Cinder. Cronache lunari
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Opinioni inserite: 4
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Un buon inizio per le fiabe del domani
"Cinder" di Marissa Meyer è primo capitolo nella serie Cronache Lunari. Non mi posso definire una grande lettrice di romanzi fantascientifici, ma per questo ho deciso di fare un'eccezione trattandosi in primis del retelling di Cenerentola.
La vicenda si ambienta in un futuro lontano e tecnologicamente molto avanzato dove troviamo androidi domestici, umani trasformati in cyborg e una nuova razza ad abitare la Luna. La trama riprende moltissimi elementi dalla fiaba da cui è tratta e ritengo che l'autrice sia stata molto abile nel contestualizzarli al mondo da lei creato, come la robottina Iko a rimpiazzare i topini e una vecchia auto al posto della carrozza.
Sono rimasta affascinata dalla protagonista, che si dimostra forte e decisa ma ben lontana dalla perfezione di tante sue "colleghe", mentre ho bocciato fin da subito il Principe Kai per i suoi comportamenti irrazionali, come flirtare con una sconosciuta poco dopo la morte dell'amato padre. Interessanti alcuni dei personaggi secondari, ma aspetterò i prossimi libri per valutarli al meglio.
Lo stile è estremamente scorrevole nonostante la presenza di molti termini specifici relativi alla meccanica; l'autrice ha però abusato -sia nei dialoghi, sia nella narrazione- dei punti di sospensione (ne ho contati più di 240!) e del corsivo inglese per sottolineare determinate parole. Grande difetto sono inoltre le falle nella logica interna della storia: l’intera capitale invitata al ballo, la banalità del piano della antagonista, la regina lunare Levana, e ancora il plot twist finale citofonatissimo.
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Meritevole inizio di una saga favolosa
Prima di recensire questo bizzarro romanzo devo premettere una cosa: IO ODIO LA FANTASCIENZA; le mie preferenze libresche vertono molto sul fantasy/sentimentale/ottocentesco decadente e questo perché ho sempre ritenuto che più si parli di macchine/robot/scienza e più ci si allontani dai nobili ideali di cui l'uomo ha davvero bisogno.
Per questo motivo, nonostante avessi sentito pareri entusiasti dalle mie booktuber di fiducia, non mi ero ancora approcciata né a questa saga, né a ciascuna opera di fantascienza; tuttavia ultimamente mi sono imposta di uscire dalla mia confort zone e tentare di leggere il grande Philip K.Dick, ma dato che per una on addetta ai lavori potrebbe essere un inizio traumatico, ho deciso di cominciare con una saga che . strizzasse l'occhio alle mie consuetudini libresche.
Ed è così che ho cominciato con il primo libro delle Cronache Lunari; le nostre storie sono ambientate in un mondo futuristico devastato dalla peste e diviso in vari Commowealth, in quello orientale abita la nostra Cinder, un cyborg che fa il meccanico nel mercato di Nuova Pechino. In quanto retelling di Cenerentola a tutti gli effetti, la nostra eroina è una povera orfana, adottata da un brav'uomo quando aveva all'incirca dieci anni, e prima dei quali non ricorda niente, e dopo la morte del suo benefattore aiuta la propria famiglia mantenendo con il suo lavoro la matrigna e le sue due sorrellastre, della quali preferisce la più piccola, Peony. Un bel giorno al mercato si presenta alla sua bancarella niente meno che il principe Kaito, l'erede dell'imperatore del Commonwealth, domandando a Cinder se può aggiustare un piccolo e misterioso robot; la ragazza riconosce il principe grazie alla sua perenne connessione cerebrale e accetta di buon grado. Da questo momento la sua vita sarà completamente ribaltata, in seguito a contagio della sua sorellastra preferita, la nostra protagonista verrà venduta per fare da cavia a esperimenti contro la malattia che ha ucciso lo stesso imperatore, Kaito deve fronteggiare gli intrighi della terrificante regina Levana, sovrana della Luna che agogna a diventare imperatrice usufruendo dei propri poteri telepatici. Tra balli, misteriosi microchip e sconcertanti colpi di scena, Cinder e il principe capiscono che l'unico mezzo per poter evitare la guerra che Levana sta programmando contro il Pianeta Terra è trovare la legittima erede al trono della Luna, la principessa Selene.
