I donatori di sonno
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Incubo interrotto
Evidentemente la recente pandemia ha lasciato dei segni indelebili anche negli scrittori. la Russel immagina che negli Stati Uniti sia in corso un'epidemia di insonnia. Il problema è tanto grave da impedire a chi ne viene colpito di dormire fino al momento in cui muoiono a causa della mancanza di riposo. Protagonista della storia è una giovane volontaria, la cui sorella è stata la prima vittima di questo morbo. Di fatto la sua immagine e la sua capacità di creare empatia, ma soprattutto i suoi sensi di colpa per non essere stata lei a morire al posto della sorella, sono sfruttati dall'associazione di cui fa parte. Scopo del gruppo è quello di raccogliere donazioni di sonno da parte di persone che dormono benissimo, per poi cederle agli ammalati e consentire loro di sopravvivere più a lungo, o nei casi più fortunati di guarire completamente. Nel corso della storia scopriremo che non tutti i volontari del gruppo hanno solo interessi di tipo filantropico, ma come potrebbe non essere così? Forse l'idea di una nuova terribile malattia non è molto originale, però nel complesso il romanzo è sviluppato in modo coerente, ci presenta un modo alternativo di vedere la vita dettato appunto dalla presenza di condizioni particolari, dove tutte le priorità vengono ribaltate. Qui non ci sono buoni o cattivi; ci sono genitori che devono decidere se donare il sonno dei loro bambini e così metterne a rischio la salute per salvare dei perfetti estranei. Ci sono persone che per guadagnarsi qualche mese in più di vita sono disposti a mentire e imbrogliare. E poi c'è un finale non finale che ti lascia perplesso mentre nelle roventi notti di questa estate ti rigiri nel letto in preda all'insonnia.