Narrativa straniera Fantasy Il gioco della notte
 

Il gioco della notte Il gioco della notte

Il gioco della notte

Letteratura straniera

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Bride McTierney ha chiuso con gli uomini. L’ultimo ha avuto persino il coraggio di scaricarla con una lettera spedita all’indirizzo di lavoro. Ma anche se si vanta di essere forte e indipendente, Bride non ha mai smesso di sognare l’arrivo di un cavaliere in armatura scintillante. Mai avrebbe però immaginato che invece dell’armatura, il suo cavaliere avrebbe avuto un mantello di pelo fulgido. Vane Kattalakis, infatti, non è ciò che sembra. È un lupo. È uno spietato Cacciatore mannaro. In fuga dai suoi mortali nemici, l’ultima cosa che Vane vorrebbe è una compagna. Le Parche l’hanno però accoppiato a Bride, lasciandogli così appena tre settimane per convincerla che il sovrannaturale esiste e che le loro vite sono strettamente intrecciate. Per quanto rischino di essere brevi...



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Il gioco della notte 2012-07-17 12:22:13 Amarilli73
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Amarilli73 Opinione inserita da Amarilli73    17 Luglio, 2012
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SOTTO IL JEANS NIENTE...

Sesto capitolo delle avventure dei Cacciatori oscuri. Ah, il buonumore che mi regala ogni volta la Kenyon: i suoi romanzi sono davvero sorsate fresche e rigeneranti.

Qui ci regala una deliziosa e simpaticissima eroina: Bride è alta e ben piantata, e soffre un po’ (a causa degli altri) questa sua condizione di taglia 52. Basti dire che il suo ex ragazzo si era dichiarato disposto a prenderla in braccio, solo se gli avessero dato un carrello elevatore (… il galantuomo!).

Tutto questo finché non incontra Vane Kattalakis, un lupo Katagaria che condivide una natura bestiale, appunto, con una seconda natura umana da strafigo imperiale. Vane, pur essendo mezzo lupo, ha una dolcezza innata ed ha la sensibilità di vedere e apprezzare Bride per la fantastica donna che è; per lui, Bride è semplicemente molto “morbida”, lussureggiante, tanto che la guarda rapito “come se fosse un delizioso dessert da assaggiare” . Insomma: dopo vampiri e demoni, persino i lupi mannari sono preferibili a certi umani….

Ma se per Vane il colpo di fulmine è istantaneo (e lascia su di lei il suo marchio personale), Bride, pur essendo tramortita da tanta fortuna, ha qualche difficoltà ad accettare un mondo popolato di immortali, creature oscure, divinità litigiose, ecc.. Soprattutto perché ha solo tre settimane di tempo per decidere di legarsi al suo uomo-lupo per l’eternità. Una scelta senza dubbio impegnativa.

Anche stavolta la Kenyon crea due personaggi riuscitissimi per un fantasy rosa davvero esilarante.

Unica perplessità: non capisco questa appassionata insistenza delle scrittrici fantasy di ultima generazione (vedi Ward, Ione, ecc.) sul presentare i loro bellissimi vampiri/cacciatori rigorosamente senza boxer. Addirittura, stavolta la Kenyon lo proclama come una sorta di dogma a metà libro: “Non c’è nulla di più sexy di un uomo che ha il coraggio di non indossare nulla sotto i propri vestiti”. Coraggio ?? ……. Boh!
Sarà perché mentre scrivo ci sono trentacinque gradi all’ombra, ma non è che mi ispiri proprio sensualità questo connubio pelle maschile sudaticcia - jeans poco traspirante: voglio vedere il nostro eroe, se dopo una giornata frenetica a inseguire demoni, non arriva anche lui alla serata romantica gagliardamente odoroso. Se questo fa sexy… Di questo passo, tra un po’ mi aspetto l’elogio del vampiro con l’ascella boschiva non lavata da una settimana!

Quindi, sul punto, rispettosamente dissento: l’intimo è ancora eleganza. E poi vuoi mettere l’acchiappo dell’elastico che spunta malandrino…. Scherzi a parte, libro consigliatissimo a chi piace il genere.

