Fuoco nella polvere
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"Hellzapoppin"
"Hellzapoppin"
Pazza, sconclusionata, e senza senso, questa storia colpisce per l'incredibile miscuglio di ingredienti miscelati a forza tutti insieme...
A tratti ridicola ed imbarazzante, accozzaglia di situazioni e generi letterari, miscelati senza nessuna remora da un autore che non pensavo proprio potesse scrivere anche questo...
Varie volte, durante la lettura si rimane basiti ed increduli...
In pratica non saprei come giudicarlo... Un bel "booooooo..." sarebbe la recensione più pertinente.
Questo romanzo breve, si legge in poche ore, riesce ad essere a tratti divertente, ma alla fine, chiudendo il libro si rimane senza nulla.
Nonostante i fatti, le situazioni ed i personaggi siano numerosi e mirabolanti, il susseguirsi di avventure e situazioni assurde, lascia sempre un senso indefinito di incompletezza.
Un susseguirsi di situazioni al limite dell'assurdo e del non senso, ci spiazzano ad ogni pagina, lasciandoci senza punti di riferimento.
Forse l'autore l'ha scritto da ubriaco.
Credo in ogni caso che durante la stesura della trama dovesse avere la febbre.
Sicuramente non stava bene, è l'unica spiegazione possibile per questa "roba"...
In questo minestrone "Wild Wild West Show", steampunk, fantascientifico, ucronico, viene "cacciato dentro" proprio di tutto: Buffalo Bill, Wild Bill Hickok, Annie Oakley, Toro Seduto, il mostro di Frankenstein, l'uomo di latta, Dracula, il capitano Bemo "Nemo", il Dr Momo (Monroe) e tutta la sua isola di "creature meta-umane", tra cui una caxxxo di foca che legge romanzetti western...
Una specie di romanzo Western quindi, credo, con forti pennellate di fantascienza, leggeri tocchi di horror, una spruzzatina di erotismo, ed un mare di stronzate atroci...
Indicazioni utili
- sì
- no
Che spreco
A bordo di una flotta di Zeppelin, la testa di William “Buffalo Bill” Cody e la compagnia del Wild West Show, viaggiano verso un Giappone ucronico, nella speranza di convincere Sokaku Takeda, futuro Shogun, a cedere agli statunitensi la metà del nord america che controllano. Non ci riesce, e nemmeno ha importanza, perché la vera missione è recuperare il mostro di Frankenstein, tagliuzzato dal capo giapponese per ricavarne un potente afrodisiaco, ma indispensabile a Cody per riattaccare la testa al proprio corpo, fantasticamente tenuti in vita, seppur separati, dalle menti congiunte di Charles Darwin e Samuel Morse. Dal tentativo di salvarlo, o “rubarlo”, parte la vera avventura, che li trascinerà sull’isola dell’inquietante dottor Momo, e del suo esercito di uomini bestie.
Joe R. Lansdale mette in scena una storia assurda, in cui si incontrano personaggi immaginari e reali in situazioni fantastiche. Così troviamo l’uomo di Latta di L. Frank Baum, Dracula e il Mostro di Frankenstein, lupi e leoni umanizzati, assieme ai cecchini perfetti Anne Oakley e Wild Bill Hicock e al condottiero Toro Seduto. Il tutto condito da robot a vapore, esperimenti fantascientifici, e un insieme di elementi steampunk da capogiro.
Quest’accozzaglia, però, non riesce a sollevare una trama un po’ povera e sbrigativa, insomma, non è di certo il miglior Lansdale, e la sensazione che ho avuto alla fine del libro è stata di spreco, un accumulo incredibile di meraviglie per un nulla di fatto.
Il libro è scorrevole, scritto bene, qualche volgarità gratuita, se mai dovesse essere un problema, molto sarcasmo (il nome del sottomarino, Naughty Lass, che significa più o meno ragazza sporcacciona, si legge come Nautilus, il sottomarino di Nemo), e a volte c’è anche da ridere. Ma, come detto, sembra un libro scritto a caso, dove non si giunge da nessuna parte pur avendo bruciato tutte le proprie carte.
Peccato.