I figli di Hurin
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E'un romanzo definito "inedito", in realtà puzza lontano un miglio di abile mossa commerciale: il libro, come ampiamente spiegato nella fin troppo articolata premessa del figlio di Tolkien, narra gli eventi accaduti nella prima era (quella del Signore degli Anelli mi sembra di capire sia la terza, per intenderci), ma non è esattamente un antefatto ai più noti libri del medesimo autore bensì il racconto di uno dei tanti episodi di quell'epoca, nella fattispecie la vita di Turin, figlio di Hurin (anche il titolo dunque è fuorviante poichè si parla di "figli di Hurin" quando in realtà il 90% del racconto è incentrato esclusivamente solo su Turin.), un episodio che si dice fosse già noto ai seguaci di questo genere, e dunque che non apporta nulla di nuovo se non qualche ulteriore badilata di dettagli e nomi bislacchi.
Dettagli e nomi, già: siccome infatti la storia di Turin in sè è piuttosto breve per conferire maggior spessore, e appeal, il volume è stato letteralmente farcito (mi sembra di ricordare dagli editori in accordo coi curatori, in accordo con gli eredi) di lunghe e intricate appendici derivanti da separati carteggi dell'autore, il cui obbiettivo originale senza dubbio era quello di chiarire e svelare i retroscena della vicenda ma in realtà, messi assieme così alla bell'è meglio, come spesso accade quando le cose sfuggono di mano, non fanno altro che confondere le idee. Due sole sono le appendici utili: l'elenco dei nomi che compaiono nel libro (circa 250 nomi diversi in circa 230 pagine di narrazione... ma stiamo scherzando?!) e la bellissima ed esaustiva nota di Quirino Principe alla fine del libro, che dimostra, con uno stile di scrittura chiaro e pulito, come si sarebbero potute raccontare le vicende narrate nel testo in una paginetta e mezza, senza usare tutti quei nomi impronunciabili e il più delle volte incomprensibili.
Lo stile narrativo di Tolkien in fine qui risente particolarmente del suo background di storico della letteratura inglese, si ha infatti la persistente sensazione di leggere più che un romanzo un manuale di storia, e l'intera vicenda raccontata ne esce irrimediabilmente rovinata e priva di fascino. Una mezza delusione.
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Rito d'iniziazione al fantasy epico
Tolkien è un romanziere epico che perfino in questo romanzo abbastanza breve per il suo genere, riesce ad esprimere con nitidezza la profondità degli animi dei personaggi che sono proprio uomini leggendari e fuori dal comune. Anche questa volta la vicenda si svolge nella Terra di Mezzo però, prima della Terza era che caratterizza il capolavoro tolkieniano. I filgi di Hurin è un romanzo epico breve, antecedente al Silmarillon, e ne anticipa i risvolti grandiosi. La storia è effettivamente abbastanza semplice da comprendere, il fatto di aver ripulito il racconto dai tanti nomi che si affollano ormai di regola in tutte le opere di Tolkien (nomi di guerrieri, re, nani, elfi ecc.) rende più piacevole la lettura anche a chi non apprezza il fantasy tolkieniano. Proprio perchè il romanzo dei figli di Hurin si prefigge una lettura semplice (non dispimegnata) di quello ch'è il mondo dell'autore inglese, è possibile renderlo iniziazione per tutti coloro si volessero avvicinare al mondo del Signore degli Anelli. Sicuramente la lettura non è al livello del capolavoro tolkieniano ma sembra proprio un perfetto inizio per un lettore ignaro del genere fantasy epico.
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Il Postumo di Tolkien...
Trovo "I Figli di Hurin" un grande romanzo epico-fantasy, nel quale ci vengono narrate le gesta di un protagonista affascinante perseguitato da una maledizione scagliatagli dal nemico più potente che la Terra di Mezzo abbia mai conosciuto: Morgoth. Riuscirà Turin figlio di Hurin a sfuggire a codesta maledizione? Cambierà il suo oscuro Destino? Sconfiggerà il più possente dei draghi, l'arma peggiore di Morgoth? Dovete solo che leggere per scoprire le avventure di Turin, l'eroe mortale.
Un libro tragico, epico, appassionante e dal sapore amaro e malinconico. Scritto da quel genio di Tolkien, e riproposto dal figlio, narra le vicende non solo prima de "Il Signore degli Anelli", ma anche prima de "Lo Hobbit", visto che ci troviamo nella Prima Era del legendarium Tolkieniano.
Il testo, è giusto precisarlo, era già riassuntivamente presente ne "Il Silmarillion" e ne "I Racconti Incompiuti", ma in questo libro ci viene presentato INTEGRALMENTE e senza interruzioni brusche, dunque vale la pena leggerlo ed acquistarlo come approfondimento proprio de "Il Silmarillion".
Mi è piaciuto davvero molto questo fantastico libro (non per nulla l'ho letto 3 volte), anche se in alcuni momenti sembra procedere in maniera troppo riassuntiva e quasi sbrigativa, ma se amate Tolkien e il suo splendido stile epico ed aulico non potete perderlo, specialmente viste le bellissime illustrazioni di Alan Lee che accompagnano la lettura - oltre le varie note finali che meglio fanno comprendere la storia narrata in questo bellissimo volume.
Buona lettura!
P.S. è stato il primo libro di Tolkien che ho letto.
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I figli di Hurin
J.R.R. Tolkien estrapola dalla sua colossale opera, la storia di Hurin, di sua moglie Morwen e dei loro figli.
Cavaliere valoroso, Hurin parte per sfidare il Signore Oscuro Morgoth, che lo imprigiona e scaglia una maledizione su di lui e sulla sua famiglia. Morwen, ignara e speranzosa, spinta dai cattivi presagi e dalla guerra imminente, manda lontano il figlio Turin che viene accolto e allevato dagli Elfi. Con lui cresce anche la sua fama di eroe del Dor-Lomin, freddo e spietato e assetato di giustizia e intraprende la sua personale battaglia contro Morgoth e contro il suo destino. Ma quando sembra ormai tutto finito, quando il destino sembra essere stato aggirato, sconfitto, il destino si compie irrimediabilmente e la verità crudele del drago Glaurung porta la tragedia ad esere compiuta, perchè "a un uomo che fugge la propria paura può capitare di scoprire che ha solo imboccato la scorciatoia per incontrarla".
Tolkien, da buon filologo e storico della letteratura inglese, crea questo mondo e gli conferisce con il suo linguaggio e con il suo stile un'aurea irreale, mitologica, da tragedia greca, che sfiora la complessità dei manuali di storia. Narrazione elaborata e sontuosa, talvolta confonde le idee e la vastità di nomi e il sorvolare su alcuni eventi rende la lettura noiosa a chi non è infarinato dello stile Tolkieniano, finchè non si entra nell'intimo del vissuto e ci si catapulta nella Terra di Mezzo, per vivere la terribile tragedia di Turin e Nienor...
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la prima volta nella terra di mezzo
Era la prima volta che mettevo piede nella terra di mezzo, tant'è che non posso esprire un giudizio molto approfondito ma per quel poco che ho potuto capire questa è un opera ovviamente marginale ma che ha comunque una sua storia ovviamente termina in una tragedia complessa. é molto scorrevole e non presenta molti punti lenti. Lo consiglio a chi non ha mai espolarato le regioni di mezzo e che vuole avere solo una panoramica - rapida.