Narrativa straniera Classici Mansfield Park
 

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Mansfield Park

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Il romanzo narra la storia di Fanny Price. Adottata, ancora bambina, dagli zii Sir Thomas e Lady Bertram, Fanny viene accolta e allevata nella loro lussuosa proprietà di Mansfield Park. Qui cresce, parente povera in un ambiente d'élite, e misura tutta la distanza fra il proprio modello educativo - fondato sul senso del dovere, l'abnegazione, la virtù - e quello, in particolare, della spregiudicata Mary Crawford. Alla fine la protagonista sposerà il cugino Edmund, figlio di Sir Thomas, e con lui si stabilirà definitivamente a Mansfield Park.



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Mansfield Park 2019-09-12 09:05:38 La Lettrice Raffinata
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La Lettrice Raffinata Opinione inserita da La Lettrice Raffinata    12 Settembre, 2019
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Un'eroina (volutamente) sciapa

“Mansfield Park” è una commedia romantica che ricalca molti degli scenari tipici dell'opera austeniana, come la scelta di una protagonista di umile estrazione posta in contrasto con gli altri personaggi, o la presenza di un triangolo amoroso tra i due protagonisti e un terzo uomo dalle caratteristiche ricorrenti -giovane e attraente, che spesso ha o promette di ottenere grandi fortune economiche.
La storia si incentra su Fanny Price, nata in una famiglia molto numerosa e affatto abbiente, che a soli dieci anni viene praticamente adottata dai ricchi zii Sir Thomas e Lady Bertram, per poi crescere nella loro tenuta di Mansfield Park assieme ai cugini. Inizialmente la ragazza si sente spaesata e ha molta nostalgia di casa, ma grazie in praticolare alla gentilezza del cugino Edmund diventerà negli anni un vero e proprio membro della sua nuova famiglia, dimostrandosi un valido aiuto specialmente per la zia.
Andando a coprire un periodo di circa un anno, quando Fanny è ormai diciottenne, il romanzo inizia con la breve introduzione dei trascorsi dei diversi nuclei familiari per poi passare all'arrivo nel vicino presbiterio dei signori Grant e, poco dopo, dei loro congiunti, i fratelli Henry e Mary Crawford. Nella prima parte del volume, questi ultimi formeranno un affiatato gruppo con i giovani di Mansfield Park, andando a creare diverse relazioni poi sviluppate nel resto del libro.
Croce e delizia di questo romanzo è senza dubbio la protagonista. Fin troppo riservata e quasi sempre silenziosa, Fanny si distingue per la sua indole del tutto priva d'ambizione

«Fanny capì che [Tom] non l’avrebbe invitata, e nella modestia della sua natura riconobbe immediatamente che era stata irragionevole ad averci contato.»

che fa subito pensare alle protagoniste di tanti romanzi contemporanei (dove però questo carattere è visto come positivo). La sua timidezza è tale che non riuscirà mai a palesare i sentimenti che cova da anni per Edmund, seppur si dimostri sempre solerte nell'assecondare ogni idea di lui, come ben si evidenzia in questo scambio di battute:

«-Ma non c’è stato qualcosa nelle sue [di Mary] parole che ti è parso inappropriato, Fanny?
-Oh! Sì, non avrebbe dovuto parlare dello zio usando quei termini. Mi ha piuttosto stupita. [...]
-Sapevo che ti avrebbe colpito. È stato un grosso errore. Molto disdicevole.»

Il suo carattere nasconde anche un lato perfido ben palesato dai giudizi elargiti con generosità, soprattutto nei confronti degli altri giovani personaggi che vengono etichettati con sufficienza e alterigia.

«Fanny osservava e ascoltava, e non mancava di divertirsi ad osservare l’egoismo che, più o meno mascherato, sembrava guidarli tutti, [...]»

«Agatha e Amelia le sembravano, nei loro diversi modi, così radicalmente sconvenienti per una recita in famiglia... la situazione di una e il linguaggio dell’altra così poco adatti ad una qualsiasi donna che conoscesse il decoro, da non riuscire a credere che le cugine fossero davvero consapevoli dell’impregno che si assumevano; [...]»

In contrapposizione a Fanny vediamo Mary Crawford: benestante, esuberante, loquace, e pronta ad esporre le sue idee senza alcuna remora. Vediamo fin da subito come l'autrice le metta a confronto, in particolare nelle osservazioni di Mrs Rushworth:

«[...] ma non c’era paragone nell’attenzione prestata dalle due dame alle sue spiegazioni. Miss Crawford infatti, che aveva visto innumerevoli grandi case e non gliene importava di nessuna, faceva solo finta di ascoltare per pura educazione, mentre Fanny, per la quale tutto era interessante in quanto nuovo, seguiva con spontanea serietà [...]»

