Pamela Pamela

Pamela

Letteratura straniera

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Pamela uscì tra 1740 e 1741 e ottenne subito uno straordinario successo di pubblico in Inghilterra e nei paesi europei nei quali nel giro di un paio d'anni fu rapidamente tradotto: persino Goldoni ne trasse l'argomento per una fortunata commedia. Cuore del romanzo sono le vicende di una cameriera sedicenne, di grande bellezza e ancora più grande virtù, che resiste ai tentativi di seduzione del proprio padrone, del quale pure è sinceramente innamorata, fino a riuscire a condurlo al matrimonio. Una trama di sconvolgente novità per l'epoca, con una protagonista donna, di umile condizione sociale, e per di più impegnata in una battaglia per affermare la parità dei sessi in materia di etica sessuale. Un romanzo che appare ancora oggi di interesse per la narrazione avvincente e ricca di suspense, per la minuziosa descrizione della vita quotidiana settecentesca, ma soprattutto per la finezza dell'analisi psicologica. Richardson rappresenta infatti con vivacità e sottigliezza rare le emozioni della protagonista e trova nella nuova forma del romanzo epistolare il veicolo più adatto per l'espressione di quel "sentimento" che il Settecento, il Secolo dei Lumi, andava proprio allora scoprendo.



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Pamela 2020-10-25 10:45:20 Endlesslybooks
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Endlesslybooks Opinione inserita da Endlesslybooks    25 Ottobre, 2020
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C'e' posta per te

SPOILER

Nel 1740 la penna di Richardso partorisce una protagonista indimenticabile e simbolo dell’ideologia puritana del secolo. Penso che l’idea di scrivere un romanzo epistolare sia qualcosa di veramente bello per il lettore un po’ perche’ e’ come se lui stesso ricevesse questa corrispondenza, un po’ perche’ puo’ entrare in contatto piu’ profondo con il protagonista. Trovo la scelta dello scheletro di questo libro ben riuscita ed interessante, anche se, essendo un classico, puo’ essere visto come un”mattone” e di fatto lo e’.

Il racconto e’ diviso in due parti in cui la giovane protagonista scrive lettere indirizzate ai cari genitori e le sue avventure narrate proseguono, in un secondo momento, sotto forma di diario. La protagonista e’ Pamela, la giovane serva quindicenne di una padrona da poco deceduta che si ritrova a vivere una vita „post servigi”. Il Signor B., nonche’ figlio della nobildonna cerca di mantenere la promessa delle ultime volonta’ della madre malata: di occuparsi della ragazza. Solo che le attenzioni di lui vanno oltre il normale rispetto per una fedele domestica. Subito i genitori la ammoniscono di essere cauta e di non cadere in nessun tipo di tranello che possa compromettere la sua virtu’.

Ed e’ questo il tema centrale del romanzo: la protezione della propria verginita’. E’ risaputo che in tempi passati essere una donna pura significava avere la garanzia di stima e successo, di essere ben vista dalla societa’ poiche’ „sacra”. Solo le prostitute erano anime compromesse, prive di valore, perdute poiche’ incapaci di salvaguardare la propria virtu’. Quindi per essere considerata una brava ragazza, Pamela e le coetanee dovevano stare attente a non consumare nessun rapporto sessuale prima del matrimonio. Gli uomini come il Signor B. avevano il privilegio di essere libertini perche’ meno condizionati dalla pressione sociale. Quindi potevano permettersi di tentare le fanciulle (che erano praticamente delle ragazzine ingenue) col potere.

Come detto, la dolce Pamela e’ l’incarnazione della virtu’ preservata, tant’e’ che il titolo originale del romanzo e’: „Pamela o a virtu’ ricompensata”. Questo compito e’ piu’ importante della vita stessa della protagonista. Gia’ da qui, il lettore capisce che il lieto fine e’ dietro l’angolo, ma la mole di pagine, suggerisce che molte peripezie sono presenti sul cammino.

