo cosa succede? Senza però darci una risposta. Anche alcune cose del passato sono sconosciute.
Purtroppo in questi anni molte persone non amano leggere e spesso odiano soprattutto il fantasy e come unica motivazione usano l'irrealtà delle storie. Quest'irrealtà però non esiste e si capisce dai libri di Tolkien Soprattutto. Noi amanti del fantasy dobbiamo quindi trasmettere la nostra passione per creare con la nostra immaginazione quel mondo che Tolkien ha fondato.
Indicazioni utili
Imperdibile
Recensisco questo per tutti e tre visto che io ce l'ho in un tomo unico!
Leggere questo libro per me è stato l'inizio di un sogno che in buona parte dura ancora adesso. Mi ha aperto gli occhi su quale fosse realmente la mia dimensione!
Un libro calamita, nel senso che non puoi posarlo. Ti torna sempre in mano e che ha sdoganato un genere, il fantasy, che da Tolkien in poi comincia a uscire dalla sua nicchia per espandersi come una marea a Mont Saint-Michel.
Si legge praticamente vivendo le avventure di Frodo e compagni sulla propria pelle.
Le descrizioni sono poesia. I personaggi sono ognuno (OGNUNO) tratteggiato come se fosse il protagonista, facendoci innamorare di volta in volta di un Entl, o del re di Rohan o di Aragorn!
Un libro che non può mancare in nessuna biblioteca
Indicazioni utili
Il terzo e unico.
Epico finale del sogno, della battaglia per il bene e per l'inizio del tempo degli uomini.
Entrano in gioco combattenti di ogni tipo e di ogni tempo. Nell'ultimo conflitto il nostro coraggioso Re dei Re accomapangato dal resto delle forze del bene si scontra con il mostruoso esercito di Sauron. Nel mentre il piccolo Frodo, sostenuto dall'inseparabile e insostituibile Sam, affronta una lotta interna fino all'infuocato finale della nostra storia...
Imperdibile ed indimenticabile.
Tolkien crea un mondo a parte, parallelo, con una sua storia, le sue tradizioni, i suoi popoli, le sue battaglie, le sue leggi, i suoi amori, tutto perfettamente descritto e raccontato quasi questo mondo diverso esistesse veramente.
Consigliatissimo.
Indicazioni utili
Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re
L'ultimo atto della TRILOGIA per antonomasia, si l'ultimo capitolo di un'opera che ci ha stregati.
Non perde un colpo i personaggi vivono l'avventura coinvolgendo il lettore, ricordo di averlo letto contemporaneamente ad un mio amico mentre eravamo in villeggiatura al mare, bè era una gara a chi andava più avanti.
Tolkien ha toccato l'eccellenza in un crescendo di emozioni che può descrivere solo chi ha letto l'intera opera. Grazie Tolkien e buona lettura a tutti voi.
P.S. vi è un'edizione della intera trilogia rilegata, con illustrazioni, al prezzo di euro 48,00 della Bompiani, bè una chicca simpatica, scusate per la pubblicità ma ne vale la pena.