Outcast
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Ancora non è finito?
Non mi aspettavo molto da questo libro, affatto, ma nemmeno credevo che non sarei riuscita neanche a finirlo! La cosa è piuttosto grave dal momento che quando inizio una lettura la porto a termine a meno che non sia proprio abominevole. Ecco, evidentemente questa lo era. Alla peggio, avevo pensato, sarà il solito YA, ma mi sbagliavo. Outcast non ha alcuno dei caratteri del romanzo giovanile se non l’elemento urban fantasy.
I problemi sono iniziati fin dalle prime pagine dove sembra che la storia sia ambientata ai giorni nostri ma più avanti si procede con la lettura più si capisce, per vie traverse e nascoste, che non è così.
La protagonista ha quindici anni ma spesso è infantile ed egoista come la sorella piccola, il padre e i nonni paterni sono irritanti e ridicoli, soltanto Ksu e il fratello possono considerarsi figure vagamente decenti.
Orribile il modo in cui viene trattato l’elemento magico; per il resto la scrittura è semplice e fluida ma questo non mi ha salvato dal chiudere definitivamente il volume.
Non lasciatevi ingannare dalla Corbaccio: il libro può essere adatto soltanto ad un pubblico veramente molto giovane!
Indicazioni utili
Primo volume di una nuova trilogia
Outcast è il primo volume di una nuova trilogia per adolescenti che mescola elementi distopici e fantastici. Storie sentimentali, in questo volume, non se ne fanno cenno anche se un personaggio maschile fa capolino nella vita della nostra protagonista. I volumi sono strettamente collegati pertanto è d'obbligo la lettura di tutti i volumi se volete sapere come andrà a finire la storia.
Tutto inizia quando Juliane, una quindicenne figlia di genitori separati scopre che la madre è scomparsa in circostanze alquanto misteriose. Tutti sembrano aver preso fin troppo bene questa sparizione tranne lei. A questo punto, non le resta che indagare e quello che scoprirà non sarà facile da accettare.
La caratterizzazione di Juliane è interessante e complessa. Per gran parte del romanzo assistiamo al suo conflitto interiore: da un lato si aggrappa a quello che le è stato insegnato sin da piccola (il fatto di essere una Normale quindi una ragazza modello, ubbidiente, accondiscendente, omologata e noiosa) mentre dall'altro emergono lati del suo carattere che non avrebbe mai immaginato di possedere.
Ammetto però che in alcuni atteggiamenti non mi è risultata molto simpatica (Un po' dispettosa e viziata).
Le vicende sono narrate solo attraverso il punto di vista di Juli (in prima persona), siamo in un'epoca chiamata Era della Normalità e la società è divisa in Normali (rigide regole, ordinati, niente tatuaggi e governano la città), Freak (l'opposto dei Normali) e infine le.... (non vi dico di che creatura si tratta ma sappiate che sono l'elemento fantastico della trilogia).
Queste creature sono presentate in maniera ancora poco approfondita per cui bisognerà aspettare i prossimi volumi per conoscerle meglio.
La singolarità di questa storia è che all'inizio sembra una società apparentemente come quella in cui viviamo oggi, solo procedendo con la lettura si scopre un mondo diverso. Però nonostante tutto non è poi così estraneo.
Comunque dietro questa storia di pura fantasia, l'autrice non esita a trattare temi importanti quali l'accettazione delle diversità o l'emarginazione.
Lo stile è scorrevole, semplice, leggero e si legge davvero in breve tempo anche se in questo primo volume la trama non presenta grandi rivelazioni salvo nel finale in attesa del prossimo libro per saperne di più.
Rappresenta più un volume introduttivo con tante domande e pochissime risposte, forse avrei preferito un romanzo unico o un primo volume con svolte impreviste maggiori perché l'idea di base è buona.