Gli approcci del padrone ventenne si fanno man mano sempre piu’ esplicit: gesti, contatto fisico, baci che la giovane, terrorizzata, non gradisce di certo. Sente la necessita’ di trovare alleanza in casa; il suo turbamento la porta a parlarne con la governante della casa: la Signora Jervis, la quale la supportera’. Anche per gli altri personaggi della casa a volte e’ difficile schierarsi contro il padrone, dato che gli hanno giurato assoluta fedelta’ nel servirlo. Le difficolta’ quindi aumentano percjhe’ non sempre e’ possibile contare sugli alleati in questa guerra. Cosi’, l’unico conforto diventa la scrittura e la comunicazione con gli amati genitori.

Dopo aver tentato di spiare le sue lettere e di sabotarla in tutti i modi possibili, il padrone le offre la possibilita’ di tornare a casa. Sfortunatamente e' solo una farsa: la ragazza verra’ condotta in una dimora del Lincolnshire e qui fatta prigioniera in compagnia della perfida Signora Jewkes. La governante, in questo caso, cerchera’ in tutti i modi di aiutare l’uomo nella sua impresa. In rare occasioni aiutera’ Pamela. Solo i suoi svenimenti fermano l’avidita’ di B. che si vede sempre rifiutare: i suoi baci, i suoi soldi, le sue proposte d’aiuto economico alla famiglia Andrews… Nulla smuove la serva che stringe i denti e si difende con tutte le sue forze.

La vicenda pare avere una svolta (che poi sara’ infelice) quando Pamela riesce a entrare in contatto col cappellano del suo padrone: il Signor Williams che mosso dalla pieta’ provera’ ad aiutarla in una fuga senza successo. La disperazione aumenta al punto tale da voler simulare la propria morte durante un altro tentativo di fuga fallimentare.

Tutto improvvisamente cambia nel momento in cui il padrone legge le lettere della serva: pare commosso, sta provando pieta’. Decide cosi’ di donarle la liberta’ per poi scoprire di amarla e di chiederla in moglie.

Pamela e’ il buon esempio per le giovani dell’epoca: una serva, una buona ragazza con sani prinicipi puo’ andare lontano. Nel romanzo si mischiano le classi sociali, cosa non ben vista da tutti e di cui e’ portavoce la sorella Lady Davers. Ella incarna la forte morale dell’epoca e subito si scaglia contro la fancilla che si e’ fatta sedurre da un uomo (suo fratello), ella non crede per nulla alla storia del matrimonio. La colpa ricade piu’ sulla donna che non e’ stata in grado di controllare la situazione, come se l’uomo seduttore non avesse una coscienza e non fosse partecipe dell’azione. Ma il rimanere umili e di buon cuore alla fine porta ad enormi ricchezze.

Trovo triste pensare che nel passato le donne dovessere lottare cosi’ tanto pur di mantener salda la propria vergiita’ e se questo non fosse stato possibile, il senso di vergogna che si sarebbero dovute portare come un marchio sulla pelle. Sono convinta che la storia qui narrata sia successa anche nella vita reale dell’epoca, forse senza il lieto fine tanto aspettato. Il testo da sicuramente degli spunti forti per capire la condizione femminile nel corso del XVIII secolo. E che da vittima, la protagonista riesce a trasformare il suo carnefice in innamorato grazie alla sua tenacia. Ella e’ sicuramente un forte esempio di coerenza femminile perche’ non a mai tradito se stessa. E noi donne, forse, abbiamo qualcosa da apprendere da questo prezioso personaggio.

