Il cavaliere dei Sette Regni
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Recensione della Redazione QLibri
Le origini del mito?
Prequel de "Le cronache del ghiaccio e del fuoco" , il nuovissimo libro del genio George R.R.Martin è un testo che ho atteso per tanto tempo e quando la redazione mi ha proposto di recensirlo, sono stata assolutamente entusiasta di avere questa possibilità.
La prima cosa che devo premettere è che, pur trattandosi di un prequel, sappiate che non ritroverete nessuno dei personaggi resi famosi dalla saga martiniana: niente Tyrion e il suo sarcasmo (ahimè), niente Cersei e Jaime, nè Barriera, nè la mia adorata khaleesi..niente di niente.
In effetti l'unico motivo per cui potrebbe essere considerato un prequel è perchè l'epoca descritta nel libro ci conduce al periodo storico in cui i Targaryen sono ancora nel fiore del potere, pur non essendoci draghi in giro a sputare fuoco. Ovviamente alcuni nomi di lord vi suoneranno familiari (attenti a quell'infame di Frey), e le città che i due protagonisti toccheranno sono quelle che conosciamo.
La storia dunque descrive il viaggio itinerante di Dunk, cavaliere errante un pò bonaccione, e del suo specialissimo scudiero, la cui vera identità (purtroppo svelata troppo presto) riserverà qualche sorpresa. Tra tornei, spacconate, fughe e battute di spirito, i due, così diversi eppure in qualche modo sinceramente legati da una vera amicizia, ci porteranno di nuovo nei Sette Regni, facendoci rivivere quelle ambientazioni tanto care.
Devo dire due parole su questo punto, perché mi aspettavo un romanzo diverso: non dico che, come prequel, il tempo dovesse portarci indietro di dieci o vent'anni prima degli avvenimenti narrati ne "Il trono di spade", ma forse il nastro si è riavvolto troppo nel passato, in quanto la storia di questo volume non tocca alcuno dei personaggi che conosciamo bene.
E' pur vero che vengono chiariti alcuni punti, come le discendenze e la suddivisione del territorio, ma nulla che faccia dire "ah!questo fatto è proprio curioso!", oppure "questo particolare è prezioso per il seguito".
Non saprei, ma mi da l'impressione di un romanzo slegato, a sé stante, quindi non so fino a che punto considerarlo un prequel vero e proprio.
Detto questo, non può non essere letto se siete dei veri fan di Martin, e pur non essendo assolutamente brillante, graffiante e sexy come la saga successiva, deve essere un tassello da aggiungere al puzzle.
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EPICO.
EPICO.
Romazo epico davvero avvincente, riesce perfettamente nel suo compito: intrattenerci per alcune ore di svago facendoci immergere in un mondo "medioevale" e "magico".
Ho letto questo libro velocemente, come non mi succedeva da tempo, non riuscivo a staccarmi da lui. Bello, avvincente, semplice, lineare, veloce, pieno di emozioni ed azione.
Ormai leggo solo alla sera prima di dormire ed a causa di questo libro ho dormito sempre più tardi. Una storia davvero ben scritta. Un romanzo perfetto che ha l'unico difetto di essere troppo corto, come un antipasto troppo buono ma in una porzione troppo piccola che ci lascia troppa voglia di volerne ancora.
Prequel di "Game of thrones".
Il romanzo è composto da tre racconti lunghi o romanzi brevi strettamente collegati fra loro, la cui distanza temporale è minima.
I protagonisti sono Dunk e Egg, il primo è un giovane cavaliere errante di umili origini, il secondo diventerà subito il suo fedele scudiero.
Il libro mi ha portato subito ad affezionarmi ad entrambi ed a sperare che non muoiano, vista la tendenza dello scrittore a far crepare tutti i miei personaggi preferiti nella sua saga più famosa. Dunk invece metterà in ogni modo a rischio la propria vita, anteponendo sempre il suo onore ed i suoi principi ad ogni cosa (sicurezza, soldi, comodità, probabilità... Nulla riesce a dirottarlo dal suo ostinatissimo onore di cavaliere a cui sembra indissolubilmente ancorato).
I due protagonisti sono agli antipodi Egg è istruito, colto, estremamente intelligente ma troppo incline alla "sentenza", Dunk invece è analfabeta, semplice, poverissimo ma riesce nella sua estrema semplicità ad essere sempre profondamente onesto ed onorevole.
Concludo consigliando a tutti questo semplice romanzo epico, anche a chi non è un fan di Game of thrones, in quanto sono storie auto-conclusive. Si legge rapidamente e fa tornare la voglia di impugnare una spada e cavalcare un cavallo.
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Anche a Westeros possiamo divertirci
“Il cavaliere dei sette regni” è una raccolta di tre racconti scritti da Geroge R.R. Martin, l’autore de “Le cronache del ghiaccio e del fuoco”. Anche questi racconti ci portano nel mondo di Westeros ma essi sono ambientati all’incirca novant’anni prima, quando ancora la famiglia Targaryen era saldamente al potere. Qui abbiamo di fronte un cavaliere errante di nome Duncan l’Alto che prenderà come scudiero Egg, un ragazzino che vuole celare le sue origini. Lì vedremo vagare per l’intero continente di Westeros cacciandosi molto spesso nei guai.
La narrazione è notevole, in puro stile Martin, anche se il tono è molto meno epico delle Cronache. Il punto di forza principale dei racconti sono proprio i protagonisti Duncan ed Egg e il loro dualismo, il primo, un cavaliere errante analfabeta, enorme, goffo che però ha un grande senso dell’onore. Il secondo invece piccolo, furbo e incline al giustizialismo. Molto spesso vediamo queste due visioni del mondo e il lettore inevitabilmente finirà per prendere le parti dell’uno o dell’altro personaggio.
Questa antologia è perfetta sia per chi debba ancora approcciarsi all’universo creato da Martin, sia per i lettori che hanno confidenza con il “gioco del trono”. Infatti questi ultimi potranno ritrovare dei personaggi e alcune esplicazioni che renderanno piacevole la lettura.