Romeo e Giulietta
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Ama
L'opera più importante e rappresentata al Mondo, del grande genio inglese.
Mi ci sono avvicinato da giovane, guardando il film con il biondo Di Caprio e poi mi son comprato l'opera contenuta nei Capolavori di Einaudi.
L'amore è il tema, naturalmente, centrale. E come spesso accade nei puri amori è alla fine un viatico verso la disperazione e infine la morte.
L'opera non è, a mio avviso, quella più profonda e riuscita dell'autore, ma proprio questa sua diciamo "semplicità" di lettura l'ha resa immortale alle masse e anche a quelli che magari non hanno dimestichezza con la vera letteratura e quindi magari se leggessero "Otello" o "Amleto" (testi che ha mio avviso sono veramente ostici e che confesso in molte parti mi sono completamente incomprensibili) ne caverebbero più interrogativi che risposte.
Essendo la vicenda dei Montecchi e Capuleti ampiamente conosciuta per il globo è pure inutile stanne ad accennare lo svolgimento, abbastanza lineare e proprio per questo alla fine prevedibile, nel suo epilogo pieno di spine per i protagonisti.
L'amore è il fulcro della vicenda, esplode sin da subito come fiamma incontrollabile, che da una parte accende i cuori dei protagonisti e conseguentemente coinvolge le famiglie che vi sono intorno e poi lentamente e subdolamente va a consumare la loro linfa vitale, come una fiammella brucia la candela, fino al suo inevitabile spegnimento, come per tutte le cose che ardono al di là delle proprie capacità.
Per un giovane che si avvicina a questo tipo di opera naturalmente sentirà pulsare nel proprio cuore il desiderio di poter vivere almeno una volta nella propria vita, un così grandioso e unico sentimento, per chi invece è un poco più maturo, e magari quella fiamma lo ha già "bruciato" in passato è normale che leggendo il testo, ne provi un sentimento più disincantato, ripensando a quanto questo amore sia sublime da un lato e beffardo dall'altro.
"Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente." William Shakespeare"
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Queste gioie violente hanno fine violenta
Eccomi alle prese con l'opera che, tra quelle del grande drammaturgo inglese, è forse la più amata e che suscita più emozioni negli innamorati e negli animi prettamente romantici.
Un'opera carica di contraddizioni, perché contraddittori sono i due protagonisti, troppo giovani e istintivi per affrontare una realtà estremamente avversa al loro amore.
La passione irrefrenabile e l'amore disperato fanno da padroni sul palcoscenico, trascinati dalla volubilità di Romeo Montecchi, che si palesa fin principio. Perso d'amore per la bella Rosalina, che non lo contraccambia, a Romeo basta uno sguardo di Giulietta a spegnere un amore immaturo per accenderne un altro ancor più pericoloso, perché costretto a celarsi dalle discordie che imperversano tra le famiglie dei due.
L'impeto con cui Romeo e Giulietta vivono il loro amore, unito alla guerra tra le due famiglie, darà il via a una serie di eventi tragici che vedere tutti insieme ha quasi del surreale, e distrugge l'animo dello spettatore (e lettore). Eppure, chi assiste alle vicende non trova in nessuno dei personaggi un'anima innocente. Come confermerà il Principe di Verona, tutti sono responsabili della tragedia che fa da epilogo a "Romeo e Giulietta", comprese le vittime ed il povero frate Lorenzo, che suo malgrado è forse il maggiore artefice della messa in atto. La strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni.
Personalmente, sono le vittime di questo dramma che hanno suscitato in me la rabbia maggiore. Seppure sia la discordia dei propri genitori a generare la difficoltà nel vivere il proprio amore, sarà la loro debolezza e impulsività ad avere il ruolo fondamentale nella loro fine. Pronti a togliersi la vita al primo ostacolo, sarà la fretta di poter vivere il loro amore a ucciderli, e l'eventualità di non poterlo fare darà loro il colpo di grazia. L'attimo in cui Romeo apprende della morte di Giulietta è emblematico in questo senso, perché nel giro di poche battute egli passa dalla gioia di un sogno felice che porta un buon auspicio alla ferma convinzione di togliersi la vita, senza in alcun modo fermarsi a riflettere e capire come Giulietta sia potuta morire. Sarebbe bastata una parola con frate Lorenzo. L'amore cieco, invece, gli regala come primo pensiero la morte e come prima azione l'acquisto di un veleno mortale da uno speziale.
Troppo amore può uccidere, e al cuore va sempre accoppiata una buona dose di mente, perché da solo è un organo pericoloso. In questa tragedia tutto va per il verso sbagliato e l'unico risultato che si può tastare è il risanamento della discordia tra Montecchi e Capuleti, che metteranno da parte l'odio uniti da un dolore comune.
