Il pianeta dei bruchi
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 2
Alla volta delle stelle...
Nel pieno delle vacanze presso la pensione di famiglia i gemelli Fritz e Helen Price con il cugino Jonathan, detto Barile, vengono a conoscenza dell’esistenza dello zio Grigorian, un parente con cui i rapporti si sono dilatati nel tempo sino a perdersi quasi del tutto. Dopo tanta assenza questo si ripalesa nelle loro vite proponendo, vista la difficoltà della madre dei fratelli di gestire l’attività a causa del grande numero di prenotazioni, di trascorrere del tempo con loro presso la fattoria di sua proprietà e di tenerli così con sé per diversi giorni. Sin da subito i ragazzi scoprono il suo segreto: Grigorian non è altro che un alieno proveniente dal Pianeta Klipst sito a diciassette anni luce di distanza dalla Terra e vicino alla stella Marn, accorso sul globo blu per richiedere l’aiuto dei tre giovani. Questi partiranno alla volta di Palassan, riceveranno in dono durante il viaggio dei poteri speciali di cui potranno godere per tutta la vita e verranno interpellati per decidere delle sorti del Pianeta dei Bruchi, un Pianeta randagio con grandi risorse al suo interno. Questo non è aggregato a nessun Sole ed è abitato da lombrichi che si nutrono di vegetali primitivi e filano Unilon, un prodotto di grande valore e fortemente ricercato. I tre bambini saranno chiamati ad indossare i panni di giudici imparziali così da risolvere la diatriba contesa tra due fazioni per lo sfruttamento o meno di questo bene. Di fatto verranno a scoprire che ben altro si cela dietro le intenzioni degli schieramenti…
Un inizio che è un misto tra fantascienza e avventura è quello dell’inglese noto al grande pubblico per “I pilastri della Terra”, la Trilogia del Novecento e molto molto altro ancora. Sin dalle prime pagine si evince immediatamente che siamo di fronte ad un autore agli inizi, ancora acerbo per alcuni aspetti, ma già geniale e acuto per altri. L’impronta follettiana è, non a caso, indubbia. Più che un romanzo però catalogherei l’opera come un lungo racconto la cui lettura è rapida e spendibile per il vasto pubblico. Certo, non aspettatevi una trama complessa e strutturata come quelle che ad oggi gli associamo, ma se volete assaporare un Follett diverso dal solito che tocca anche tematiche ambientaliste e passare un paio di ore in compagnia della fantasia, “Il pianeta dei bruchi” fa al caso vostro.
Indicazioni utili
Un buon inizio
Questo è uno dei primi libri scritti dal celebre Follett. Come si può notare ha iniziato cimentandosi in un romanzetto "fantasy". La storia è a sfondo "fantasy spaziale", pertanto si parlerà di spazio, di galassie, di mondi paralleli e quindi di pianeti (come si può osservare dal titolo). Il racconto inizia bene, i personaggi sono molto dettagliati come i loro pensieri e l'ambiente circostante; le spiegazioni dello zio e i suoi obbiettivi sono molto chiari e semplici. Il problema è che a circa metà libro si ha come la sensazione che il racconto vada troppo di fretta e a un certo punto non si ha più quella descrizione dettagliata degli eventi, così come frettolosa (sempre secondo il mio punto di vista) è anche la fine del racconto. Diciamo che lo zio ken ha accelerato un po' alla fine. Comunque è un buon inizio per essere uno dei primi libri scritti, il racconto è scorrevole e molto interessante: anche in un genere che non è proprio il suo il nostro celebre scrittore si cimenta in un modo niente male. Questo libro non può mancare alla nostra raccolta sopratutto se, oltre a volerci rilassare con un libretto (invece dei suoi soliti mattoni), anche per osservare l'evoluzione dello scrittore.