Apocalisse Z. I giorni oscuri
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ABBI PAURA DEI VIVI, NON DEI MORTI!
Questo mi diceva, da bambina, mia zia, quando veniva fuori il discorso dei fantasmi. Diceva che sono i vivi a fare del male, e non i morti.
Da allora l’ho sempre ritenuto un suggerimento valido ed indiscutibile fino a quando ho conosciuto gli zombie. A quel punto mi sono detta che gli zombie, non essendo né vivi né morti, avrebbero dovuto fare PIU’ paura dei vivi. Sono rimasta di questa idea fino al termine del primo volume di Apocalisse Z. “Gli zombie sono peggio dei vivi”, mi sono convinta, e il teorema era sovvertito.
Poi ho letto la seconda parte di questa trilogia, e con “I giorni oscuri” sono tornata a validare il teorema della zia. Vince ancora, dunque, “Abbi paura dei vivi, non dei morti”.
Meno al cardiopalma del primo volume, meno intrigante, meno emotivamente risucchiante ed ammorbante, ma non per questo privo di messaggi intrinsechi, se vogliamo ben vedere.
I nostri quattro superstiti hanno finalmente raggiunto il Paradiso: sarà che lo hanno a lungo agognato, sarà che se lo sono sudato quasi fino alla morte, il fatto è che si aspettavano di raggiungere il sogno e la pace.
Non avevano messo in conto che gli esseri umani, nel momento in cui cadono le regole e sono costretti a costruirsene di nuove (o a ristabilire le vecchie) tendono a farsi governare dagli istinti più selvatici (e forse selvaggi). Si dimenticano del Super-Io, non si sa dove sia finito l’Io, e si fanno governare dall’Es, per riassumerla come direbbe Freud.
Per riassumerla come direi io, più prosaicamente: “E’ un gran casino”.
Ecco quindi che gli istinti primari vengono fuori prepotentemente e nel Paradiso regna in realtà una pseudo democrazia, la legge marziale e, ove possibile, la legge del più forte.
Ecco che si ricomincia a fare la guerra al vicino di casa, e al vicino di isola. Si torna tutti barbari.
Insomma, più che un libro sugli zombie (non manca, fortunatamente, qualche goloso momento di carne putrefatta, sangue coagulato e non-morti che vogliono azzannarci), è un libro sull’umanità quando questa si trova davanti a qualcosa di terribilmente pauroso e più grande di lei.
Non bello come il primo romanzo, ma senz’altro da leggere per aiutarci a ricordare cosa può fare l’uomo quando non si sente giudicato da nessuno.
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Lucullo 2 - la vendetta
Continuo del primo libro “Apocalisse Z”, riprende la storia dove si era interrotta.
Il gatto Lucullo questa volta viene coinvolto poco nelle avventure del suo padrone avvocato (ha sfoderato finalmente gli artigli??). La storia pur sempre scorrevole, ad alta tensione e con colpi di scena, mi pare inferiore al primo capitolo.
Sembra un episodio scritto di fretta e in alcuni punti mi è parso un po' perdere il ritmo. Anche la storia parallela di Lucia mi è piaciuta poco ed è servita solo per lo sviluppo della trama.
Aspettiamo ora il terzo e conclusivo capitolo della trilogia “Apocalisse Z – l'ira dei giusti” che dovrebbe essere pubblicato a breve.
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zombimania
ciao a tutti, recensito Apocalisse Z mi accingo a dare un'opinione sul seguito (ma probabilmente anche del prossimo...): il libro è bello ma rispetto al primo manca, secondo me, qualcosa... il ritmo è ancora altissimo ma ... è la storia che comincia un poco a zoppicare soprattutto nel racconto della 'nuova vita': il racconto del nuovo modo di vivere dei sopravissuti avrebbe meritato qualche approfondimento in più e non mi convince molto la 'bagarre' tra Lucia e forzuto marinaio... mentre a Madrid... beh lì è un'altra storia sempre avvincente e paurosa quanto basta... lo consiglio comunque magari leggendolo subito assieme al primo capitolo
N.B. tuta da sub sempre addosso mi raccomando
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PANICO!!
Finito di leggere in tre giorni senza il coraggio di staccare gli occhi dalle pagine.
Ogni capitolo richiamava il seguente e ogni mossa aveva un'ispettata conseguenza.
Devo dire che con questo libro non è per nulla calata la mia attenzione nei confronti della saga perchè si sa, tranne in casi fortuiti, quanto possa essere deludente il secondo volume.
Questo però non accade.
E' il continuato della vicenda di queste 4 persone sopravvissute (più un gatto) che riescono a scappare dall'inferno che si è scatenato in tutto il mondo, salendo su un elicottero e approdando a Teneriffe dove penseranno di trovare la pace e la serenità.
Le loro speranze li abbandoneranno non appena metteranno piede nell'isola che li obbligherà ad una quarantena forzata, alcuni di loro verranno picchiati e altri ridotti in fin di vita.
Tutto ciò è contornato da un alone di rabbia e impotenza che prenderà il lettore causa la mancanza di autorità e leggi che con l'avvento dell'apocalisse tutto è diventato un caos totale.
E quel che è peggio, i pochi sopravvissuti, invece di darsi una mano si fanno guerra a vicenda.
Mentre sul primo libro ti fa temere gli zombie, sul secondo volume ti mette in ansia nei confronti dei tuoi stessi simili.
In un mondo dove tutto è perduto, anche l'uomo fa paura perchè vige la lotta per la sopravvivenza, per i medicinali e il cibo.
Non vedo l'ora che esca il terzo e ultimo volume perchè il finale ti fa rimanere a bocca aperta!!
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Secondo Libro - Il nemico siamo noi
Il ritmo del secondo libro aumenta, si lascia la solitudine e si viene ospitati nella comunità umana,con il classico rovescio della medaglia.
Buon proseguimento narrativo,ritmo mantenuto per tutta la narrazione,l'autore ha scelte narrative condivisibili,via i personaggi che hanno finito il loro ruolo e delinea meglio i protagonisti che sono in continua crescita.
Fiducia per i prossimi libri conquistata, aspettavo forse un passo falso che è comune nei secondi libri attinenti a trilogie ecc., l'autore è bravo e non sbaglia.
Da leggere assolutamente dopo "Apocalisse Z".
Consigliatissimo.