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Cosa faresti se il mondo fuori fosse letale e l’aria che respiri potesse uccidere? Questo è il mondo di Wool. In un futuro apocalittico, in un paesaggio devastato e tossico, una comunità sopravvive rinchiusa in un gigantesco silo sotterraneo. Lì, uomini e donne vivono prigionieri in una società piena di regole che dovrebbero servire a proteggerli. Il rispetto delle leggi è affidato allo sceriffo Holston. Dopo anni di servizio integerrimo, un giorno, a sorpresa, rompe inaspettatamente il più grande di tutti tabù e chiede di uscire, di andare fuori, incontro alla morte. La sua fatidica decisione scatena una serie di terribili eventi. A sostituirlo è nominato un candidato improbabile, Juliette. Ma com’è nato il silo? E chi ha interesse a mantenervi l’ordine, tanto da arrivare a uccidere?



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Wool 2023-09-09 10:14:19 lapis
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lapis Opinione inserita da lapis    09 Settembre, 2023
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Formicaio post-apocalittico

L’aria è tossica e irrespirabile. La vegetazione è scomparsa, ridottasi ad arida sterpaglia. In lontananza, il profilo di costruzioni abbandonate e fatiscenti, triste ricordo di un passato che non c’è più. Questo è ciò che si osserva dal tetto del Silo, centoquarantaquattro piani che si estendono nelle viscere della terra e che costituiscono l’unico luogo ove la vita è ancora possibile: il mondo.

Mi ha sempre incuriosito l’idea del formicaio o dell’alveare, efficienti società chiuse in cui ognuno svolge i propri compiti per il bene della comunità secondo un’organizzazione immutabile. Una struttura simile a quella del Silo, quest’ultimo baluardo di umanità regolato da rigide leggi, lavoro e obbedienza assoluta. Ma le formiche sono formiche e gli uomini sono uomini. Non possono solo eseguire; si interrogano, hanno bisogno di capire, vogliono la verità mentre l’ordine del Silo è garantito da una cortina di disinformazione, diffidenza e domande proibite. Chi ha creato il Silo e perché? E se là fuori ci fosse ancora un mondo vivibile o addirittura altri esseri umani? Se tutto ciò che vedono fosse solo finzione?

In questo romanzo non mancano ingredienti che possono soddisfare palati molto diversi: un affascinante e inspiegabile mistero, una serie di omicidi senza soluzione, una ribellione contro il potere che è anche lotta per la verità e persino un timido amore che nasce attraverso le barricate. Eppure, si ha la sensazione che alcune di queste idee non siano state elaborate completamente e che l’autore si sia a tratti perso tra le diverse possibilità di sviluppo offerte dalla trama. Dopo aver ultimato la lettura, ho scoperto che ciascuna delle cinque sezioni di cui si compone il romanzo costituiva inizialmente un libro a sé e probabilmente è proprio questa mancanza di unitarietà e omogeneità che viene percepita come un limite. Nonostante gli evidenti cali di ritmo e la mancanza di approfondimento di alcune vicende e personaggi, la narrazione procede in modo complessivamente scorrevole, trainata dalla curiosità destata dall’originale e claustrofobica ambientazione e dai mille punti di domanda che continuano a inseguirsi tra le pagine, reclamando una risposta.

Tutto sommato, una discreta lettura d’intrattenimento, sorretta da un’idea di base originale, che offre anche qualche interessante spunto di riflessione circa le dinamiche tra libertà personale e assoggettamento, informazione e pacifica ignoranza, bugie e verità che si instaurano in ciascuna comunità chiusa. A maggior ragione nell’inquietante e angusto mondo sotterraneo di “Wool”.

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Wool 2019-08-17 11:15:43 Scavadentro
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Scavadentro Opinione inserita da Scavadentro    17 Agosto, 2019
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Dilettante di successo

