Il mago
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Opinioni inserite: 7
Assolutamente NO
- SPOILER -
Partendo dal presupposto che questo romanzo dovrebbe essere il primo di una trilogia, e basandoci sull'orribile messaggio posto sulla copertina, posso dire senza alcuna preoccupazione che questo romanzo è la brutta copia di "Harry Potter" e de "Le Cronache di Narnia", e più nello specifico del primo libro "Il nipote del mago".
Da dove partire? Dall'astio che il protagonista provoca nel lettore? Quentin ti viene voglia di prenderlo a schiaffi, sempre, la sua visione cinica della vita (che dovrebbe rappresentare la morale della storia) si scontra costantemente con quello che il romanzo vuole mostrare; il protagonista è passivo in tutto e si distacca dal resto dei personaggi per ciò in cui crede.
La descrizione delle scene lascia a desiderare, si fa fatica a immaginarsele e molto spesso sono stato costretto a rileggere interi paragrafi per capire cos'era successo. Si ha la sensazione che il tutto serva ad allungare il brodo; lo stile è lento e le situazioni mostrate non portano da nessuna parte (la scena della trasformazione in pennuti è fine a sè stessa, per esempio) e le "leggi" che regolano la magia sembrano campate in aria (perché si può usare il demone una volta sola? E perché un mago - essere capace di manipolare la materia e le leggi fisiche a proprio piacimento - dovrebbe girare con una guardia del corpo?).
La vita post-laurea è una palla infita. Ci vengono rifilati interi capitoli in cui si parla della vita della cricca nel mondo reale ma anche queste situazioni non portano a nulla (devo sapere che Quentin passa le sue giornate a copulare, bere e drogarsi?) e il lettore spera costantemente che qualcosa interferisca con la noia.
La seconda parte del libro è la copia spudorata dell'opera di Lewis, non c'è molto da dire e così anche la terza; il mondo di Fillory è del tutto identico a quello di Narnia, cambiano solamente i nomi. La battaglia con il boss finale è la cosa più ridicola e senza senso che abbia mai letto (si combatte il cattivo con una pistola, UNA PISTOLA! Ma sono maghi o cosa?! È come se Silente tirasse fuori un AK-47 per combattere contro Voldemort!).
La parte finale è lunga, noiosa, priva di avvenimenti significativi e soporifera.
Il finale è qualcosa di ridicolo, come tutta l'opera, tant'è che a fine lettura mi ero detto "Allora muore? Quindi Fillory è l'aldilà?", e invece ci sono altri due libri.
Il significato della storia, i suoi valori, sono bellissimi ma trattati malissimo; la depressione del protagonista, il senso di vuoto e la filosofia di Schopenhauer potevano dare filo da torcere alla saga della Rowling e invece sono buttati alla rinfusa in una trama che di originale non ha quasi nulla. Buttare scene da adulti, parole volgari o le descrizioni di morti e amputazioni non rende un romanzo più maturo ma solo più volgare.
Questa è la mia liberissima opinione dei fatti, lungi da me criticare coloro a cui l'opera è piaciuta, ma questo romanzo non lo consiglierei/regalerei a nessuno.
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Molto carino
Libro molto scorrevole, divertente, magico ed inaspettato. Carico di mistero e di una depressione moderna reale. Mi è molto piaciuto soprattutto l'inizio: la scoperta della magia, del mondo parallelo dei maghi, la scuola che sì in effetti ricorda Harry Potter più adulto e nella seconda parte del romanzo in effetti sembra Narnia. Forse un po frettoloso nel complesso, poteva essere sviluppato un po meglio imprigionando il lettore fino alla fine. Attendiamo il seguito.
Consigliato agli amanti della magia e del mistero e a chi mancano le avventure del nostro amico Harry Potter, ma ricordatevi che Lev Grossman non è J.K.Rowling.
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Imperdibile
Non sono assolutamente d'accordo con le recensioni che mi hanno preceduto. Questo libro è pesante. Nel senso che lascia qualcosa alla fine.
Chi si è lasciato attrarre dallo specchietto per le allodole in copertina con il riferimento a Harry Potter, non ha capito il senso di questo.
E' ovvio che ci sia un riferimento con HP. Gli stessi protagonisti lo hanno letto e lo citano nel libro. Piuttosto emerge un parallelo con le Cronache di Narnia, ma senza quel fastidioso senso didascalico che le caratterizzava.
In questo libro la magia non migliora la vita, è difficile da trattare. I protagonisti, nonostante abbiano il mondo ai loro piedi, alla fine degli studi, non sanno cosa farsene.
Sono caratterizzati da un senso di noia, che li rende molto contestualizzati e che li spinge a cercare emozioni anche al di là del lecito e delle loro stesse possibilità, fino al gran finale.
Io personalmente mi sono molto immedesimato in Quentin, in quello che prova prima di scoprire di essere destinato a Brakebills. Mi sono reso conto che nella sua situazione avrei agito esattamente come lui. Sia nel bene che nel male.
Questo libro è Moravia e Sartre insieme. Basta saperlo leggere.
Assolutamente da leggere
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Banale e scontato...
Questo libro mi sa tanto di copiato...
Il fatto è che si tratta di una brutta copia di Harry Potter, che è una serie di libri adatta sopratutto ai giovanissimi.
Ma questo testo non lo è: gli assomiglia per via della scuola per maghi, il rapporto con i professori e l'amore per la ragazzina..
Senonchè questa trama, molto contorta e dai labili contenuti, non è sufficientemente buona per essere paragonata a quella di Harry Potter.
Con tutto il rispetto per la critica americana e per coloro a cui è piaciuto, io mi dissocio.
L'ho trovato banale e scontato per la copiatura..
Non consigliato. Non leggetelo. Ci sono dei libri migliori, ora in libreria, più creativi, più interessanti e cosa importante, non copiazzati.
Un mio non complimento all'autore.
Saluti.
Ginseng666
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Non so
Il commento "se sentite la mancanza di Harry Potter questo è il libro che fa per voi" è uno specchietto per allodole, il libro potrebbe essere bello se si legge il disagio di vivere di un adolescente che non è felice nemmeno se ha poteri magici, però quello che si poteva sviluppare non è sato sviluppato e la storia si perde in particolari non proprio entusiasmanti....
Dovrebbe essere riscritto con un obiettivo preciso...
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un'oscenità
Quello che mi ha colpito maggiormente è leggere il commento lasciato sulla copertina dal Washington Post: "se sentite la mancanza di Harry Potter questo è il libro che fa per voi"! Questo commento attira i lettori, soprattutto più piccoli, che si ritrovano a leggere pagine piene di oscenità. E' risaputo il successo che i libri della Rowling hanno avuto sul pubblico più piccolo e credo che lasciare questo tipo di messaggio sulla copertina sia per loro come uno specchio per le allodole!
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Un libro che non convince
Il libro ha un inizio molto promettene; tuttavia l'autore sceglie di infittire la trama rendendola complicata ed assurda.
I personaggi sono convincenti, ma gli svolgimenti no.
Quentin è un adolescente sfigato affamato di sesso e frustrato che (meraviglie delle meraviglie) viene invitato a diventare uno studente della miglior scuola del mondo.
La trama si complica con tresche amorose e abisso di droghe che portano il protagonista a perdere la ragazza che ama.
Tutta va ella lo perdonerà e tutti finiranno per magia in un mondo fantastico.
Non c'è assolutamente paragone con Harry Potter o le Cronache di Narnia.