I ragazzi venuti dal Brasile
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L'utopia del Quarto Reich
Dopo molti anni dalla fine della seconda guerra mondiale e, nel contempo, con il suicidio di Hitler e la caduta del Terzo Reich e dell’ideologia nazista, una potente organizzazione criminale, che anela alla nascita di un Quarto Reich, i cui componenti sono personalità sparse in tutti gli angoli del mondo, finanzia l’astrusa idea del famigerato dottor Mengele, medico nazista e torturatore di Auschwitz tristemente celebre per gli esperimenti su cavie umane, rifugiatosi nel frattempo nella giungla brasiliana, di riportare al potere mondiale la razza ariana tramite un delittuoso e atroce piano che prevede l’affidamento di 94 cloni di Hitler a famiglie del nord America ed europee, avendo l’accuratezza di creare situazioni simili a quelle vissute dal dittatore e, di conseguenza, far uccidere metodicamente i padri adottivi quando i cloni-figli raggiungeranno l’età di 14 anni, stessa età del giovane Adolf quando perse il genitore.
Il fine è quello di poter ottenere almeno una copia caratteriale perfetta di Hitler che possa guidare l’avvento del Quarto Reich. Ma di questo diabolico piano viene per caso a conoscenza un famoso “cacciatore” di nazisti Liebermann, che, tramite rocamboleschi avvenimenti, riesce a sventare il progetto. Il finale riserva particolari colpi di scena che aumentano il pathos della narrazione…Liebermann salva l’umanità dalla tragedia ma anche “coloro” che non hanno colpa alcuna pur essendone protagonisti.
Un romanzo che , seppur nella sua fantasia politica, pone una spinosa domanda sugli aspetti, non solo etici, della manipolazione genetica che da una parte può diventare di prezioso ausilio per sconfiggere molte malattie, ma, qualora utilizzata da menti criminali, potrebbe innescare situazioni non facilmente controllabili.
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Hitler alla n
Una via di mezzo tra thriller e fantascienza, ormai, date le attuali conoscenze scientifiche, soprattutto thriller. Mengele scende in campo con un esperimento scientifico anni fa ancora incredibile. Visto che anche Mondatori anticipa il contenuto nella sua prefazione, penso di poter dire anche io che l'esperimento riguarda la clonazione umana e di un uomo in particolare, anzi di un superuomo: Adolph Hitler. Ma la clonazione non basta. Bisogna riprodurre le stesse condizioni familiari, età dei genitori, età della morte del padre, ecc... in modo che anche psicologicamente il clone sia il più simile possibile all'originale. Ma il piano di Mengele tiene conto di tutto. Purtroppo a mettergli i bastoni tra le ruote ci si mette il suo nemico ebreo storico, Liebermann. Una storia bellissima da cui è impossibile staccarsi fino alla fine. Un finale agghiacciante in cui Mengele avrà la soddisfazione di trovarsi di fronte la sua creatura, e piuttosto ben riuscita, direi anche dal punto di vista psicologico.
In cui Liebermann arriva alla conclusione liberatoria che non basta riprodurre alla perfezione un Hitler. Occorrono le stesse condizioni, crisi economica e soprattutto, cosa che ritiene ormai impossibile cambiati i tempi, gente disposta a seguirlo. Forse se fosse vissuto qui il finale del libro sarebbe stato molto diverso.
Il libro è bellissimo per lo stile pulito ma estremamente efficace, per la trama che non molla un attimo, per l'ironia piacevole di Ira che dimostra una straordinaria conoscenza dell'animo umano. Conoscenza che finisce poco prima del finale dove fa spazio a una irragionevole fiducia nella razza umana.