L'apprendista L'apprendista

L'apprendista

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Lois McMaster Bujold è il nuovo astro della fantascienza americana: premiata con lo Hugo per due anni consecutivi (1991 e 1992) ha affascinato migliaia di lettori con la sua fantascienza si avventurosa, si ambientata nel futuro e in vasti imperi stellari, si ricca di scontri e tensioni, ma anche garbata, dotata di un sottile senso dello humour e di una spiccata capacità di descrivere razze e culture lontane. L'apprendista è uno dei suoi romanzi ancora inediti in Italia e confidiamo che piacerà sia ai fans della BuJold sia ai lettori che non hanno ancora fatto la sua conoscenza. Il genere? Ecco la definizione che ne ha dato Faren Miller: Space opera secolare e umanistica, con un taglio molto intelligente e ironico.



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L'apprendista 2016-09-18 06:19:04 catcarlo
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catcarlo Opinione inserita da catcarlo    18 Settembre, 2016
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La saga dei Vor - Quarta puntata

Quarto romanzo in ordine cronologico (e secondo di pubblicazione) di una saga, quella dei Vor, che viaggia ormai verso i venti titoli, questo volume risale alla metà degli anni Ottanta e se ne stava dimenticato nella libreria dai tempi dell’acquisto, all’inizio del decennio successivo. Una sorte che non meritava perché, al dilà di una serie di forzature in una trama che presenta un numero troppo elevato di fortunate coincidenze, si tratta di una space-opera divertente e sufficientemente complessa che regala una lettura d’evasione, ma non banale. Miles è l’apprendista del titolo, erede scalcagnato dal punto di vista fisico di una potente famiglia che vive su di un pianeta dominato da stirpi guerriere. Andarsene è soluzione inevitabile in un viaggio spaziale che - grazie a capacità di mercanteggiare, astuzia e colpi di fortuna – si rivela fonte di inaspettate fortune: il rovescio della medaglia consiste, oltre all’insidiosissima ulcera, nell’accusa di tradimento che viene sventata in un finale a maggior tasso di drammaticità. Malgrado un periodare ampio e compassato, l’autrice inietta infatti con assiduità notevoli dosi di umorismo, specie nei confronti del protagonista, che contribuiscono spesso e volentieri ad alleggerire le situazioni, essendo parte integrante di quell’alternanza tra improvvise accelerazioni e vistosi rallentamenti che caratterizzano l’intera vicenda: da un lato ci sono i salti nell’iperspazio e le battaglie fra astronavi – se a volte paiono assai improbabili, pazienza - dall’altra l’(auto)apprendimento dell’arte del comando unito ai problemi personali, incluso un innamoramento senza speranza. Ai cambi di registro tra dramma e commedia dà il suo contributo il buon cast di personaggi di contorno, che magari evolvono lungo traiettorie prevedibili, ma sono costruiti con efficacia e, almeno in un paio di casi, vanno a parare in svolte narrative la cui ricostruzione risulta sorprendente: tutti elementi che fanno del libro, conosciuto anche come ‘L’apprendista ammiraglio’, una lettura che potrebbe non soddisfare gli amanti della fantascienza pura (in fondo, modificando un tot di particolari, la storia funzionerebbe ambientata in un altro tempo o in un altro luogo) o chi preferisce una scrittura frenetica, ma che coinvolge abbastanza da costringere a voltare le pagine e a fare un pensierino sull’opportunità di addentrarsi negli altri capitoli.

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