Premetto che le mie recensioni sono istintive, scritte di getto senza troppo riflettere. Ritengo infatti necessario “sentire” le proprie emozioni mentre fluiscono durante la lettura e terminato il,libro , onde non perdere il “gusto” dell'opera, estraggo da me stesso le sensazioni provate. Ovviamente questa prassi è personale e probabilmente difficilmente condivisibile. Ciò detto, “Wool” lo tenevo da un po' in attesa, in quanto diffido dei fenomeni nati su internet e sulle modalità di successo portati dalla massificazione. La lettura del romanzo ha confermato parzialmente la mia ritrosia. Le note positive sono nel contenuto, o meglio nell'idea di fondo. Scrittori di ogni epoca si sono cimentati nel descrivere il mondo dopo una catastrofe (malattia, guerra, carestia, meteorite, eruzione, inondazione ecc.. ecc..). Nel caso di Howey l'umanità è relegata in 140 piani di silo e organizzata in una sorta di sopravvivenza, con orti, mercati, gerarchie interne (sindaco, sceriffi, vice sceriffi) atte a conservare la vita. Le scale sono percorse dai portatori, che transitano tra i livelli alti, intermedi e bassi. Troviamo nel profondo i meccanici, poi i ricambi, l'IT (con i server e il potere ) e avanti sino alla camera dalla quale escono per condanna i “Pulitori” rei di aver violato la religione interna, e che escono dal silo in un panorama devastato da tossine e veleni corrosivi. I condannati dopo aver effettuato la pulizia che garantisce la “Vista” sono destinati a morte certa. La nota negativa è costituita dai personaggi e dallo sviluppo degli stessi. Il vice sceriffo e la vecchia sindaco saggi, i cattivi dell'IT, i sanguigni meccanici che scateneranno una rivolta, il tecnico genialoide e per finire la coppia Lukas e Juliette (che per trent'anni fa la meccanica e poi di colpo lo sceriffo e poi di colpo l'eroina e poi....). Il campionario esposto mi sa tanto di ruoli da serie televisiva, con caratteri assai superficiali e situazioni molto prevedibili. Ovvio che l'eroina sarà condannata alla “Pulizia” perché scopre o sta per scoprire segreti che minano la società instauratasi, , ovvio che si salverà, ovvio che riuscirà a trasmettere la “verità” ,ovvio che scoprirà altro che non scrivo per non anticipare troppo... Ma l'interesse iniziale scema scorrendo le pagine. Un universo potenzialmente ricco di prospettive e possibilità di invenzione, che si trasforma in un piatto già visto e gustato. Qui emerge, e mi si perdoni il giudizio, la figura dello scrittore dilettante che si auto produce su internet e a furia di passa parola e elogi diviene famoso e (per forza) vende i diritti per un film tratto dall'opera. Per carità, complimenti vivissimi per il successo planetaria, ma un'opera che lascia il segno ha ben altre caratteristiche e pregi. In particolare lo stile di scrittura, che qui è basso come l'ultimo piano del silo....

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Per chi ama i serial tv non eccelsi
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Wool 2016-03-03 16:43:35 Rebel Luck
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Rebel Luck Opinione inserita da Rebel Luck    03 Marzo, 2016
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GODIBILISSIMO


GODIBILISSIMO

Nel ventre della terra, viene ambientato questo "atipico" romanzo post-apocalittico di egregia fattura: GODIBILISSIMO!!!!!
Partiamo col dire che è un gran bel romanzo, ben scritto e molto piacevole da leggere, GODIBILISSIMO, mai ostico e sempre avvincente.
La cosa più importante è questa, leggerlo è piacevole anzi ripeto la lettura è estremamente GODIBILE.
L'idea iniziale non è originalissima, al contrario di quanto pubblicizzato sulla copertina (...se pensate di aver letto tutto... non avete ancora letto Wool...).
Infatti l'incipit è questo: In un futuro lontanissimo la superficie terrestre è diventata invivibile e la popolazione è costretta a rifugiarsi in "costruzioni" "città" "formicai" "silos" sotto terra.
Quindi in primis è la stessa ambientazione di "Abissi d'acciaio" di Asimov.
Ancor di più somiglia a "La penultima verita" di F.K.Dick.
Ma se con il libro di Asimov lo svolgimento e la storia prendono direzioni completamente diverse, Con quello di F.K.Dick i tratti comuni sono numerosissimi.
Quindi non è sicuramente un libro "originalissimo".
Ma...
Ma lo svolgimento e l'evolversi della storia è completamente diverso.
La storia ed i personaggi sono avvincenti dalla prima all'ultima pagina.
Il romanzo è scritto veramente bene, nulla di estremamente sofisticato, anzi la scrittura è leggera e semplice ma funziona alla grande.
Lo scrittore che è al suo esordio con questo romanzo è estremamente furbo: alla fine di ogni capitolo ci lascia sulle spine, con qualcosa che potrebbe succedere, per poi nel capitolo successivo parlare di altro, di un altro punto di vista o di un'altra situazione ed arrivati alla fine di questo nuovo capitolo lasciarci di nuovo con un altro punto di domanda, e così via alternando capitolo si capilo no.
Scrittura furba quindi, che ci sprona a finire un capitolo dopo l'altro, per scoprire che cosa succederà.
Altra curiosità è la morte elargita con semplicità e poca cura a vari e variegati personaggi, in puro stile "G.R.R. Martin" infatti il nostro autore riesce a far schiattare con estrema noncuranza diversi personaggi importanti. Senza però rovinare mai la voglia di continuare a leggere, forse perchè i rami che taglia sono quelli "giusti da potare".

