Visioni veneziane
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Gondola nera per Constance
" ... era la più dolce e tenera delle donne (...). Ma era vittima di una malinconia morbosa , e l'amicizia per lei era sempre per metà apprensione. " (H. James)
Mi sono accostato a Constance Woolson e a questo libro tramite il bellissimo "The Master", in cui l'irlandese C. Toibin ricostruisce, documentatissimo, cinque anni di vita europea del grande scrittore H. James. In tale opera emerge anche la figura della scrittrice, amica intima di James, il quale definì il gesto suicida della donna (a Venezia, nel 1894) "un atto di follia certa".
Queste "Visioni veneziane" furono pubblicate postume dalla nipote della Woolson : annotazioni della zia nei suoi ultimi mesi di vita.
" ... vidi una vela con una grande testa perforata da due pugnali" : dalle solitarie passeggiate in barca, spesso lontano dall'animato centro veneziano, l'autrice ci offre le personali impressioni : vele che scivolano sull'acqua, seppur in piccoli gruppi, ognuna avvolta dalla propria solitudine, coi loro colori netti che non riescono a fondersi in armonia cromatica.
Le parole scorrono nitide in questa bella prosa, dove il simbolismo assume forme già novecentesche, in un linguaggio modernissimo che non lascia indifferenti: una prosa frantumata e ricomposta, fortemente poetica.
Venezia qui non ha sapore languido e decadente. E' un luogo dell'anima alla ricerca di se stessa.
"La nebbiolina color colomba" restringe e dilata gli spazi lagunari. Diventa un 'luogo' dove perdersi per poi forse ritrovarsi ; per lei, 'trovarsi soli', come avrebbe detto, qualche decennio dopo, L. Pirandello.
Talvolta si ha la sensazione di un'emotività che non risponde : la solitudine delle statue. E' in questa raggelante assenza il contesto di quell' "atto di follia certa" ?
Indicazioni utili
H. James; C. Woolson. Per chi ama Venezia.