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Pamela 2017-09-25 18:03:33 La Lettrice Raffinata
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La Lettrice Raffinata Opinione inserita da La Lettrice Raffinata    25 Settembre, 2017
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50 Shades of Mr. B

A chi crede che la James abbia sconvolto il mondo della letteratura con la famosa trilogia erotica “Cinquanta sfumature”, consiglio di dare una chance a “Pamela” per potersi ricredere. Oltre 250 anni fa, Richardson già scriveva di padroni tiranni alla ricerca di serve per soddisfare i propri sordidi desideri, con tanto di contratto da “mantenuta” proposto alla fanciulla in questione.
Ad evidenziare la differenza tra i due romanzi (almeno in questo aspetto, per il resto non c'è confronto) sono principalmente le protagoniste femminili: da un lato abbiamo una giovane donna cedevole e sottomessa, pronta a sottoscrivere un accordo a dir poco umiliante solo per poter mantenere la relazione con l’amato, dall’altro una ragazza che a dispetto dell’età e dei miseri mezzi a sua disposizione non si lascia persuadere e non scende mai a compromessi contrari alla sua morale. Dovrebbe far riflettere che la seconda sia Pamela, creata dalla penna di Richardson nel lontano 1740.
Il romanzo narra le vicende di una giovane di bell’aspetto, innocente ed ingenua, che involontariamente attira le attenzioni del nobiluomo presso cui lavora come domestica. Il libertino signor B. tenta con ogni mezzo di sedurre Pamela, prima con dei doni all’apparenza disinteressati, poi con un rapimento dalla pianificazione diabolica, dopo ancora con l’audace proposta di diventare la sua amante fissa dietro laute gratificazioni materiali ed infine con il progetto di un finto matrimonio.
Grazie all’aiuto di alcuni fedeli amici ed al suo inaspettato coraggio -che tiene ben nascosto dietro un temperamento dolce-, Pamela riesce a svincolarsi da queste trame ed ottenere alla fine la giusta ricompensa per la sua virtù.
Seppur molto diluita nelle oltre 600 pagine del volume, la vicenda è costellata di ostacoli che metteranno a prova l’indole della protagonista; come già accennato, Pamela riesce a farsi valere, a dispetto dei continui pianti e svenimenti, ed ad imporsi con carattere, rimanendo comunque onesta ed educata. La sua capacità di dire e, soprattutto, scrivere cosa pensa degli altri personaggi fornisce al lettore una visione parecchio critica rispetto alla classe nobiliare dell’epoca; visione con ogni probabilità propria dell’autore.
Gli altri personaggi ci vengono presentati sempre filtrati dalle parole e dalle emozioni di Pamela, quindi in un’ottica molto soggettiva. Questo comporta delle descrizioni a dir poco altalenanti, a partire dal signor B. che passa dall’essere un vile e crudele manipolatore, a un munifico e cortese gentiluomo; la stessa cosa vale per Lady Davers, monsieur Colbrand e la signora Jewkes, per citare i casi più evidenti.
Il romanzo si struttura in due parti: la prima è composta inizialmente dalle lettere scambiate tra Pamela e suo padre, per poi continuare con il diario della protagonista rivolto sempre ai suoi genitori; nella seconda si ha la continuazione del diario, nel quale sono spesso riportate altre missive. Rispetto alla prima, la seconda parte risulta più lenta e prevedibile, almeno fino all’entrata in scena di Lady Davers, ma concede ampio spazio al divertente personaggio di Sir Simon.
Per le tematiche trattate e per le caratteristiche della protagonista, quello che per noi oggi è un romanzo bigotto e morigerato, nel ‘700 era ritenuto innovativo, tanto originale da guadagnarsi parodie e plagi.
Lo stile di Richardson è abbastanza scorrevole, seppur le frequenti ripetizioni tendano ad appesantire la lettura. Da ammirare la fedeltà al registro narrativo scelto, resa forse più agevole dai trascorsi lavorativi dell’autore.
L’edizione italiana di Mondadori presenta un’ottima traduzione, nonché un’introduzione molto utile al fine di ottenere un quadro generale sulla genesi del romanzo. Consiglio di sbirciare anche la biografia dell’autore, mentre la lettura della sezione “Contenuti” è assolutamente da evitare per non incorrere in spoiler.

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Pamela 2013-08-02 20:41:34 Ale96
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Ale96 Opinione inserita da Ale96    02 Agosto, 2013
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"Solo la virtù e la bontà possono fare la...

