Un lavoro sporco
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Una situazione fottutamente assurda...
Avete presente la serie cinematografica Scary Movie, film-parodia dei più celebri successi horror degli ultimi anni? Bene, in questo romanzo di Moore si 'respira' la stessa atmosfera canzonatrice e beffarda di quei film, tale da stemperare la tensione emotiva tipica di un racconto horror ribaltandola persino in un'esibizione di sano ed intelligente umorismo (a differenza di quei film che sprofondano molto spesso nella demenzialità).
Anzi, a dirla tutta, più che una parodia di un romanzo della letteratura horror (non saprei, infatti, individuare dei riferimenti con altre opere.. forse qualche richiamo a It di Stephen King, se non altro perchè il male sembra gradire le fogne ed i tombini), credo che Moore si diverta a burlare la Morte, quella dipinta di nero e con falce affilata, con i due compari che generalmente seguono la sua scia, Dolore e Disperazione.
E secondo me, c'è un messaggio serio, nobile e 'forte' nascosto in modo subliminale tra le righe di questo romanzo: le avventure tragicomiche di Charlie, il protagonista, come neo-assunto mercante della Morte sono solo una copertura, quasi come se fosse meglio non farsi scoprire dal datore di lavoro..
Moore vuole spronarci a non temere la morte, quella vera; a non crollare prima del tempo, ad accettarne la sua ineluttabilità con fierezza ed orgoglio, come grandi guerrieri: 'Solo preparandoti alla morte, puoi vivere veramente', dicevano i buddhisti.
Soprattutto per chi con la morte deve combattere ogni giorno, per chi sente il suo soffio sempre più vicino e preferirebbe abbassare le difese ed arrendersi, per non soffrire più, per non prolungare la propria agonia fisica e quella 'emotiva' di chi lo ama e condivide la sua sofferenza.
E quando Moore descrive il dolore che segue la perdita di una persona cara, amata, dismette per un attimo i panni da impudente umorista e sceglie le parole più dolci, toccanti e soprattutto 'sentite', sofferte: si tratta di poche righe, ma intense, brevi ma commoventi parentesi in cui Charlie ricorda i momenti più belli trascorsi con la moglie prima della sua morte prematura o con la madre a cui era molto legato.
Ma, come dicevo, Charlie ha un dovere ben preciso e non può fermarsi: evitare che le tenebre, la paura della morte, possano spegnere in ogni uomo la luce della vita...
Ed in quest'ottica, è esemplare la temerarietà ed audacia del guerriero Charlie che non soccombe e resiste coraggiosamente ad una pugnetta furente e travolgente perpetrata nei suoi confronti dalle sapienti mani di un'arpia arrapata e ninfomane, seppur poco allenate dopo millenni di inattività..
E si badi bene, Charlie non è un super-uomo, anzi è un tipico rappresentante del maschio beta:
"Il maschio beta è quasi sempre un buon papà. Tendenzialmente è equilibrato e responsabile, il genere di uomo che una ragazza (se fosse decisa a fare a meno di un salario a sette cifre o di uno sportivo con un'elevazione di novanta centimetri) vorrebbe come padre dei propri figli. Naturalmente preferirebbe non doverci andare a letto perchè questo accada; ma quando sei stata presa a calci da più di un maschio alfa, l'idea di svegliarti tra le braccia di un uomo che ti adora, se non altro perchè ti è grato per il sesso, e che ci sarà sempre (anche quando tu non sopporterai più di averlo tra i piedi), è un facile compromesso."
Quindi, se c'è riuscito Charlie, può farcela chiunque...