Una cosa accomuna però queste due donne, nonché tutti i personaggi femminili del romanzo in quanto specchio di altrettanti ruoli sociali; che si dimostrino virtuose o peccatrici poco cambia, perché esse sono destinate all'infelicità. E questa infelicità ha la sua espressione nel matrimonio, sia esso d'amore o di convenienza: per partire con Mrs Price, che sceglie l'affetto e finisce nella miseria, e concludendo con Maria, vittima delle pressioni familiari

«Avendo ormai compiuto i vent’anni, Maria Bertram cominciava a ritenere il matrimonio un dovere; [...] divenne suo dovere, secondo le sue regole morali, sposare Mr. Rushworth appena le fosse stato possibile.»

In quest'ottica, il romanzo può essere visto come l'opera in cui la Austen maggiormente si adopera per criticare la società georgiana e le sue aspettative sulle giovani donne; lo possiamo capire dalle parole scelte per parlare da Sir Thomas, che così sollecita il matrimonio tra Fanny ed Henry:

«[...] e forse [Sir Thomas] intendeva dimostrare che Fanny era una buona moglie, mostrando quanto facile fosse persuaderla.»

A contorno di queste riflessioni, abbiamo un cast di personaggi secondari tra i quali spicca la parodistica Mrs Norris, simile ad uno Scrooge in gonnella.

«Se si trattava di camminare, parlare e progettare, lei era sempre pienamente disponibile, e nessuno meglio di lei sapeva predicare la generosità agli altri. Ma il suo amore per il denaro era pari al suo amore per il comando, e sapeva risparmiare altrettanto bene il proprio denaro quanto spendere quello altrui.»

Devo però ammettere che a tratti sembravano esserci davvero troppi personaggi, infatti di alcuni non ricordo neanche il nome mentre altri mi sono rimasti in mente per una sola caratteristica, come William con la sua sfacciatissima raccomandazione dall'Ammiraglio Crawford, che la falsa figlia di Banderas nel Mulino Bianco può accompagnare solo!
Altro difetto, forse soggettivo, è il ritmo del romanzo che nella parte centrale subisce un deciso rallentamento, con delle scene che sembrano ripetersi sempre uguali. Promuovo invece l'edizione Newton Compton, una volta tanto, specialmente per l'eccellente introduzione.


NB: Libro letto nell'edizione Newton Compton

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Mansfield Park 2015-02-06 08:20:31 Belmi
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Belmi Opinione inserita da Belmi    06 Febbraio, 2015
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Illusioni d'amore

Può una donna sopravvivere all'amare di un uomo che nel frattempo inneggia l'amore per un'altra?
Possono gli affetti essere più importanti dei legami di sangue?
Può un uomo dichiarare amore infinito ad una donna e poi cadere nella "rete" di un'altra?
Può una donna essere felice pur scegliendo un uomo stolto, ignorante ma ricco?
Può la felicità di una donna essere ostacolata da se stessa per raggiungere una situazione economica migliore?
Può un uomo sensato e coerente innamorarsi e non riuscire a vedere nell'oggetto del desiderio i difetti?
Può la vanità di un uomo distruggere la sua felicità?

Queste è molte altre sono le risposte che troverete in Mansfield Park.

Jane Austen è una delle mie scrittrici preferite, come in ogni suo romanzo che si rispetti, riesce a trasformare degli eventi a prima vista ordinari in qualcosa di straordinario e viceversa.

Rispetto agli altri devo dire che forse la scrittrice ha "allungato un pò il brodo", per poi, come è nel suo stile, far finire tutto in pochissime pagine, dove gli eventi da quanto sono imprevisti e rilevanti arrivano addirittura ad accavallarsi.

I personaggi sono molti, ma facilmente identificabili. Nella trama compaiano sia personalità della borghesia che famiglie meno abbienti. Si va da parchi immensi e residenze da sogno a piccole case popolari. Si va dall'eccesso alla modestia.

Questo romanzo mi ha fatto riflettere, mi ha trasportato nel passato e mi ha fatto arrabbiare.

Per quanto riguarda la mia ultima emozione, la posso legare soprattutto ad un personaggio. Questa volta la Austen ci è andata pesante nel rappresentare l'umanità creando la "Zia Norris"; donna che nasconde la cattiveria pura con del finto buonismo; la cosa più sorprendendo è che lei crede veramente di essere nel giusto.

