Narrativa straniera Fantascienza L'anno del diluvio
 

L'anno del diluvio L'anno del diluvio

L'anno del diluvio

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In un mondo pericolosamente vicino al nostro, la manipolazione genetica ha stravolto la natura, la fede nella scienza è un credo assoluto, integralista, tirannico. Le persone sono private di ogni diritto: l’unica legge è quella del più forte. Tutto si vende e si compra: anche il DNA, ovuli, capelli, la licenza di procreare. Specie vegetali e animali si sono estinte, molte sono rapidamente mutate. Adamo I, il leader della setta religiosa ecologista dei Giardinieri di Dio, ha predetto da tempo un disastro naturale, la fine della Terra per come la conosciamo. Anno Venticinquesimo del calendario dei Giardinieri di Dio: la fine è arrivata, il romanzo comincia.



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L'anno del diluvio 2017-10-24 15:35:17 martaquick
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martaquick Opinione inserita da martaquick    24 Ottobre, 2017
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L'ANNO 25

Margaret Atwood è una scrittrice che ho conosciuto qualche anno fa con il romanzo "l'ultimo degli uomini" e ho subito apprezzato, un'autrice attuale e provocatoria con i suoi libri che evidenziano i tratti più morbosi e oscuri della nostra attuale società.
La Atwood ha uno stile che mi ha colpito, molto affine ai miei gusti di lettura e ai miei pensieri e l'ho inserita tra i miei autori preferiti.
"L'anno del diluvio" è il seguito del "l'ultimo degli uomini" e sono entrambi parte della trilogia MaddAdam. Questi due romanzi possono ritenersi due storie nello stesso arco di tempo; nel secondo libro i personaggi di Toby e Ren ci raccontano le loro vicende post "diluvio senz'acqua" (l'epidemia che ci viene spiegata nel primo libro) e con dei flashback ci viene anche presentata la loro vita precedente e come sono entrate a fa parte dei Giardinieri di Dio, una sorta di setta che vive in semplicità e nutrendosi solo di prodotti vegetali nel rispetto dell'ambiente con nuovi Adami ed Eve del futuro.
Circa a metà del romanzo spuntano nomi famigliari quali Jimmy, il protagonista del primo libro, e Crake. In questo modo veniamo a conoscenza di ulteriori dettagli sui personaggi del libro precedente e i fatti si collegano in modo più che naturale, grazie all'abilità dell'autrice nel dare una continuità ai romanzi senza cadere nel banale e scontato.
Ren e Toby sono due personaggi con storie intense e il romanzo incentrato sulle loro vite scorre velocement ma quello che cattura di più a mio parere è la curiosità sul post epidemia e sulla popolazione creata da Crake, che ritroviamo a fine romanzo, quegli uomini blu che fanno le fusa che abbiamo conosciuto nel primo libro. Come si evolveranno nel terzo romanzo? Non vedo l'ora di scoprirlo.
Il romanzo in sè è una continua denuncia velata sul progresso che distrugge l'umanità delle persone e la tecnologia che avanza fino a diventare mostruosa. Animali geneticamente modificati che diventano mostri e dall'altra parte l'estinzione di sempre più specie, le sempre più comuni modifiche corporee grazie alla chirurgia plastica e la commercializzazione di organi umani. La volontà di tornare alle origini, le guerre di popolazioni divise in una sorta di caste, la disumanità di chi è ricco e lavora per arricchirsi senza guardare in faccia il mondo. Tutto questo è l'anno del diluvio.

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L'anno del diluvio 2013-09-21 12:01:33 dames
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dames Opinione inserita da dames    21 Settembre, 2013
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Futuro prossimo

Toby e Ren, le principali protagoniste di questo splendido romanzo di Margaret Atwood, ci accompagnano capitolo dopo capitolo, nella storia del nostro futuro. L'uomo è riuscito a modificare la natura a seconda della sue necessità e dei suoi gusti; è progredito nella conoscenza scientifica ed è diventato sempre più sofisticato e specializzato. Ma non sembra essere più felice.
La società è ancora più frantumata in "caste" e "congregazioni" inaccessibili le une alle altre.... la violenza dilaga. La Natura stessa ad un certo momento si ribella al suo Dominatore e rivendicando la sua unicità e inalterabilità, scatena un Diluvio "senz'acqua", molto probabilmente un'epidemia, che distrugge l'intero genere umano tranne un gruppetto di persone che appartengono ad una setta molto particolare: I Giardinieri di Dio.
Il messaggio che l'Autrice in modo così coinvolgente e fiabesco vuole mandarci è di una sconcertante attualità. L'essere umano deve cessare di considerarsi il padrone assoluto e incontrastato dell'Universo. L'uomo non è che una piccola parte di un tutto e se vuole sopravvivere dovrà imparare di nuovo ad avere amore e rispetto per ogni singolo essere vivente, sia animale che vegetale, e a riavvicinarsi con umiltà alla Natura per ritrovare un modo di vivere meno egoistico e utilitaristico.
Per chi si appassiona all'argomento, può consultare su Internet un sito interamente dedicato al romanzo: www. yearoftheflood.com

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Il racconto dell'Ancella e Oryx and Crake (L'ultimo degli uomini nella versione italiana)
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