Nell'insieme mi è piaciuto davvero molto.
Mi aspettavo qualcosa di diverso, ma sono rimasto piacevolmente stupito.
Ringrazio gli amici di Q-libri che me lo hanno consigliato e lo consiglio a mia volta a tutti!
Mi ripeto di nuovo, e sottolineo che è davvero un ottimo libro, sicuramente acquisterò presto il seguito!!!

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Wool 2014-05-02 12:35:20 Donnie*Darko
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Opinione inserita da Donnie*Darko    02 Mag, 2014

La bugia del silo

Una società organizzatissima costretta all'interno di un gigantesco silo seminterrato. All'esterno è impossibile avventurarsi a causa di sostanze corrosive che rendono l'aria letale.
Il mondo per come lo conosciamo è andato distrutto da misteriosi e drammatici accadimenti, resta solo uno sparuto gruppo di persone che producono e lavorano per la sopravvivenza della loro "casa". Uomini e donne indottrinati all'obbedienza assoluta, sottoposti a leggi cui nessuno può ribellarsi, in caso contrario "La Pulizia" li aspetta, equivalente a morte certa.
La giovane meccanica Juliette casualmente scopre qualcosa celato abilmente dietro questa rigida disciplina. Ovvero una realtà tanto terrificante quanto manipolatoria; toccherà a lei sovvertire usanze secolari e sovvertire il potere.
Discreto romanzo di fantascienza distopica molto ben congegnato nella prima parte, un po' statico verso la metà quando invece l'azione dovrebbe incalzare. Ci si riprende nel finale anche se i personaggi non vanno oltre l'archetipo, tuttavia il quadro sociale descritto è sicuramente dotato della giusta dose di castrante e claustrofobica fantasia. Non tutto viene spiegato ma trattandosi di una trilogia parecchi misteri verranno presumibilmente risolti nei romanzi a venire.

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Wool 2014-03-10 21:29:40 lakylucy
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lakylucy Opinione inserita da lakylucy    10 Marzo, 2014
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un insolito futuro

Questo libro m'ha sorpresa sin dalle prime pagine, è avvincente e mi è stato semplice immedesimarmi nella storia. Non ho mai letto nulla ambientato all'interno di un silo(s) quindi lo giudico originale
Protagonista una donna con gli attributi, che non si mette a frignare alla prima difficoltà e non si fa troppe paranoie. Anche se a volte ha una forza di volontà un po' difficile da riscontrare nelle realtà e la fa sembrare una specie di Stallone o Swarzenegger.
Anche qui c'è la classica organizzazione malefica, dove ci sono segreti e capi che muovono i fili.
Ultimamente sono parecchio impegnata e ho impiegato parecchio tempo a leggerlo. Spesso mi sono ritrovata con la mente coinvolta in questa storia e la associavo con un immaginario filo conduttore ai fantasy di Terry Brooks, certo, ambienti e personaggi totalmente diversi, però sempre con l'eroe giusto e con certi valori, che in compagnia o da solo combatte il cattivo di turno.
Me lo sono proprio gustata.

Ne faranno un film che potrebbe essere del genere 2014 o the day after toomorrow, comunque ambientato nel futuro.

E poi mi fa piacere sapere che l'autore inizialmente se lo è autopubblicato e ha avuto successo alla faccia delle case editrici!



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Consigliato a chi ha letto...
...e predilige i fantasy sul futuro.


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Wool 2014-02-11 08:07:43 Mephixto
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Mephixto Opinione inserita da Mephixto    11 Febbraio, 2014
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Piacevole sorpresa

