The 100
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Cosa sei disposto a fare per amore?
L’umanità (o quel che ne resta) ha abbandonato la Terra da circa tre secoli, dopo che le radiazioni nucleari l’hanno praticamente distrutta. Una manciata di persone è sopravvissuta nello spazio, vivendo per tutto questo tempo in una grande nave che orbita intorno al pianeta.
Le regole nello spazio sono rigide e dure, per ogni effrazione c’è l’immediata pena di morte per i maggiorenni e la reclusione per i minorenni. Ma per questi ultimi, una volta raggiunti i 18 anni, è difficile che ci sia il perdono e il rientro in società. Ecco allora che il Cancelliere decide di concedergli una seconda possibilità: per verificare se la Terra sia tornata a essere abitabile, cento detenuti minorenni verranno fatti sbarcare.
Peccato che per tutti coloro che vengono a conoscenza di questo piano sia difficile considerarlo come una “seconda possibilità”, dato che le radiazioni potrebbero uccidere i ragazzi istantaneamente.
La storia è narrata in terza persona, ogni capitolo è focalizzato su un personaggio diverso, alternandosi tra Clarke, Wells, Bellamy e Glass.
La prima è stata confinata per amore dei genitori e per il tradimento di un amico, il secondo per seguire sulla Terra la ragazza che ama. Bellamy non è tra i 100, ma si imbarca sulla navicella per proteggere sua sorella Octavia, mentre Glass è l’unica detenuta che riesce a sgattaiolare via e rimanere nello spazio.
Essendo il primo capitolo di quattro, “The 100” è più che altro un’introduzione ai personaggi. I quattro protagonisti si mettono in gioco, scoprono le loro carte e il lettore impara a conoscerli (Perché tre di loro erano detenuti? Cosa possono aver mai fatto per meritarsi la reclusione? Cosa sono disposti a fare per amore della persona più importante della loro vita? E cosa per sopravvivere?).
La descrizione caratteriale è tanto completa quanto è scarna quella fisica. A parte il colore dei capelli e degli occhi di Clarke, Glass, Octavia e Luke, non viene aggiunto altro (giusto gli occhi grigi di Wells). Ma forse questo perché le descrizioni sono tutte incentrate su di lei: la Terra!
I 100 riscoprono la bellezza del pianeta, si meravigliano per le piccole cose che agli occhi di chi ci vive da sempre potrebbero sembrare banali: il colore del cielo, il profumo dell’aria, il canto degli uccelli, il sapore dell’acqua e il tocco della pioggia sul viso. Tutto ciò che apparentemente è la normalità, diventa speciale per coloro che da secoli vivono tra lamine di freddo metallo, respirano aria artificiale e bevono acqua filtrata e priva di ogni proprietà. Nessuno ha mai visto un albero, nessuno ha mai incontrato un animale. Semplicemente, nessuno era più stato sulla Terra da troppo tempo per ricordarla.
Lo stile è semplice e scorrevole, solo nel primo capitolo di Glass ho dovuto un attimo rileggere le prime righe, perché non avevo capito che lei fosse tra i 100. Ripeto, è più che altro un’introduzione ai personaggi (che personalmente ho molto apprezzato perché ben fatta); tramite flashback la scrittrice racconta cosa sia capitato a e tra loro e perché si siano trovati a dover fare certe scelte… Scelte che nessuno dovrebbe fare, né adulti, né tantomeno adolescenti.