Narrativa straniera Fantascienza Tempo fuor di sesto
 

Tempo fuor di sesto Tempo fuor di sesto

Tempo fuor di sesto

Letteratura straniera

Editore

Casa editrice

In una tranquilla cittadina americana degli anni Cinquanta vive Ragle Gumm, un bravo ragazzo che ogni giorno si impegna a vincere un concorso del quotidiano locale, cercando allegramente di sedurre la moglie del vicino. Ma il giovane sembra essere consapevole di un altro mondo e di un altro tempo, che cospirano contro di lui, e non si tratta di un semplice caso di paranoia. Ragle Gumm, in qualche modo, è al centro del mondo. Ma quale mondo? Scritto nel 1958 e pubblicato nel 1959, "Tempo fuor di sesto" è un romanzo esemplare degli anni Cinquanta e di quella società americana che dietro una facciata pulita e ben dipinta, nasconde invece misteri e ossessioni, violenza e timori. Il 1958 immaginato e descritto da Philip K. Dick si trasforma in qualcosa d'altro, giungendo fino a noi sotto forma di immaginario, di paesaggio simbolico, spinto da una potenza che rende tutt'oggi il romanzo una fertile sorgente di idee.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0  (1)
Contenuto 
 
5.0  (1)
Piacevolezza 
 
5.0  (1)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Tempo fuor di sesto 2017-10-14 11:38:24 antonelladimartino
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
antonelladimartino Opinione inserita da antonelladimartino    14 Ottobre, 2017
Top 100 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

La cosa in sé

Ragle Gumm vive di contraddizioni. Abita in un sogno adolescenziale, che però è anche un incubo, forse il suo incubo migliore. È famoso e guadagna bene, ma si sente un fallito: vive in casa della sorella e del cognato, dove passa il suo tempo a risolvere il gioco a premi di un giornale, tentando di localizzare un ridicolo e ipotetico omino verde. Non ha un lavoro, non è sposato, non è un vero adulto. Ma non è questo, il suo cruccio peggiore. Il dubbio che lo perseguita è quello di vivere al centro dell’universo, prigioniero di un gigantesco complotto che sembra avere un solo scopo: renderlo felice.

L’opera di Philip K. Dick, un “artista di merda” geniale che ha raggiunto una certa fama soltanto negli ultimi anni della sua vita, ha ispirato un gran numero di lavori e capolavori cinematografici, ben oltre il famosissimo Blade Runner: l’ambiente di questo romanzo è quasi identico al scintillante mondo fasullo del Truman Show, in cui gli anni Cinquanta americani incantano e fanno scintille, grazie al consumismo nuovo di zecca e carico di promesse. Nel romanzo, però, la guerra appena terminata è ancora presente, in primo piano, e incombe con i suoi nemici, le sue paranoie, le sue macerie. Sì, probabilmente è tutto un complotto, ma i protagonisti, Gumm e la sua famiglia, aspirano a scoprire ancora di più, ad andare a fondo, a svelare illusioni e fenomeni fino ad arrivare alla cosa in sé, alla suprema verità pensabile ma non conoscibile.

La suspense di questo romanzo è altissima, il ritmo trascina e la tensione lievita nei dubbi dei protagonisti, che si moltiplicano insieme alle possibilità e alle paure che dilatano le dimensioni del tempo, il tempo falsato di un sogno costruito, di una regressione felice. Infine, appare l’ombra di una gigantesca costruzione, costruita per l’utilizzo abusivo del talento di un uomo solo, al centro della guerra civile più crudele della storia. Ma non servono macchine per viaggiare: il tempo si può manipolare senza troppa fatica nel nostro cervello, nei nostri desideri, nei nostri bisogni. Il tempo siamo noi.

Un altro capolavoro di Philip K. Dick, pubblicato nel 1959: fa già parte del nostro immaginario collettivo, non perdiamo l’occasione di gustare il sapore unico della ricetta originale.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
altre opere di Philip K. Dick, fantascienza di qualità.
Trovi utile questa opinione? 
160
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Fumana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Renegades. Verità svelate
Renegades. Nemici giurati
Renegades. Identità segrete
I donatori di sonno
Stagione di caccia
Il Napoleone di Notting Hill
Kallocaina
La torre
La lunga terra
Quasi umani
L'eclisse di Laken Cottle
Il pianeta del silenzio
Il maestro della cascata
La luna è una severa maestra
Verso il paradiso
Terminus radioso