Danza con il diavolo
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Zarek lo Spietato ... tenerone !
Ultimamente sono piuttosto avara nel dare giudizi, ma è mica colpa mia se le storie non hanno un briciolo di originalità, e sembrano tutte somigliarsi in maniera quasi ossessiva ?
Anche questo 4° capitolo della Serie Dark Hunters che avrebbe dovuto piacermi visto i voti piuttosto alti dati sul sito di aNobii è stato invece una mezza delusione .
Zarek che avrebbe dovuto essere il Cacciatore Oscuro più letale e spietato a me è sembrato soltanto un povero cucciolo maltrattato da tutti fin dalla più tenera età, vero è che ne ha passato di tutti i colori e non ha torto ad essere diventato un pazzo psicopatico che odia tutti quelli che si ritrova attorno.
Astrid dal canto suo mi ha dato l'impressione di una ragazza troppo tenera di cuore, buona fino all' inverosimile altro che "Giudice fermo e imparziale" !!!!
Certo ho trovato affascinante questo contrasto tra i due, lei gentile ed educata, lui rozzo e maleducato .
Tutto sommato la loro storia procede pagina dopo pagina con lui che non si sente all'altezza nè degno dell'amore di lei (ormai questo sta diventando un clichè in questo genere di romanzi) e lei dal canto suo cerca in tutti i modi a farlo sentire amato, protetto e benvoluto.
Insomma senza volermi attirare addosso l'ira delle fans della serie a me questo libro non è piaciuto molto, le uniche scene che hanno attirato la mia attenzione sono quelle in cui compare Acheron, capo dei Cacciatori Oscuri , ad ogni libro della serie conosciamo qualcosina in più di lui...
Molto belle le scene in cui c'è la piccola demone "Simi" e il suo "Papino Acheron" ...per il resto il libro non è stato granchè !
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ZAREK NON E’ ZSADIST, PERO’ MI PIACE
Quarto capitolo delle avventure dei Cacciatori oscuri. Qui il tono lieve e scanzonato dei primi libri lascia il posto a una struggente malinconia (seppur condita con gli immancabili sprazzi folli e ironici della Kenyon) nel raccontare la storia di Zarek, un tempo schiavo romano, trasformato, dopo una vita di maltrattamenti, umiliazioni e torture, in un Cacciatore oscuro, solitario, cupo, e ovviamente bellissimo (ma lui non se ne rende conto, perché è abituato da sempre a pensare a se stesso come un essere ripugnante e sfregiato).
Zarek è stato condannato all’esilio in Alaska e addirittura messo al bando dagli stessi Cacciatori oscuri. Il misero non può nemmeno “chattare” a distanza, perché gli altri Cacciatori lo insultano pure sul sito www.darkhunter.com!
Alla fine, pur di toglierselo dai piedi, Artemide decide di metterlo sotto processo e manda a giudicarlo quella che tutti ritengono essere un giudice crudele e impietoso, l’incorruttibile e incorrotta (visto che è, ovviamente, pura e vergine) Astrid. E nella gelida Alaska si sprigioneranno scintille…
Non sono d’accordo su chi vede Zarek come un clone di Zsadist (uno dei guerrieri vampiri della Confraternita del Pugnale Nero della Ward); sì, di base sono entrambi due vampiri, guerrieri, ecc., con un passato di abusi e sofferenze alle spalle, ma se guardiamo ai questi modelli letterari possiamo perderci nella notte dei tempi, e senza limitarci alle saghe paranormal. Zarek, alla fine, ha un suo carattere, una sua personalità, mi piace di per se’ e non perché mi ricorda qualcuno.
Senza svelare nulla, penso che si possano dedicare un paio di serate di lettura a questo piacevole episodio della serie. C’è una storia d’amore molto tenera, e un personaggio maschile davvero adorabile: basta immaginarsi Zarek, solo soletto nelle notti invernali, che intaglia animaletti nei ciocchi di legno e legge Il Piccolo Principe…