Narrativa straniera Fantascienza Radio libera Albemuth
 

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In un'America alternativa dominata da un tiranno di nome Ferris F. Fremont (ispirato a Richard Nixon), due uomini tentano di combattere l'oppressione e la violenza. Sono Nicholas Brady e Philip K. Dick, sì, proprio lui, lo scrittore di fantascienza che simpatizza per Brady ma è assai più "razionalista". Li accompagna una figura insolita, un essere superiore che porta il nome di Valis: ma chi o cosa è Valis? Da dove proviene? Quali sono i suoi scopi? E sarà sufficiente il suo aiuto per sconfiggere l'ottusa brutalità della tirannia?



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Radio libera Albemuth 2019-10-11 22:51:34 Valerio91
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Valerio91 Opinione inserita da Valerio91    12 Ottobre, 2019
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Chi è VALIS?

Probabilmente si tratta di una cosa che ho già detto, ma a costo di ripetermi la dirò ancora: Philip K. Dick è uno degli autori più geniali mai esistiti. O forse sarebbe meglio dire che è uno degli autori che ha avuto le idee più geniali, pur non essendo sempre riuscito a renderle nel migliore dei modi.
Anche l'idea che sta alla base di "Radio libera Albemuth" è una di quelle belle, che danno spazio a infinite opportunità, ma questo autore mi lascia sempre questa sensazione di incompiutezza; una sensazione che mi suggerisce che quest'idea si sarebbe potuta sfruttare meglio.
Lo stile dell'autore, in quest'opera, è tra i migliori che ho incontrato nei suoi vari romanzi: Dick era un autore piuttosto discontinuo, riguardo a brillantezza dello stile; qui non eccelle, ma è in buona forma. A parte ciò, devo dire che questo romanzo parte discretamente, si ammoscia nella sua parte centrale per poi andare a razzo nella sua conclusione; una conclusione che ho trovato piuttosto bella e che gli ha fatto guadagnare qualche punto.
Al centro di questa vicenda ci sono Nicholas Brady, un venditore di dischi che si ritroverà a contatto con un'entità aliena non meglio specificata (che lui chiamerà VALIS, e sarà protagonista della successiva trilogia che prende il suo nome) e l'alter ego dello stesso Philip K. Dick, che inserisce sé stesso nella storia qui raccontata (approfittandone per respingere la calunnia di chi lo considerava uno scrittore che scriveva sotto effetto di stupefacenti).
Il romanzo tocca vari temi, a partire dalle riflessioni sull'esistenza e la natura di un'entità divina, passando per altri prettamente fantascientifici come l'eventuale esistenza di universi paralleli e di forme di vita aliene superiori a noi.

La storia si svolge in un'America che è caduta in balia di un tiranno: Ferris F. Fremont, che ha instaurato un regime di terrore e controllo simile in certi tratti a quello del "1984" di Orwell. Pur non raggiungendo la degradazione e l'oppressione del regime del Socing, quello di Fremont è comunque un governo che limita le libertà personali e si attiva, anche con subdoli stratagemmi, per eliminare qualsiasi nemico: reale o anche potenziale. I nostri due compagni sono tra i bersagli sia della polizia sia di vari gruppi di volontari patriottici, che si preoccupano di tenere d'occhio i propri concittadini e rivelare qualsiasi attività sospetta.
In questo scenario di terrore, il nostro Nicholas Brady entra in contatto con VALIS, strana entità che gli apparirà in sogno mostrandogli quello che dovrà essere il suo destino e il suo ruolo nella liberazione dell'umanità dall'oppressore. Ma chi è davvero VALIS?

"La morte degli uomini, pensai, è una cosa orribile. La morte degli uomini buoni è ancora peggiore. Una tragedia. Specialmente quando è inutile."