... vera bellezza"

Nel 1714 alla morte della regina Anna Stuart, fu incoronato re del Regno Unito un piccolo principe tedesco imparentato con la sovrana: Giorgio d'Hannover. Tale evento diede inizio ad un'era della storia inglese che prese il nome di georgiana in quanto a regnare vi furono dal 1714 al 1830 quattro re Giorgio. Quest'epoca conobbe un grande commerciale e l'Inghilterra divenne( anche se a prezzo della perdita delle colonie americane) capo indiscusso delle rotte commerciali. Importanti ministri come Robert Walpole e William Pitt si adoperarono ad innovare l'economia e la società britannica ponendo le fondamenta della rivoluzione industriale di fine secolo. Sotto i re Giorgio, la borghesia assunse sempre più importanza mentre l'alta aristocrazia finì surclassata da banchieri, mercanti e dalla gentry ( la piccola aristocrazia di campagna). Tuttavia con il progredire economico e sociale progredirono anche i costumi che divennero sempre più disinibiti e liberi, specie nelle classi elevate. Infatti il '700 è il secolo del libertinaggio, della corte francese che era poco fornita di verecondia , del cicisbeismo all'italiana, di Madame de Pompadour, di Casanova e l'Inghilterra non fu immune da tali caratteri. Tuttavia specie nell'incalzante ceto medio si levava un grido di protesta, di ritorno all'austerità. Prosperarono i scritti didascalici, ma anche quei romanzi che avessero seguito i criteri di verosimiglianza e che avessero avuto uno scopo etico. Qui si inserisce uno dei bestsellers settecenteschi e uno dei primi esempi di romanzo epistolare, che avrà in questo secolo un grande successo: “Pamela o la virtù ricompensata” di Samuel Richardson (1689-1761), pubblicato per la prima volta nel 1740.

Pamela Andrews è una giovane sedicenne, figlia del Gentleman Andrews, noto in tutta Inghilterra per la probità e onestà. Mr Andrews a causa di fallimentari investimenti era caduto nella più pietosa povertà ma per la sua amata figlia era riuscito a trovare l'occasione per farla uscire da tale stato. Pamela a 12 anni era divenuta cameriera personale della Signora B., una ricca e importante aristocratica inglese, che le diede una buona educazione, incentrata sull'onore e la virtù. Infatti diceva la signora B. vi erano troppe dame che avevano perso ogni decenza e troppi libertini, che sotto la finta maschera di gentiluomini ingannavano e rovinavano le fanciulle.
Appena compiuti sedici anni, Pamela vede spirare la sua signora che la affida a suo figlio, il venticinquenne Mr. B. Su di lui si dice che abbia avuto una giovinezza assai spericolata e che sia stato un incallito libertino ma Pamela ha grande fiducia e riverenza nei suoi confronti. Difatti la giovane ha sviluppato una grande umiltà che mista alla sua intelligenza, prudenza e naturale bontà la rende irresistibile a chiunque stia vicino a lei. Oltre a ciò, bisogna aggiungere una grazia innata e una bellezza angelica che la rende praticamente perfetta ( sebbene sia un po' troppo melliflua, ingenua e sensibile, ma questi sono “difetti” superabilissimi). Proprio per questo, pur non volendolo, la giovane cameriera finisce nelle attenzioni del suo stesso padrone, che,dopo averla blandita con innocenti cortesie, tenta di sedurla. Uno shock per la povera Pamela che è stata educata sin dalla fanciullezza a difendere con la vita la sua virtù: e quale è per una fanciulla non ancora maritata la virtù per eccellenza se non la castità? Sentendosi attentata al bene più prezioso che possiede, la giovane non si lascia intimidire dal potere e dal rango del suo padrone e con il massimo coraggio affronta l'ira e i continui marchingegni di Mr. B, alcuni dei quali veramente subdoli e impensabili. Ma se tra i due si insinuasse Cupido, cosa succederebbe? Si “abbasserebbe“ tanto l'altezzoso e irascibile Mr. B. a sposare la cameriera di sua madre e a subire un'onta simile?