Un amore maturo avrebbe forse ottenuto lo stesso risultato, peccato che quello dei due giovani non fosse un amore di tal sorta.
"Queste gioie violente hanno fine violenta e muoiono nel loro trionfo, come il fuoco e la polvere che baciandosi si consumano. Il miele più dolce è nauseabondo nella sua dolcezza e distrugge, a chi lo gusta, l'appetito. Ama, perciò, con moderazione. Un tale amore è più lungo. Chi troppo corre arriva tardi come ti va troppo piano."
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L'amor tragico
“Questa mattina porta una pace che rattrista; nemmeno il sole mostrerà la sua faccia. Andiamo via da qui, a ragionare di questi dolorosi avvenimenti. Per alcuni sarà il perdono, per altri il castigo immediato: poiché mai storia fu più triste di quella di Giulietta e del suo Romeo.”
Superfluo soffermarsi sulla ben nota trama di una delle più celebri tragedie shakespeariane, che col suo linguaggio altamente poetico ha consegnato al mondo alcune delle più amate pagine della letteratura romantica di tutti i tempi. Particolarmente significativi sono i celeberrimi paragoni tra la fanciulla amata e il Sole sorgente, contrapposta all’invidiosa Luna, o l’inno alla luminosità degli occhi di Giulietta, in grado di sostituire più che degnamente le stelle della volta celeste. Di forte impatto è inoltre il costante contrapporsi di giorno e notte, il cui simbolismo è giocati a ruoli invertiti: la luce vede sangue e scontro, l'oscurità il trionfo segreto dell'amore nel suo florido splendore.
Nell'acceso dibattito sulla classificazione dell'opera si è detto, giustamente, che questo dramma si distacca notevolmente dalle grandi tragedie shakespeariane. Ciò che quasi concordemente si riconosce come l’elemento più tragico nel periodo della maturità di Shakespeare è la libertà degli eroi protagonisti, i quali autodeterminano il loro destino secondo le loro azioni e i loro pensieri. Ciò non accade in "Romeo e Giulietta": sui personaggi aleggia un’imperscrutabile sorte che porta ad eventi tragici, andando al di là del volere umano.
Talvolta si è fatta rientrare la tragedia nei morality plays, opinione secondo cui l’insegnamento prodotto dalla vicenda drammatizzata sarebbe la necessità di controllare i propri istinti, riconduncendoli alla ragione. A sostegno di tale tesi si potrebbero riportare le celebri parole di Frate Lorenzo, invito alla moderazione: “Le gioie violente hanno violenta fine, e muoiono nel loro trionfo, come il fuoco e la polvere da sparo, che si consumano al primo bacio. Il più squisito miele diviene stucchevole per la sua stessa dolcezza, e basta assaggiarlo per levarsene la voglia. Perciò ama moderatamente: l'amore che dura fa così.” La tragedia parte infatti dall’idea dell’amore, indubbiamente la più grande passione dell’uomo, che viene analizzata sotto il filtro dell’esperienza di Romeo. Questi appare inizialmente in preda alla sofferenza per l’amore negatogli dalla casta Rosalina, su cui il giovane ha proiettato il suo sentimento, che appare idealizzato in una serie di immagini ossimoriche e contrastanti come lo è l’amore: “L'amore è una nuvola che si forma col vapore dei sospiri: se la nuvola svanisce l'amore è un fuoco che brilla negli occhi degli amanti; se s'addensa ai venti contrari può diventare un mare che cresce con le lacrime dell'amante. E che cos'è l'amore, se non una pazzia mite, un'amarezza che soffoca, una dolcezza che dà sollievo”. L’incontro con Giulietta gli rivelerà invece l’astrattezza di tale idea: la giovane Capuleti concretizzerà in sé l’immagine di bellezza e di luce in cui si specchia la passione amorosa, insegnando a Romeo ad amare non solo con la mente e con la parola, ma soprattutto con occhi e cuore. Quella che coinvolge i due protagonisti è stata definita una cotta adolescenziale, poiché presenta tratti come l’incapacità di attendere e l’idea di un amore perfetto ed eterno, per quanto giovane ed evidentemente sconosciuto; una cotta destinata fin dall’inizio a un annunciato esito tragico per la sua stessa intensità, contrapposta ai condizionamenti esterni provenienti dalla situazione delle famiglie. Paradossalmente solo nella morte, l’amore di Romeo e Giulietta raggiunge l’apice della sua realizzazione.
La tragedia dei Montecchi e dei Capuleti
Dopo aver visitato il famoso balcone di Giulietta a Verona decisi di leggere la loro tragica storia anche se già sapevo cosa era accaduto a grandi linee.
Questa tragedia venne composta da Shakespeare tra il 1594 e 1596 tra le città di Verona e di Mantova.
Si tratta di un classico della letteratura inglese che narra la tragica storia d’amore tra Romeo Montecchi e Giulietta Capuleti.
