If i should die
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Epilogo
Violette ha ormai preso il controllo de Numa. Vincent è in suo potere e per i Bardia ben poche sembrano essere le possibilità di vittoria.
Ma proprio quando tutto sembra essere perduto ecco che una possibilità c’è; esiste infatti un vecchio rito attraverso il quale è possibile donare un nuovo corpo allo spirito di un etereo che ne è stato privato contro la sua volontà. Kate e tutti i suoi amici, non perdono tempo e subito si mettono all’opera per scoprire di questo mistero.
Altro enigma da risolvere è quello del campione. Che sia davvero il redivivo in mano alla medievale revenant Violette? O forse questo ancora non è asceso e dunque non è identificabile? Qual è il suo ruolo? Ed il suo potere?
Molteplici le domande che la Plum ci pone in questo terzo e conclusivo capitolo dell’opera. Che dire, il testo si fa leggere, la sua forza risiede infatti nella scorrevolezza e nella fluidità delle battute proposte, ma contenutivamente risente dell’influenza di autrici contemporanee, in particolare della Meyer e del suo “Breaking Dawn”. Questo fa perdere di smalto ad una saga che era partita con ottime basi e presupposti.
Eccessive le espressioni e i gesti affettuosi: da coma iperglicemico. Il tentativo era creare un tomo romantico, il risultato è stato quello dare vita ad un romanzo surreale e in cui è impossibile rispecchiarsi.
Piacevole, ma non indimenticabile né particolarmente originale. Adatto ad un pubblico giovane e a chi cerca uno scritto con cui svagarsi per qualche ora.
Indicazioni utili
- sì
- no
no = a chi non ama il genere e a chi cerca elaborati con maggiore approfondimento contenutivo