Il libro ha uno stile molto scorrevole e un ritmo abbastanza serrato, dopo le prime settanta pagine introduttive si rimane catturati dai colpi di scena e per quanto riguarda me, sono riuscita a dimenticarmi di tutti i frequenti termini tecnici di cui è intrisa la narrazione; nonostante avrei preferito avere qualche descrizione in più degli ambienti e dei personaggi, non mi sento di levare punti al mio giudizio finale che deve comunque tenere conto del fatto che questo libro è solo il preludio degli avvenimenti che accadranno nei prossimi volumi che, da quanto mi dicono, miglioreranno sempre di più per stile e intreccio.
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Hunger Games
Benvenuti nel futuro
Di solito non apprezzo le riscitture delle favole, anche se negli ultimi anni sembra andare di moda. Tra i vari retell che si sono avuti con i film ho apprezzato soltanto Maleficent, per cui quando ho letto che Cinder era una riscittura di Cenerentola, in chiave cyborg e futuristica per di più, non l’ho acquistato per molto tempo; infine mi sono decisa perché leggevo ovunque solo ed unicamente recensioni positive ed entusiastiche. Non sapevo cosa aspettarmi, ma comunque non sono rimasta affatto delusa.
Prima di leggere il libro storcevo il naso all’idea di una Cenerentola cyborg, ma adesso non mi spiace affatto, anzi penso che sia stata davvero una trovata originale. La storia della Meyer può dirsi completamente diversa da quella di Cenerentola, eppure ha comunque punti di contatto come l’antipatica matrigna e la sorellastra, la perdita della scarpetta (o quasi), il ballo presso il principe. Ho sperato che la protagonista non cadesse all’istante ai piedi del principe, ma se vogliamo anche questo può essere un punto di contatto con l’autentica storia.
La divisione tra Terrestri e Lunari è davvero originale ed interessante, i Lunari sono stati caratterizzati molto bene e sono curiosa di sapere come continuerà questa situazione e, soprattutto, come farà l’autrice ad inserirvi le storie di Cappuccetto Rosso, Raperonzolo e Biancaneve che, a mio parere, hanno ben poco in comune. Inoltre, a quanto ho capito, Cinder non sarà più la protagonista e forse questo rende ancor più difficile l’unione del tutto.
Nel complesso il libro non è un capolavoro ma è molto piacevole; c’è da considerare, comunque, che io l’ho letto in inglese, forse se fosse stato in italiano l’avrei trovato un po’ semplicistico.
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Fiabe in chiave alterna
Il mondo dei cyborg, può essere affascinante oppure noioso. Quello di Cinder, invece, mi ha sorpreso appieno. In un futuro lontano, in un mondo popolato da androidi, la peste si insidia nella vita quotidiana dei cyborg e in quella degli umani. Cinder, meccanico di Nuova Pechino, si infatua del principe Kai; ma come può un umano amare un cyborg? Kai, è un uomo fascinante e attraente e Cinder, è pervasa da un mare di emozioni quando è accanto a lui; ma allo stesso tempo, vive nel timore che lui scopra la sua vera identità, con la paura che non possa accettarla. La narrazione in terza persona non mi è dispiaciuta, offrendo al romanzo una più ampia visione dell'universo dei cyborg. Un libro pieno di avvenimenti, rivelazioni, emozioni con una conclusione inaspettata. Il tocco in più, è sicuramente dato dalla presenza dei Lunari, insieme a quello della Regina Levana. Un romanzo non prettamente nel mio genere, che mi ha comunque stupita.