La loro sfortuna è stata proprio quella di nascere in due famiglie che si odiano da oramai molti anni.
Romeo rivelerà il suo amore proprio nel giardino dei Capuleti, teatro di una festa appena giunta al termine.
I due amanti successivamente per coronare il loro sogno d’ amore si sposeranno di nascosto.
Purtroppo però le cose degenereranno sempre di più fino alla tragica fine.
La storia è divisa in cinque atti di cui: il primo, il terzo ed il quarto sono composti da cinque scene mentre il secondo ne ha sei e l’ultimo solamente tre.
La fabula e l’intreccio in questo caso non sempre combaciano perché alcuni momenti della giornata non vengono mai raccontati.
Si pensa che l’autore per ispirarsi a questa storia abbia in realtà visitato Vicenza e che alcune parti, anche se nel testo fa riferimento a Verona, siano in realtà dei luoghi vicentini.
Che altro dire?
Si tratta di un classico senza tempo che tutti nella vita prima o poi dovrebbero leggere per rivivere questo grande amore e questa immensa tragedia.
Vi auguro buona lettura!
“Ahimè, perché l'amore, di aspetto così gentile è poi, alla prova, così aspro e tiranno?”
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UN'AMORE ETERNO.
La storia d'amore più tragica di tutti tempi tra Giulietta Capuleti e Romeo Montecchi. L'amore incondizionato che hanno i due protagonisti, così passionale, così nudo, così giovane, ma purtroppo fermato dalle rispettive famiglie, considerate tra loro nemiche.
Avevo già avuto modo di conoscere la storia (penso come tutti), e forse è stato proprio questo che mi ha dato un po di noia mentre leggevo questo capolavoro. Ovviamente leggerlo è completamente diverso dal parlarne superficialmente o da vederlo in film.
E' la prima volta che leggo un opera di questo grande Poeta e ne sono rimasta non contenta, ma di più. Lo stile, le metafore e nel complesso il linguaggio poetico di Shakespeare è davvero qualcosa di meraviglioso. Parole raffinate,delicate,curate riescono quasi a trasmettere al lettore le emozioni provate dal poeta. L'amore tra questi due giovani, che parlando sembrano già adulti porta al leggere un'opera splendida e piacevole che consiglio vivamente. Un capolavoro, una tragedia shakespeariana che merita di essere letta da tutti.
"Perocchè non vi fu mai alcuna storia più dolorosa che questa di Giulietta e del suo Romeo."
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L'amore che non muore
Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare, almeno una volta nella vita, di Romeo e Giulietta, i più famosi e sfortunati amanti della storia.
Proprio perché ne conoscevo già la storia (che non mi aveva mai invogliato alla lettura), leggere l’opera per me non è stato il massimo della piacevolezza.
Riconosco, tuttavia, che ha indubbiamente il suo valore e i suoi pregi.
In primis lo stile, le metafore, il linguaggio poetico di Shakespeare.
Sebbene tutti questi elementi si trovino in situazioni fuori luogo, ma proprio per un intento rivolto alla contemplazione pura e semplice di un’espansione di bellezza fine a se stessa, non credo di aver mai letto parole così soavi e raffinate, capaci di parlare direttamente al lettore, alla sua anima e al suo cuore.
E mi viene una grande tristezza quando penso che questo modo di scrivere che incanta è ormai quasi del tutto estinto.
L’altra cosa che ho amato sono i due protagonisti: sono due ragazzini, ma parlano, vivono e amano come adulti, mica come i ragazzini d’oggi con le loro relazioni effimere e tante belle parolone buttate al vento.
Romeo e Giulietta s’innamorano a prima vista, si vedono poche volte, ma in quei rari momenti lo splendore delle loro parole e dei loro sentimenti raggiunge il culmine.
Essi sono perfettamente consapevoli che la loro relazione avrà conseguenze terribili, che si muoverà in eterno fra vita e morte, che non troverà subito la pace, ma, nonostante ciò, non smetteranno mai di amarsi.
“Romeo e Giulietta” è l’amore per antonomasia. Un amore ideale, surreale, ma proprio per questo immortale e sempre vivo nella storia.
D’altronde, è proprio la fantasia che fa sognare molti di noi, no?
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Nei secoli dei secoli Romeo e Giulietta
“La notte mi nasconde con il suo manto; ma se tu non mi ami, lascia pure che essi mi scoprano. Morire per il loro odio è meglio che vivere implorando il tuo amore. “
http://www.youtube.com/watch?v=5zqyzPjgj2E
Nei secoli dei secoli sopravvive brillando di luce propria quest’opera vetusta composta nel lontano, lontanissimo 1594.
