Il tempio degli eterni
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Un giovane esploratore inglese
Questo romanzo avrebbe potuto essere benissimo pubblicato nell'Inghilterra vittoriana, avrebbe avuto un grande successo.Patrick Woodhead è l'ultimo di una schiera, quella dei viaggiatori, degli esploratori dell'infinito.
Il suo è un viaggio iniziatico, e lo descrive con la passionalità tipica degli insulari.
Con il compagno di cordata ha intravisto, durante una scalata sul tetto del mondo, una vetta piramidale...ma le contingenze del caso non gli hanno permesso di arrivarci.
Io pratico roccia, e so che questi miraggi capovolti accadono spesso...soprattutto quando li vuoi vedere.
Ci tornerà con più calma, il protagonista, a quella cima non incisa su nessun fuoco di mappa...ci arriverà da solo.
Ma ciò che troverà è scolpito dentro ognuno di noi.
Patrick Woodhead è un buon epigono dell'illustre suo connazionale che, tanto tempo fa, raccontò di un miraggio alato immerso nella neve : Shangri-la.
Eppure risulta più credibile.
Perché?
Perché è un rocciatore vero.
Non come Corona, no.
Come me...un piccolo uomo in mezzo alla tormenta.
Del resto questa magnifica fiaba potrebbe essere stata raccontata in un rifugio degli Altai...o al fuoco della solitudine.
Fra scalatori, con poche parole, ci si intende.