Blood of the prophet. Il quarto elemento
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È confermato: i titolo sono random
"Blood of the Prophet" è il secondo capitolo della trilogia fantasy Il quarto elemento, scritta da Kat Ross ed ambientata nell'antica Persia, tra figure storiche come Alessandro Magno e creature soprannaturali come i dæva.
La trama di questo libro è abbastanza limitata, perché si focalizza soprattutto sulla missione dei protagonisti (nonché del negromante Balthazar) per trovare il Profeta, da secoli ormai prigioniero dei magi a Karnopolis -la capitale d'inverno- mentre l'intero impero lo crede morto e lo venera come un santo. Il ritmo è parecchio lento senza però risultare fastidioso, almeno fino alla parte conclusiva del volume in cui ci ha invece una brusca accelerazione che cerca di chiudere la maggior parte delle vicende in poche pagine; la differenza è davvero netta e crea un senso di smarrimento nel lettore, fino a quel punto cullato da una narrazione più descrittiva.
I personaggi si riconfermano l'aspetto migliore di questa serie, e ho molto apprezzato la scelta di seguire da vicino anche i POV degli antagonisti Araxa e Balthazar (seppur in terza persona), dei quali tra l'altro ho adorato il confronto diretto in cui ognuno riconosce la crudeltà dell'altro. In generale trovo ben strutturate e credibili tutte le relazioni interpersonali in questa trilogia, e confermo la mia approvazione per la scelta dell'autrice di sfruttare i suoi personaggi senza remore o con il timore di sconvolgere i lettori.
Molta cura è stata riservata anche all'ambientazione, che si fa sempre più ricca e dettagliata; a mio parere, con un mondo tanto complesso a disposizione l'autrice poteva ambire a scrivere delle storie più lunghe e dense di avvenimenti. Per restare in tema, un plauso alla Dunwich per aver inserito un glossario dettagliato a fine volume: con tanti luoghi e creature, spesso ci si può sentire effettivamente persi.