Narrativa straniera Classici Storie di geni e di fate
 

Storie di geni e di fate Storie di geni e di fate

Storie di geni e di fate

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Una grandissima iniziativa editoriale, quella di “L’ArgoLibro”, che presenta – per la prima volta tradotti in Italia – i racconti “Un’avventura”, “La ricerca della felicità” e “Le avventure di Ernest Alembert” di una Charlotte Brontë adolescente. La traduttrice, la Professoressa Maddalena De Leo, ha curato ogni particolare della pubblicazione, che si presenta testo a fronte e quindi particolarmente adatta anche per tutti coloro che desiderano raffrontare il testo originale e la traduzione. Sfogliando questo libro, ci immergiamo nell’appassionante mondo “costruito” dalla fantasia di Charlotte, Emily, Anne e il fratello Branwell, con protagonisti gli Young Men, cioè i dodici soldatini regalati qualche anno prima dal padre. È sicuramente stupefacente, come sottolinea la stessa curatrice, che la mente di una quattordicenne abbia potuto immaginare avventure così complesse e ricche di particolari. Il secondo dei tre racconti ci porta, insieme al protagonista, a ricercare e definire il concetto di felicità, qualcosa di semplice e a portata di mano che invece spesso andiamo a cercare lontano, mentre il terzo racconto ci fa partire per un viaggio coinvolgente che ci porta fra i geni e le fate proiettandoci in un mondo da sogno.



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Storie di geni e di fate 2019-05-20 15:44:52 Laura V.
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Laura V. Opinione inserita da Laura V.    20 Mag, 2019
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Genes and fairies

Titolo suggestivo per questa breve raccolta, con testo inglese a fronte, di scritti giovanili di una delle celebri sorelle Brontë, pubblicata tre anni fa in occasione del bicentenario della nascita dell'autrice.
Si tratta di tre racconti che Charlotte (1816 - 1855) scrisse quand'era ancora adolescente, fra i tredici e i quattordici anni: “Un avventura”, “La ricerca della felicità” (il migliore, a mio avviso) e “Le avventure di Ernest Alembert”; a parte i primi due titoli, già comparsi negli anni scorsi in una edizione scolastica, il terzo viene invece pubblicato in traduzione italiana per la prima volta. Tutti e tre i testi sono accomunati dal tema magico che sembra affascinare la penna della giovanissima Charlotte in modo particolare, materializzandosi nella comparsa di geni e fate, esseri soprannaturali che popolano mondi fantastici e lontani caratterizzati da una natura selvaggia, ma al tempo stesso meravigliosa.
Se da un lato le trame risultano poco articolate, dall'altro colpisce non poco la straordinaria fantasia della scrittrice, così come non passano inosservate le lunghe descrizioni paesaggistiche immortalate da una prosa che sconfina molto spesso in una curatissima dimensione lirica. Chiude la raccolta un breve saggio dal titolo “I Brontë, una famiglia di scrittori”, firmato da Maddalena de Leo che ha curato e tradotto interamente questo libro; profonda e appassionata conoscitrice della biografia e della letteratura bronteana (nel senso più ampio relativo a tutta la famiglia), la professoressa si è occupata anche del volume “Emily Brontë – La prima biografia completa" di Agnes Mary Robinson, pubblicato lo scorso anno dalla stessa casa editrice.
Nel complesso, un buon testo che chi ha amato i romanzi di Charlotte Brontë, la più longeva, seppure scomparsa nemmeno quarantenne, e la sola delle tre sorelle ad aver conosciuto una certa fama quando era ancora in vita, non dovrebbe lasciarsi sfuggire!

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