Il battesimo del fuoco
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 1
Top 50 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Spoiler: purtroppo Ranuncolo sopravvive di nuovo
Ecco un tipo di recensione che mi vede molto combattuta, in particolare sul voto da assegnare; razionalmente vedo benissimo i difetti de "Il battesimo del fuoco", ma devo ammettere che la lettura non mi ha pesato per nulla, e questo perché ormai sono in sintonia con lo stile e l'umorismo di Sapkowski e conosco i personaggi principali e le dinamiche tra loro. In pratica, sapevo cosa aspettarmi dalla forma, però sono rimasta alquanto delusa dal contenuto.
La trama di questo romanzo si può riassumere in poche righe, e questo è proprio il problema maggiore, perché l'autore l'ha diluita in un volume di oltre 450 pagine! Per quanto riguarda Ciri e Yennefer abbiamo solo un paio di scene che praticamente non portano avanti la narrazione, se non per la creazione della Loggia e le confuse informazioni sulla discendenza della famiglia reale di Cintra. La maggior parte del volume è riservata invece al viaggio di Geralt e Ranuncolo, già iniziato ne "Il tempo della guerra", e che qui avanza relativamente poco vista la pericolosità dei territori in cui i due protagonisti ed il loro nuovo gruppo si muovono. Li vediamo infatti incontrare personaggi inediti o poco approfonditi in precedenza ed avanzare molto lentamente verso sud nel tentativo di raggiungere le regioni sotto il controllo di Nilfgaard per salvare Ciri, che credono ancora prigioniera dell'imperatore nonostante l'abbondanza di sogni profetici e visioni random che danno indizi contrari.
Oltre alla scarsissima trama, devo lamentare anche la quasi totale assenza delle coprotagoniste Ciri e Yennefer, che si percepisce molto bene. La loro mancanza viene compensata in parte della aggiunte al cast principale, che in effetti mi sento di approvare: Milva, Cahir e Regis sono dei personaggi interessanti e che ben si inseriscono nella narrazione. Il mio unico appunto è che forse si sarebbero potuti evitare lo sviluppo dato alla storia di Milva sul finale e la prolissa lezione di Regis sul vampirismo, degli elementi praticamente fini a se stessi per quanto succede nel romanzo.
Ho trovato carini i riferimenti ai volumi precedenti sparsi qua e là nel testo, come pure l'attenzione nel chiudere alcune sottotrame relative a personaggi secondari. Dall'altro canto trovo assurdo come al quinto libro di una serie ci siano ancora spiegoni di svariate pagine e momenti filler che non sfigurerebbero affatto in un anime da 200 episodi; questo sarà anche normale per una serie tanto lunga, ma non credo che qualcosa impedisse all'autore di limare le scene in eccesso e consegnarci un volume più concentrato sugli eventi rilevanti.
Indicazioni utili
- sì
- no