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Radio libera Albemuth 2014-10-27 20:16:00 Rollo Tommasi
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Rollo Tommasi Opinione inserita da Rollo Tommasi    27 Ottobre, 2014
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Lontane voci di libertà

Ferris F. Fremont era senatore degli Stati Uniti quando uccisero John Fitzgerald Kennedy a Dallas. Durante l'interregno del successore, Lindon Johnson, ebbe l'intuizione di prepararsi alla successiva campagna elettorale.
Adesso è presidente degli Stati Uniti in carica. Ha vinto grazie alla paura che serpeggia nel Paese, e ad una pura invenzione: la famigerata Aramchek, l'organizzazione segreta che agirebbe all'interno della nazione per debellare lo spirito americano ed aprire la strada all'assimilazione degli Stati Uniti da parte dell'Unione Sovietica e degli altri paesi comunisti. La protezione dei cittadini arriva dai F.A.P., gli “amici dell'America” di fremontiana introduzione: giovani patrioti che vagano di uscio in uscio, portando con sé questionari da propinare periodicamente ai cittadini (così da intercettare eventuali tendenze antipatriottiche), ma che all'occorrenza sanno usare metodi più sbrigativi.
L'altra faccia della medaglia è Nicholas Brady (il vero protagonista del romanzo), un tranquillo impiegato della casa discografica Progressive Records, per la quale ha l'incarico di scovare i migliori talenti emergenti della musica folk americana. Come tutti gli abitanti di Berkeley, Nicholas non ha molta simpatia per il “metodo Fremont”, né tantomeno per la sua persona. Ne parla spesso con il suo vicino di casa Phil, talentuoso scrittore di fantascienza (e perciò scontato oggetto di attenzione da parte dei F.A.P., essendo ritenuto quel genere letterario un veicolo privilegiato di sovversione).
I dialoghi tra i due vicini si fanno parecchio interessanti quando Nicholas, una notte, scopre che il suo sonno è divenuto il veicolo di contatto con una misteriosa entità esterna: Valis (così lui la chiama) non è altro che una voce all'orecchio, come può esserla quella di una radio lasciata accesa. E tuttavia Valis è per Nick anche la predizione della pericolosissima strozzatura all'ernia del suo figlioletto, così salvato in extremis.
Tutto questo per un altro motivo, in realtà: Valis è la “mente” della resistenza contro Fremont, in quanto, incredibilmente, il presidente americano è la vera guida della congiura comunista mondiale. Nel piano strategico di Valis, Nicholas si inserisce in quanto riesca a scritturare per la Progressive Records determinati musicisti folk: saranno questi a lanciare, attraverso i testi delle proprie canzoni, messaggi che si fisseranno nella testa dei cittadini e contribuiranno così al rovesciamento del regime.

Non si può dire che a Philip K. Dick manchi fantasia.
La carta dell'America distopica immaginata nel post Vietnam è ben giocata, basata com'è su una sorta di “fascismo di stampo capitalista” (Richard Nixon non è mai esistito: al suo posto, c'è F.F.F., una sorta di “clone” molto meno accomodante).
Che poi lo scrittore di fantascienza vicino di casa di Nicholas Brady sia Philip K. Dick in persona – che a volte fa riferimento ai suoi precedenti libri – è una vera chicca: in questo modo l'autore si prende il lusso di esternare personalmente sulle tendenze politiche americane.
Simpatica anche l'idea di raccontare le vicende del romanzo in tre fasi, strettamente connesse tra loro ma affidate a turno ai diversi protagonisti (prima Phil; poi lo stesso Nicholas; infine, nella parte più drammatica, di nuovo Phil).
In conclusione “Radio libera Albemuth” non è storia così campata in aria come potrebbe apparire dal racconto della trama. Risulterà di certo più appetibile per gli amanti del genere, ma il suo rivelarsi un apologo contro la tirannia e il potere fine a se stesso – anche grazie ad un finale malinconico e potente – ne fa un libro apprezzabile pur da chi non ama particolarmente la fantapolitica.

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dello stesso autore "Un oscuro scrutare" e "Scorrete lacrime: disse il poliziotto".
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