Resurrezione
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Fate un Monumento a questo Puro Genio
Quando penso a Resurrezione ho i brividi.
Ci sono così tanti passaggi, scene, immagini, discorsi potenti, assoluti, grandiosi che l'intera Opera è un inno alla bellezza e alla grandiosità della letteratura.
E' un libro di una tale, rara maestosità che mi viene pure difficile parlarne.
La scena del processo poi è un qualcosa di talmente sconvolgente, che spesse volte ho indugiato ad andare avanti.
Davanti a questo Principe vissuto nel bello, nell'effimero, nello sfruttamento delle altrui povertà all'improvviso gli si palesa tutta l'assurdità, la cattiveria e diciamolo francamente la dannosità della ricchezza che non permette più di vedere al di la del proprio godimento personale.
In un attimo la sua vita non ha più valore. Erompe nel suo petto la consapevolezza di essere un uomo perduto e di aver compromesso con la sua miserabile condotta, la vita di un altro essere.
Scene ripeto di una potenza devastante.
Come la marcia dei forzati sotto al sole.
Oppure l'incedere verso l'ignoto del protagonista per le regioni inesplorate dell'infinito, meraviglioso paese degli Zar.
Come scritto in altre occasioni, quando si apre un tomo scritto da Tolstoj, da Dostoevskij, Gogol, Checov, si entra nei meandri della mente umana.
Due elementi mi hanno sempre colpito e educato: la minuziosa descrizione dei luoghi in cui si svolge la narrazione, che fa si che davanti ai propri occhi si ha la Russia dell'epoca e soprattutto ci si trova per pura magia nella mente dei protagonisti, tant'è che essi appaiono come persone tangibili, presenti, che sono al nostro fianco durante la lettura.
"Resurrezione" posso dirlo senza paura di essere smentito lo si può tranquillamente avvicinare ad Anna Karenina e Guerra e pace.
Indicazioni utili
L'ultimo libro di Tolstoj
Resurrezione è l’ultimo romanzo scritto da Lev Nikolaevic Tolstoj durante il suo periodo di crisi spirituale. Il tema del romanzo si basa su un fatto realmente accaduto e suggerito a Tolstoj da un amico giurista. L’opera narra la vicenda del Principe Nechljudov e della prostituta Maslova, da lui sedotta ed abbandonata in giovane età. Il Principe, giovane ufficiale rispettato, durante il suo ritorno alla vita civile verrà chiamato a partecipare ad un giuria popolare, dove si troverà a giudicare il caso di omicidio in cui è coinvolta la ragazza.
Durante il processo Nechljudov riconoscerà la Maslova e stupito dal cambiamento, non solo di vita della ragazza – la Maslova prima di diventare una prostituta lavorava in casa delle zie del Principe- ma anche dal suo aspetto fisico, si sentirà responsabile di quello che fino ad ora le è accaduto. Infatti Nechljudov abbandonò la ragazza dopo averla sedotta, la Maslova rimasta incinta verrà licenziata dalla zie del principe e per riuscire a mantenersi diventerà in seguito una prostituta. Da questo punto in poi nel Principe comincerà un percorso di redenzione, che lo vedrà impegnato nell’assistere la Maslova durante il suo periodo di carcerazione, dove verrà a contatto con il mondo delle carceri e dove vedrà le condizioni dei reclusi che verranno aspramente criticate all’interno dell’opera.
La Maslova sarà reticente e diffidente nei confronti del Principe. Durante uno dei loro incontri in carcere si sfogherà con Nechljudov, di seguito riporto la frase:
“Vattene da me. Io sono una forzata e tu un principe, e questo non è posto per te”, gridò trasfigurata dall’ira, strappando via la mano. “Vuoi salvarti per mezzo mio”, proseguì, affrettandosi a dire tutto quello che le si era levato nell’anima. “A mie spese te la sei spassata in questa vita, e adesso a mie spese vuoi salvarti all’altro mondo!”.
La Maslova intuisce ciò che il Principe vuole ottenere, e come la prima volta si sente usata da Nechljudov, che nonostante tutto le chiederà di sposarla e la seguirà anche durante lo spostamento dal carcere fino in Siberia dove verrà condotta per il suo periodo di detenzione ai lavori forzati.
Il percorso di redenzione non sarà solo del Principe ma anche della Maslova stessa.
La ragazza infatti si trasformerà nell’arco dell’opera abbandonando i suoi vizi e ritornando la ragazza che il Principe aveva conosciuto in giovane età.
Nechljudov d’altro canto nonostante il suo impegno sia con la Maslova sia con il ritorno alle sue idee giovanile di uguaglianza- il Principe nel corso del romanzo infatti cercherà di cambiare la condizione di vita dei contadini donando a loro le sue terre- alla fine del romanzo il suo futuro resterà incerto.
Resurrezione può essere definito sia come un romanzo d’amore sia come un pamphlet di denuncia verso la società dell’epoca, a partire dalle condizioni di vita della classe contadina, dal sistema giuridico, alle condizioni dei carcerati e della reale utilità del sistema carcerario. All’interno dell’opera si possono trovare connotati autobiografici, come il Principe l’autore in giovane età si era impegnato a migliorare le condizioni di vita dei contadini e prima di sposarsi Tolstoj aveva sedotto una cameriera che lavorava in casa di sua zia. Dunque il “riscatto” interiore che affronta il Principe Nechljudov è lo stesso che Tolstoj ha ricercato durante la sua vita con la sua conversione morale.
La bellezza di quest’opera sta, oltre che nel messaggio di redenzione etica che Tolstoj vuole far pervenire al lettore, nelle descrizioni vive e dettagliate che permettono al lettore di avere una visione a 360 gradi sia dei luoghi che dei personaggi. Inoltre i caratteri psicologici dei personaggi sono affrontati e sviluppati con maestria e completezza.
Nonostante “Resurrezione” sia un opera forse meno conosciuta rispetto a “Guerra e Pace” e ad “Anna Karenina” non ha nulla da invidiare a questi due capolavori dell’epoca sia per completezza che per il messaggio che vuole mandare.