Cacciatori di vampiri
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Opinioni inserite: 2
Travolgente!
Ed eccoci qui, a commentare una delle saghe più belle ed appassionanti che mi sia capitata tra le mani. Devo ammetere che inizialmente ero un po' restia poiché il libro è ambientato nell'ottocento; ma sono felicissima di aver intrapreso la lettura di questo romanzo a dir poco sconvolgente. L'ho divorato!
Insieme al libro ho amato anche la protagonista, il che è tanto dire, visto che di rado i protagonisti entrano nel cuore del lettore (almeno per quanto riguarda me). Victoria è una giovane donna sveglia, affascinante, testarda, ribelle, pungente e assolutamente determinata in tutto ciò che fa! Forse un po' ingenua quando si tratta di amore... ma si sa... nessuno è perfetto! Probabilmente la sua ingenuità è proprio dovuta dal fatto che è una donna "d'altri tempi" e che certe situazioni risultavano essere proibite.
Accetta la sua eredità con maturità e sicurezza. Questa sicurezza finirà per vacillare nel momento in cui Victoria si innamora perdutamente di un Marchese: uomo che ama e che non potrà mai far arte del suo mondo. Attenzione! Non voglio fare spoiler ma... non incominciate a fantasticare con la mente, perché succederanno tantissimi imprevisti completamente inaspettati che vi faranno rimanere a bocca aperta!
Questa saga è tutt'altro che noiosa, monotona e prevedibile. Anzi, i colpi di scena non finiscono mai di arrivare facendoti così sfiorare l'infarto. Ma non temete! L'infartino sarà anche dietro l'algolo, certo, ma ci saranno anche momenti... romantici? Mmm... chi lo sa! Starà a voi scoprirlo.
Al fianco della protagonista abbiamo un'altra figura importante che prende il nome di "Eustacia", la prozia ottantenne di Victoria. Sì, uno strano nome, ma a me personalmente piace. Eustacia la istruirà a dovere preparando la nipote ad inserirsi nel nuovo mondo oscuro.
E adesso è arrivato il momento di parlare di lui... sì, di lui! Rullo di tamburi, ragazzi! Maximilian Pesaro. Yeeeee!!!!
Inutile dirvi che si tratta del mio personaggio preferito, credo che l'avete ormai capito. Max è il personaggio che ho amato di più in questa serie e ogni volta che lui non c'era provavo un dolore quasi fisico per la sua assenza. Non scherzate, capiterà anche a voi. Questo è l'effetto che fa Max alle persone. Un personaggio rude ma capace di provare profondi sentimenti di passione; capace di sorprenderti in ogni momento. Un dei Cacciatori di Vampiri più temuti. Il rapporto che si instaura tra Max e Victoria è abbastanza equivoco e contrastante ma... va bene così.
"Stavi per pugnalarmi, non è così?", giunse una voce gelida.
Victoria sollevò lo sguardo e vide che l'uomo la stava fissando con un'espressione decisamente cattiva. (...)
"Ci si aspetterebbe un minimo di riconoscenza, dato che vi ho salvato la vita", replicò seccamente.
Non avete idea di quanto li ho amati e spero che questo mio pensiero possa spingervi ad acquistare questo libro che vi farà passare... notti insonni.
Indicazioni utili
Leggibile
Victoria ha accettato il suo destino, ovvero essere una cacciatrice di vampiri. É la sua eredità, l'eredità della famiglia Gardella e sua zia Eustacia non può che essere fiera della giovane nipote piena di talento e buona volontà. Purtroppo l'accettazione del suo destino non coincide con i desideri della madre di Victoria che, ignara della missione della figlia, auspica che al suo debutto in società, il marchese di Rockley la noti e la prenda in moglie.
Victoria si troverà combattuta: l'amore crescente per il bel marchese, gli impegni mondani e le frivolezze dell'epoca saranno difficili da affiancare alla sua lotta contro un male che sembra essere sempre in agguato.
A livello globale, posso dire che questo romanzo mi sia abbastanza piaciuto.
Tra gli aspetti positivi cito sicuramente l'ambientazione: mi ha affascinato molto il pensiero di una Cacciatrice di vampiri in gonne ampie e maniche a sbuffo!
Victoria è un personaggio estremamente sagace, divertente e anche un po' ingenuo, ma di quell'ingenuità che si addice ad una diciannovenne del XIX secolo; mi è stata da subito simpatica e la sua lingua biforcuta è un altro punto a suo favore. Anche gli altri personaggi li ho trovati ben descritti e ben inseriti all'interno del romanzo, ognuno ha un suo ruolo ben specifico e non si fa fatica a comprendere "chi è chi e cosa fa".
Purtroppo però, ho trovato lo stile della Gleason estremamente...."infantile", per così dire. Per quanto mi sia piaciuta la storia e abbia letto volentieri il romanzo, non posso dire di essermi mai sentita pienamente parte della vicenda; anzi, in alcuni casi mi sono sentita perfettamente estranea al tutto. Ho attribuito questo difetto proprio allo stile dell'autrice: non so bene individuare un qualcosa di preciso per riuscire a spiegarmi, probabilmente è solo una questione oggettiva, riassumibile in un "a me, questo modo di scrivere, non piace particolarmente e non coinvolge".
Ad ogni modo, la lettura è estremamente scorrevole e il libro si finisce in fretta; sicuramente leggerò anche i successivi, più che altro per curiosità e perchè, ormai, a Victoria mia sono un po' affezionata.