L'uomo illustrato
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Il presente, passato, futuro negli occhi e sulla p
Non chiede altro che un lavoro, l’uomo illustrato. Da quando ha ricevuto quei disegni dalla strega del futuro è per lui sempre più complesso riuscire a trovarne uno e a mantenerlo per oltre dodici giorni. E questo perché quelle immagini che lo accompagnano immancabilmente hanno la dote di rivelare l’avvenire, tanto immediato tanto sempre più prossimo, a seconda del quantum dell’osservazione. Con quasi tre ore di percezione visiva, l’interlocutore sarà capace, ad esempio, di venire a conoscere anche della sua dipartita terrena. Vedere per credere. Inizia così il viaggio del conoscitore in quei meandri della fantasia e della realtà umana perché ogni singola storia che viene narrata dalla penna magistrale di Bradbury, non mancherà di lasciare il segno nel lettore.
Sin dalle prime battute la sensazione provata da quest’ultimo è quella di trovarsi innanzi ad una seconda stesura de “Le cronache di Marte”, non tanto perché “L’uomo illustrato” ne sia il seguito – cosa che non è – bensì per il fatto che non muta il filo conduttore che lega ciascuno dei due scritti. Anche in questo caso viene nuovamente affrontato il tema della fuga dell’essere umano da sé stesso, anche in questo caso spesso le ambientazioni vedano quale scenografia il Pianeta Rosso (e non solo), anche in questo caso torna a essere pregnante il ruolo dell’autodistruzione che sembra essere un corollario inscindibile dell’essere individuo bipede pensante e ancora torna a essere presente l’approccio con mondi e forme di vita sconosciute, il desiderio di viaggiare per luoghi ignoti alla ricerca dell’infinito.
Il tutto avviene con quella penna e unica di uno degli autori più bravi e geniali di sempre. E potete stare certi che non resterete delusi. Ogni vicenda ha una sua entità, una sua forza, una sua riflessione. Alcuni arrivano di più, altri di meno, ma ognuno a suo modo lascia il segno. Lasciatevi trascinare da storie quali “La savana”, “Caleidoscopio”, “Il razzo”, “La volpe e la foresta”, “Gli esuli”, lasciatevi conquistare dalla morale e dalla forza riflessiva che in essi è contenuta. Non ve ne pentirete.
Non mancano ancora, infatti, le tematiche trattate. Perché Bradbury tocca anche problematiche quali il dialogo, la sua assenza, il razzismo, la necessità di una istruzione, la robotica, la sostituzione di questa alla figura degli esseri in carne e ossa, la dimensione onirica, l’incapacità di poter inseguire le stelle, e tante altre ancora. Da non perdere.
Indicazioni utili
Cronache Marziane 2
Il titolo di questa recensione potrebbe trarvi in inganno: ma no, non vuole intendere che questo libro sia una sorta di sequel della più famosa raccolta di racconti del grande Ray Bradbury; tuttavia, anche in questa raccolta, sono molti i racconti che hanno come tema centrale Marte, ma anche gli altri pianeti del sistema solare. Il filo conduttore è, come nell'altra opera, la vana fuga dell'essere umano da sé stesso; la sua inevitabile autodistruzione che coinvolgerà il nostro stesso pianeta; il suo viaggio verso altri mondi; l'approccio con forme di vita sconosciute. Amo profondamente lo stile di Bradbury e credo di non aver incontrato, finora, autore che sappia scrivere racconti più belli ed efficaci, con un'abilità straordinaria di far emergere l'umanità (sia in senso buono che cattivo) di tutti i personaggi che popolano quelle piccole storie.
Sicuramente ci sono racconti meglio riusciti rispetto ad altri, più profondi, efficaci, alcuni anche divertenti; ma anche i racconti meno interessanti non vi annoieranno, mai. Ci sono anche richiami all'opera principe dell'autore, ovvero Fahrenheit 451, precisamente nel racconto "Gli esuli", che credo sia anche uno dei meglio riusciti. Insieme a questo, degni di nota sono anche "Caleidoscopio", "La prossima mano", "Marionette S.p.a." e "Il razzo".
Per dare il via alla sua carrellata di racconti, Bradbury si inventa l'espediente narrativo dell'incontro tra un uomo (voce narrante), e colui che da nome al romanzo: l'uomo illustrato. Questo tizio enorme ha impresse sul corpo una serie infinita di illustrazioni, che non gli lasciano un centimetro di pelle immacolata e che di notte prendono vita, raccontando delle storie. Questi disegni gli sono stati stampati sulla pelle da una donna che lui definisce "una strega venuta dal futuro", i cui disegni rappresenterebbero eventi che avverranno in un tempo non molto lontano. I due uomini dormono insieme; la nostra voce narrante verrà catturata dal movimento delle immagini e dalle storie che inscenano e passerà la notte a guardarle tutte.
Di qui, la carrellata di racconti.
Faremo i nostri viaggi su Marte, su Venere, ma rimarremo anche sulla Terra per scoprire come tutto è andato in malora, come l'uomo è stato costretto a scappare via, condannato dalla sua stessa follia nucleare, dalle sue mai estinte tendenze autodistruttive.
Potete star certi che leggerò TUTTI i racconti di questo autore, perché è davvero un genio.
"Siamo tutti cretini. Sempre. Soltanto, ogni giorno lo siamo un maniera un po' diversa. Pensiamo: 'Oggi non sono più cretino, ho imparato la lezione. Ieri ho fatto l'idiota ma stamattina no'. Poi l'indomani ci rendiamo conto che sì, abbiamo fatto gli idioti anche il giorno prima. Penso che il solo modo di crescere e durare nel mondo sia accettare il fatto che non siamo perfetti e vivere di conseguenza."