Perché siamo qui ?
Da dove veniamo ?
Cos’è vero e cosa no ?
Queste tre semplici domande ci accompagneranno in questa avventura claustrofobica, avvincente e intrigante. L’aria ormai è irrespirabile, la terra è ridotta a mera sabbia sferzata da un vento tossico, e il cielo è solo un ammasso di nubi grigie che opprimono costantemente la vista. La Vista, la possibilità di guardare: si perche quando si vive in un silo ricavato nel sottosuolo è l’unica consolazione per la specie uomo, e l’unico modo per mantenere la “Vista” è la “Pulizia” .
L’uomo, o ciò che ne rimane, per sopravvivere a tutto ciò ha necessariamente dovuto porsi delle regole, e delle mansioni ben precise. La comunità è la salvezza, le regole l’unica speranza. Pensate a migliaia di persone ammassate in poco spazio, nessuna luce naturale, aria riciclata e la costante condanna ad una vita da lombrico. Ma l’uomo non è fatto per stare recluso, non è fatto per accettare le cose semplicemente per quello che gli raccontano. E’ fatto per muoversi, porsi delle domande, pensare e scegliere autonomamente la propria strada; ecco perche periodicamente nel Silos qualcosa ….
Romanzo Primo di una trilogia, che nasce come raccolta di capitoli/libri inizialmente pubblicati e venduti a “puntate”su Amazon, dallo stesso Hugh Howey. Devo ammettere che l’idea mi è piaciuta molto, in particolare il concetto dei Silos la loro struttura e il modo in cui descrive questa vita fata di scale e livelli e poi livelli scale. Anche l’idea di porre il lettore dal punto di vista degli ignari residenti dei silos e scoprire solo pagina dopo pagina cosa c’è dietro a tutto questo e cosa è realmente vero oppure no. La parte iniziale è disarmante tanto che per buona parte del testo mi sono chiesto, ma il protagonista chi è ? e la seconda domanda che ci accompagnerà è, perche tutti indistintamente una volta condannati Puliscono le lenti, ma la risposta non è tardata e così il lumicino d’interesse che illuminava il mio cammino in “Wool” è diventato un faro guidandomi verso la fine di questo piacevolissimo romanzo d’intrattenimento.
Lo stile è semplice e gradevole, capitoli brevi e scorrevoli ci permettono di interrompere e riprendere a piacimento. Le descrizioni e le situazioni concitate non mancano di appassionare e spronare alla lettura. Ma non è certamente privo di difetti, che per quanto possano essere piccoli o grandi non riescono ad appannare questa splendida idea. Uno su tutti, e forse il piu grande dei difetti, e l’aver tralasciato un pochino l’aspetto introspettivo dei vari personaggi e il pressapochismo da riempimento di alcuni capitoli. Ma come si fa a non perdonare un coraggioso scrittore alle prime armi , non sorretto da un editor degno di questo nome.
In conclusione un romanzo piacevole leggero e divertente, che se non fosse altro almeno per l’idea di fondo andrebbe letto senza remore .

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Lettura leggera e d'intrattenimento
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Wool 2014-01-27 21:54:07 Gondes
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Gondes Opinione inserita da Gondes    27 Gennaio, 2014
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IL SILOS

Il nostro pianeta è diventato ormai un luogo invivibile, l’aria non è più respirabile e quindi l’unico modo per poter sopravvivere è quello di creare un ambiente chiuso e protetto. Questo è in sintesi il preambolo di questo fantasy.
Sono ormai decenni che gli uomini vivono “rinchiusi” in un silos sotterraneo; in pratica una sorta di immenso grattacielo, sviluppato non in altezza, ma nel sottosuolo. Centinaia di piani, ognuno dedicato ad ruolo diverso, tutti amministrati da un sindaco e da uno sceriffo addetto alla sicurezza.

Lo scopo è quello di far funzionare tutto alla perfezione, per poter mantenere questa mega struttura in efficienza. Anche le nascite vengono infatti monitorate in stretto rapporto con i decessi, mantenendo così una sorta di auto-sostenibilità.
.
I problemi iniziano però a manifestarsi quando qualcuno inizia ad interrogarsi su cosa c’è fuori dal silos: E’ vero che l’aria che si respira fuori è tossica?; ma specialmente ci sono altre comunità che sopravvivono nelle stesse condizioni? sono gli unici umani rimasti?
Tutti questi dubbi culmineranno con una sorta di ribellione che porterà ad una verità inaspettata.

Un romanzo con molte potenzialità che però non è riesce, per quanto mi riguarda, a fare il salto di qualità.
La trama mi è sembrata abbastanza originale con idee molto interessanti, capaci di catturare la curiosità del lettore. Poi, come sempre avviene, le aspettative possono essere confermate o purtroppo deluse. In questo caso direi che dopo un buonissimo inizio, non sono riuscito a ritrovare l’entusiasmo che deve spingere a “divorare” pagina dopo pagina un romanzo ben scritto. Mi sono infatti perso fra gli innumerevoli scale e gradini che collegano i vari piani del silos, perdendo un po' il senso della storia!

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