Scroogled
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Scroogled
Siamo un po’ tutti a conoscenza del fatto che le nostre tracce in internet restano ben visibili e alimentano chissà quali banche dati: in questo racconto, Doctorow fa un passo in più e immagina che Google si sia messo a disposizione delle agenzie investigative per frugare nella vita degli individui e metterne in evidenza le possibili tendenze pericolose. E’ così che viene ‘fregato (eufemismo) da Google’ come da titolo – che è una crasi di ‘screw’ con il nome del motore di ricerca – un ex collaboratore di Mountain View di ritorno da un periodo sabbatico: l’esasperante sosta all’aeroporto, condita di interrogatori basati su strampalate estrapolazioni da parte degli algoritmi, lo spinge a cercare di cancellare le tracce informatiche con la collaborazione di una collega. Il nuovo Grande Fratello si rivela però più forte e occhiuto (ovviamente) e la piccola ribellione viene smorzata e/o stroncata sul nascere in un finale ricco di amarezza. L’autore prende spunto da alcune circostanze già attuali, come lo spionaggio informatico a cui si sono piegati i colossi del settore per penetrare in Cina, e li estrapola trasferendoli su scala mondiale – che, come sovente accade per gli autori statunitensi, consiste essenzialmente nel loro Paese. Come si vede una materia assai vasta che viene però condensata in un breve racconto che si legge in meno di mezzora e finisce per lasciare un po’ con l’amaro in bocca: l’aspettativa creata nelle prime pagine finisce per sgonfiarsi con il passare del tempo perché le situazioni vengono condotte a conclusione con troppa rapidità e i personaggi restano per forza di cose solo abbozzati. Il racconto risulta assai più interessante per la tematica di fondo che per lo svolgimento e al lettore resta la speranza che si tratti di una sorta di ‘numero zero’ che serva da struttura di base per una futura e più articolata narrazione.