La storia dei due giovani innamorati Romeo e Giulietta sullo sfondo di una Verona cinquecentesca e’ nota a chiunque e su questa non mi dilunghero’. Solo un appunto, per dire quanto leggere, vivere questa tragedia direttamente dalle pagine di Shakespeare sia molto piu’ emozionante di qualsiasi racconto si sia mai potuto sentire.
Per goderne appieno credo sia fondamentale scindere la mente da ogni sorta di moderna aspettativa, si rischierebbe di trovare una narrazione arcaica, ai limiti del grottesco.
Ho concesso licenza poetica ai miei occhi leggendo questa tragedia, mi sono avvicinata all’essenza di un amore romantico che affonda la sua disgraziata nascita in una poesia di morte.
Palpitante, emozionante, commovente.
Volevano solo amarsi, giovani sposi.
Dal letto nuziale cosparso di ghirlande funebri il loro amore conserva un tenero calore, continueranno ad essere i due innamorati della storia, almeno finchè noi leggeremo, apprezzeremo questa splendida opera. Shakespeare scrisse pagine preziose, costa poco averle in casa.
“Dolcezza mia buonanotte. Questo boccio d’amore si maturerà nel soffio dell’estate e forse, quando ci ritroveremo, sarà uno splendido fiore.”
Buona lettura
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Non ci sono commenti suffiecenti!
Non credo di dover arrivare io a dire che questo libro è un CAPOLAVORO!
Nonostante l'abbia studiato "forzatamente" a scuola non mi ha stufata, l'ho letto per piacere mio e non ne sono rimasta delusa.
Shakespeare riesce a rendere attuale il suo racconto: il personaggio "scurrile" e divertente di Mercutio, i contrasti con i genitori dei protagonisti, le sventure e la relazione.
Il personaggio di Giulietta è geniale, delicato e forte allo stesso tempo, sembra impersonare una moderna innamorata che non vuole vedere finita la sua storia con l'uomo che ama.
Sentimentale ma non eccessivo, romantico ma in maniera reale.
Nel finale, quest'opera scritta moltissimi anni fa mi ha lasciato un insegnamento molto attuale: il destino può essere avverso e non ci sarà nulla contro di esso, eppure la cosa più importante è che si è tentato, anche se non sempre si può vincere.
Davvero meraviglioso!
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Che dire???
Che dire?
Non ci sono parole per descrivere una mia opinione.
Dico solo che adoro a dir poco questo libro e leggo ogni volta che ne ho voglia i miei passi preferiti, a tal punto da avermeli imparati a memoria.
Consiglio vivamente anche di leggere i Sonetti d'amore, straordinari, secondo me i più belli sono il 21, 28, 41, 45.
Per accompagnare il tutto vi consiglio anche di guardare il film "Romeo & Giulietta" di F.Zeffirelli del 1968, con Leonard Whiting e Olivia Hussey, ce ne fossero ancora così di attori e film!
Attori, ambientazioni e soprattutto musica perfetti!
Love theme di Nino Rota è indescrivibile, infatti vinse il Nastro d'argento.
A questo punto auguro buona lettura a tutti, e se ne avete la possibilità, sarebbe la ciliegina sulla torta, anche su you tube vedetevi "Romeo e Giulietta", buona visione!
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Capolavoro!!
"Occhi, guardatela un'ultima volta, braccia, stringetela nell'ultimo abbraccio, o labbra, voi, porta del respiro, con un bacio puro suggellate un patto senza tempo con la morte che porta via ogni cosa."
"Le gioie violente hanno violenta fine, e muoiono nel loro trionfo, come il fuoco e la polvere da sparo, che si distruggono al primo bacio. Il più squisito miele diviene stucchevole per la sua stessa dolcezza, e basta assaggiarlo per levarsene la voglia. Perciò ama moderatamente: l'amore che dura fa così."
"Ahimè, perché l'amore, di aspetto così gentile è poi, alla prova, così aspro e tiranno?"
"L'amore non guarda con gli occhi ma con la mente e perciò l'alato Cupido viene dipinto cieco."
Non sono riuscita a non mettere alcuna citazione! Proprio non ce l'ho fatta! Ho sempre disprezzato i libri sull'amore, poichè li reputano inutili e fasulli. La domanda però, sorge spontanea: Com'è possibile, allora, leggere ed apprezzare Romeo & Giulietta?
Questo non è un libro che narra una semplice storia d'amore. Tutto in Romeo e Giulietta si riveste di poesia, di passione, di odio e amore travolgenti.. alla massima potenza!
La morta, l'amore, la speranza, la sofferenza: temi narrati con un linguaggio altamente poetico, ma di facile comprensione! Ispira passione, odio nei confronti delle sorti della vita.. è del tutto TRAVOLGENTE!
Bisogna leggerlo a prescindere dai gusti letterari! Un capolavoro!
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Lo consiglio non solo ai romantici, ma agli amanti del grande stile, e delle grandi parole...