Dalla terra alla luna
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 1
Top 10 opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Missione spaziale ottocentesca
È stata una lettura giovanile, forse uno dei primi romanzi che ho divorato nrl periodo delle scuole medie inferiori, ma rammento ancora come ne fui favorevolmente impressionato e come con la mia fantasia anch’io, pagina dopo pagina, fui partecipe di questa straordinaria avventura.
Oggi che la Luna non è più un mistero, che gli uomini vi hanno già messo piede con ben altri mezzi e non certo con una sorta di proiettile sparato da un gigantesco cannone, se mi metto un po’ a riflettere giungo alla conclusione che spazio per sognare da un po’ di tempo ne è rimasto ben poco.
La spedizione raccontata nel libro ha quasi il sapore di una favola, così lontana da diverse leggi della fisica e dalla ferrea razionalità che è propria del mondo attuale.
Ricordo che fui rapito da questa ingegnosa costruzione, benché già fossero stati lanciati nello spazio dei satelliti, quello con la famosa cagnetta Laika e quello con Gagarin. Il lancio del proiettile non permise agli astronauti di Verne di mettere piede sul nostro satellite e anzi si risolse quasi in una tragedia, poiché la particolare navicella, entrata nell’orbita lunare, comincio a girare intorno e solo grazie all’ingegno umano si poterono salvare e far ritorno sul nostro pianeta.
Oggi viene da sorridere per le soluzioni escogitate dal grande scrittore francese, ma non erano del tutto prive di fondamento e, per le conoscenze dell’epoca, erano le uniche possibili. Peraltro, occorre riconoscere a Jules Verne, oltre a una spiccata creatività, anche una genialità che è possibile riscontrare in altre sue opere, come, per esempio, Ventimila leghe sotto i mari. Possiamo in sostanza dire che per certi aspetti precorse i nostri tempi, così tecnologici, ed è questo un merito che non ne fa un autore visionario, ma una mente che sapeva vedere nel futuro.
Per quanto ho evidenziato il libro è più che meritevole di essere letto e non solo dai bambini, ma anche dagli adulti, per tornare un po’ a sognare, per andare a ritroso fino a un tempo in cui, con la fantasia e solo con quella, tutto era possibile.