La vicenda di per sé è semplice e lineare con qualche colpo di scena al momento giusto e infarcita di una buona dose di zucchero e sentimentalismo. Allora che cosa ha fatto sì che questa graziosa telenovela ante litteram divenisse un successo del '700 e un classico letto ancora oggi?
Prima di tutto la trama di sconvolgente novità per l'epoca, dovuta al fatto che ruota intorno ad un personaggio in primis di bassa condizione sociale, in secundis per il fatto che sia una giovane donna, la quale, con uno spirito ed una forza superiori alla sua età, abbia ingaggiato una battaglia contro le convezioni sociali per affermare la parità di sessi in materia di etica sessuale.
Inoltre con Pamela, come sottolinea lo studioso Masolino d'Amico,”la ristretta ideologia calcolatrice della nuova borghesia entra nella sfera dell'arte , fino ad allora campo esclusivo della classe colta e spregiudicata”. Difatti l'aristocrazia per tutto il romanzo viene criticata in quanto si crede di possedere in virtù della nobiltà di sangue la nobiltà di animo mentre, chiusa nella sua gabbia di altezzosità e vanagloria, è sprofondata nell'abisso del vizio e del malcostume da cui non ha più via di uscita, se non mediante l'esempio della umiltà propria della gente comune( rappresentata da Pamela). Ecco il clamore e anticonformismo dell'opera!

Perciò per la ricchezza e finezza con cui Richardson grazie all'azzeccata scelta del genere epistolare ha riuscito a rendere a tutto tondo la psicologia dei personaggi, con i loro dubbi e con le loro incertezze, per l'importanza antropologica dell'opera in quanto consegna uno squisito e minuzioso ritratto della vita quotidiana del '700, per l'avvincente e piacevole storia d'amore presentata( anche se lo stile dell'autore eccede talvolta nella lentezza e ripetitività), consiglio questo gioiellino, affinché inviti dilettando il lettore ad un ritorno ad una moderata austerità dei costumi, della quale oggi abbiamo veramente bisogno. Buona lettura!

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Pamela 2013-01-04 08:10:08 faithpirate
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faithpirate Opinione inserita da faithpirate    04 Gennaio, 2013
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Cara e dolce Pamela

Questo libro lo ammetto già dall'inizio può piacere e sicuramente, come la maggior parte della gente con cui ho parlato, può non piacere. Un contro che tutti hanno riscontrato è la sua assurda lunghezza, ma che dire? a me è piaciuto da morire!
Lo lessi per un compito al liceo, la professoressa ci disse che dovevamo leggerlo per le vacanze di Natale, tutti quanti hanno letto l'estratto da wikipedia e/o il riassunto, io sono stata l'unica di 25 persone a leggerlo tutto per intero in lingua originale.. e sono rimasta senza fiato.
Beh ovvio la storia è quella di una ragazza molto giovane e di bell'aspetto che va a lavorare per conto di un libertino che in maniera molto chiara la vuole, ma lei difende la sua virtù in tutti i modi, ma dopo tutto quello che deve subire, il suo proteggersi la riscatterà da tutto, con un gran bel finale.
Che dire io ne sono rimasta entusiasmata, certo anche avrei preferito che tagliasse un po' di parti descrittive che non erano vitali al romanzo, ma comunque la scrittura e lo stile mi è piaciuto moltissimo.
Poi per essere uno dei primi romanzi dell'epoca, dove c'è presente l'uso delle 'lettere' per descrivere anche l'emotività dei personaggi e soprattutto una visione a quasi 360 di ciascuno di loro, è fantastico.
Che dire, per leggerlo si deve avere tanta forza di volontà, soprattutto se magari si pensa che sia un bel "mattoncino", ma io lo consiglierei senza alcun dubbio, almeno una volta nella vita!
Magari qualcun'altro lo apprezzerà come l'ho apprezzato io!

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"Clarissa" sempre di Richardson e altri romanzi
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