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Per chi vuole cacciatori oscuri e selvaggi, ma sempre con un tocco di classe
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Il gioco della notte 2012-03-23 19:56:02 Foschia75
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Foschia75 Opinione inserita da Foschia75    23 Marzo, 2012
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Inimitabile Kenyon

Mi immergo sempre con grande piacere nelle pagine della Kenyon (che si conferma ancora sul podio delle mie tre scrittrici preferite), nonostante questa volta non siamo davanti a qualche prodezza del cacciatore oscuro di turno.
Quando ti affezioni ai ragazzi di Ash, all’inizio sembra strano entrare nella cerchia dei cacciatori mannari che finora hanno fatto più d’una volta da “cornice” alle rocambolesche nottate di Kyrian e Co.; ma dopo aver conosciuto meglio ogni singolo personaggio de “il gioco della notte”non si può fare a meno di sentire l’abbraccio del “branco-famiglia” di Vane e Bride, e ancor meno degli inimitabili siparietti di Ash e Simi che rubano la scena ogni volta che compaiono.
I due protagonisti non potrebbero appartenere a mondi più distanti, il passato ha deciso per loro come affrontare la vita; Vane non ha mai conosciuto l’amore e il calore di una famiglia, ma solo l’astio dei suoi genitori che lo hanno sempre considerato la causa delle loro sventure. Ha sempre lottato per sopravvivere e all’improvviso scoprirà di essere molto più di quello che ha sempre creduto. Bride è una donna a cui è appena stato spezzato il cuore e che viene giudicata più per il suo aspetto fisico che per quello che ha da offrire, fino a quando una sera “entra” nella sua vita Vane che la seduce e, senza volerlo, la lega a se marchiandola. Per colpa di una profezia avrà tre settimane di tempo per riuscire a farsi accettare e amare senza riserve dalla sua compagna, così da poterla proteggere da chi gli dà la caccia per privarlo dei suoi poteri e del branco che gli spetta.
Ma la Kenyon si sa, è abile nell’impreziosire le sue già ricche trame e farà scendere in campo dei validi alleati che aiuteranno Vane a tenere Bride al sicuro e scongiurare una spietata guerra tra cacciatori mannari. Tutto arricchito da una tavolozza di sentimenti molto intensi e una discreta varietà di personaggi ritratti in siparietti “familiari” che fanno ridere di gusto e scaldano il cuore.
CONSIGLIO: Se non volete soffrire inutilmente per chissà quanti mesi, non leggete l’incipit alla fine del libro! La Kenyon ha messo insieme due personaggi che faranno fuochi d’artificio!

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La serie dei cacciatori oscri, Lara Adrian, J.R.Ward, Larissa Ione.
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Il gioco della notte 2012-03-12 20:58:10 AzureStrawberry
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AzureStrawberry Opinione inserita da AzureStrawberry    12 Marzo, 2012
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Un cuore può sbocciare?

Premessa…
Il Gioco della Notte (Night Play) è il quinto volume della serie Dark Hunters, ma soprattutto è il primo volume della serie Were-Hunters.
Anzi parlare di Dark Hunters in questo caso è quasi “esagerato” in quanto è un libro che molto probabilmente è nato più come spin-off che non come elemento della serie principale. I cacciatori oscuri qui sono praticamente assenti, compaiono brevemente Acheron (che non può assolutamente mancare), Kyrian e Valerius. Ma non sono particolarmente importanti nello schema generale del romanzo.
Poi penso che, essendo piaciuto tanto (dato che i commenti anche su goodreads sono molto buoni) e volendo i nuovi personaggi incontrati avere la loro parte di notorietà (dato che come ben sanno gli scrittori, i personaggi prendono spesso anima e corpo e pretendono storie proprie), si è meritato di diventare il primo di questa sotto-serie…quella dei Cacciatori Mannari.
Chi è già addentro al mondo creato dalla Kenyon saprà che i personaggi creati da questa autrice sono innumerevoli e articolati anche in sotto gruppi (tanto che alle volte si fa fin fatica a tenerli tutti a mente e ci si deve quindi calare nell’ottica di non badarci troppo altrimenti si rischia di esserne sopraffatti) e non rimarrà questo l’unico esempio di sotto-serie infiltratasi nella più grande categoria.

Ma veniamo al romanzo.
Dopo l’ultimo viaggio che ci ha portati a Wulf e Cassandra … torniamo a New Orleans, città teatro degli eventi di “L’abbraccio della notte” con protagonisti Talon e Sunshine.
E’ stato in questo romanzo che abbiamo incontrato per la prima volta Vane, accorso in aiuto di Talon per proteggere Sunshine… e per questa sua scelta -piuttosto inconsueta per un cacciatore mannaro- ritrovatosi poi a subire un attacco da parte dei demoni apollinei al proprio branco. Attacco che ha portato alla morte dell’amata sorella, l’unica assieme al fratello Fang che fa parte della sua VERA famiglia. Ed è questo l’evento scatenante che fa si che Vane e Fang si ritrovino, nelle prime pagine del libro, a lottare per la propria vita appesi ai rami di un albero aggettante una palude, in cui coccodrilli affamati aspettano solo il momento dell’imminente caduta.
Saranno i poteri e la forte volontà di Vane a salvarli, anche dal successivo attacco di demoni apollinei decisi a succhiare loro anima e poteri, che però lascia Fang in uno stato catatonico dovuto allo shock da cui Vane non riesce a farlo uscire. Rifugiatosi al Sanctuary locale gestito da una famiglia di orsi mannari che mantengono il posto neutrale per ogni creatura paranormale che abbia bisogno di un porto sicuro, Vane deve decidere come salvarsi dalla condanna a morte ordinata dal suo stesso padre, capo del suo vecchio branco.
Ed è a questo punto che entra in scena Bride.
Completamente umana, ma soprattutto completamente ignara di questo mondo sotterraneo che vive e respira attorno a lei, è appena stata lasciata da quel bastardo opportunista del suo fidanzato che non ha fatto altro che approfittarsi di lei e cercare di cambiarla.
E qui stà il bello di questo romanzo…Bride è un’eroina alquanto atipica, soprattutto in questi romanzi dove la parte femminile è solitamente bella quanto la sua controparte maschile è aitante.
Ok, non che Bride non sia bella, ma è quella che tutti definiremmo una donna morbida, in carne.
Insomma…è cicciottella. Cosa che le ha sempre dato dei grossi problemi (e come non capirla! Siam tutti li a controllare i kili che aumentano ) soprattutto nelle relazioni con l’altro sesso.
Quando vede entrare nel suo negozio l’uomo più bello e “in forma” che abbia mai visto, perciò, teme che abbia brutte intenzioni…di certo non immagina che sia entrato per rivedere lei.
Rivedere perché Vane ha incontrato per la prima volta Bride mentre stava proteggendo Sunshine e ne era rimasto subito ammaliato. Ed è lei l’unica che ha risvegliato in modo tanto prepotente i suoi istinti animali…e meraviglia ancor più grande quelli protettivi che solitamente sono rivolti alla Compagna per la vita. Peccato che la sua vita sia momentaneamente (e probabilmente per un bel po’) incasinata all’inverosimile…e il pensiero d’una compagna sia il più lontano fra tutti.

Conclusione…
A differenza dei precedenti volumi, che man mano stanno svelando il mondo dei Dark Hunters e degli estremamente complessi legami che scorrono appena sotto la superficie, questo romanzo prende un momento di pausa da tutto e crea una bolla di dolcezza veramente indescrivibile. La storia di Vane e Bride esce dagli ultimi schemi per raccontare una storia comune incastonandola in una montatura magica dove l’amore e la fiducia in se stessi la fanno da padrone.
Un romanzo che è il sogno che ogni ragazza –che sia formosa o meno- coltiva dietro le coltri del suo letto, nel buio della propria camera.
Un bellissimo romanzo che realizza i sogni più reconditi dei romantici più sfegatati, nella speranza sempiterna che un amore tanto forte possa esistere anche nella realtà.

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serie Dark Hunter, Una scommessa per amore
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