Per gli appassionati della Austen e non solo, consiglio questo romanzo. Non è a livello di Orgoglio e pregiudizio o di Persuasione, ma ne vale comunque la pena.

Buona lettura!

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Mansfield Park 2014-11-24 17:02:08 Sergio
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Opinione inserita da Sergio    24 Novembre, 2014

Il sentimento d'amore di Fanny Price

Come tutti i romanzi della Austen, anche questo è scritto divinamente, soprattutto per la capacità di esplorare con intelligenza e apparente facilità i moti più reconditi dell’animo dei protagonisti, in primo luogo, in questo caso, quello di Fanny Price. In fondo tutta la narrazione si svolge dal punto di vista di quest’ultima, tranne nella parte iniziale, introduttiva, e nell’ultimo capitolo, che funge da riassunto della conclusione delle vicende dei vari personaggi.
Devo confessare che speravo in una conclusione diversa, nel senso che mi aspettavo che Henry Crawford maturasse davvero come persona, fino a cambiare il giudizio negativo che Fanny si era fatto inizialmente su di lui ( e infatti, con abilità di grande narratrice, sul finale del corteggiamento di Henry, quando lui la va a trovare con assiduità e “amorosa vicinanza” a casa della sua famiglia d’origine, presso la quale ormai lei si sente come in esilio dagli affetti consueti, l’autrice fa maturare nell’animo di Fanny quasi un’inclinazione a credere alla buona fede di Henry, e dunque a cedere alle sue “sincere” offerte d’amore- tranne poi a ricredersi davanti allo svolgimento degli eventi successivi). Ma ancora una volta la Austen sa costruire con grande sagacia il carattere della sua protagonista, perché i fatti dimostreranno (vedi la “fuga”, e dunque il tradimento, di Henry con Maria Bertram) come il suo assiduo spasimante non fosse in realtà degno di fede, e come dunque la presunta “amata” avesse visto giusto nel respingere la sua proposta di matrimonio, nonostante i grandi vantaggi sul piano materiale che questo le avrebbe assicurato. Probabilmente le mie aspettative a proposito di Henry Crawford erano alimentate dalla precedente lettura di “Orgoglio e pregiudizio”, dove effettivamente Darcy si trasforma agli occhi di Elizabeth fino a indurla ad accettare la dichiarazione del suo amore per lei. Ma giustamente Jane Austen non ha voluto ripetere lo stesso schema e questa volta ha costruito accanto a Fanny un coprotagonista un po’ “insipido”, il cugino Edmund, che passa da caro amico e confidente nell’infanzia di Fanny, al ruolo di amore sognato e mai rivelato nella sua maturazione giovanile. Ma in definitiva la figura di Edmund resta sempre passiva e il motore della vicenda e dei suoi sviluppi rimane l’incrollabile sentimento di Fanny, fedele a se stesso e alla fine premiato dallo svolgersi degli eventi, che inducono Edmund a riconoscere i meriti di chi era da sempre al suo fianco, cioè la cugina Fanny, ormai diventata una donna piena di pregi.
Non concordo con il giudizio di quanti, quasi a volere scusare l’eccesso di “sentimentalismo buono” che emerge dalla figura di Fanny e dalla sua vicenda personale a lieto fine, hanno voluto vedere nel romanzo una critica ironica nei confronti della società nobiliare del tempo e di conseguenza anche nei confronti di una storia d’amore “troppo zuccherosa”: la Austen, come in tutte le sue opere, si dedica anche qui all’esplorazione del sentimento amoroso, soprattutto nella sua incarnazione al femminile.

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Ragione e sentimento
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Mansfield Park 2014-02-27 16:35:22 Elisabetta.N
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Elisabetta.N Opinione inserita da Elisabetta.N    27 Febbraio, 2014
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Fanny Price

Non posso non iniziare questa recensione senza prima dire quanto sia meraviglioso leggere le opere di Jane Austen e, anche nel caso di Mansfield Park, il giudizio non poteva essere che uno: favoloso!
Non ho ancora trovato nessuno che, al pari di Jane Austen, sappia trasportarti in un lontano passato dove c’erano le lettere, quelle vere, che aspettavi con ansia di ricevere e di poter leggere nell’intimità della propria stanza per poter gioire o soffrire in privato, quando esistevano quelle arti, ora quasi completamente perdute, come il ricamo, su cui si basavano i giudizi sulle donne insieme ad altre capacità tipicamente femminili.
E nessuno, al pari di Jane Austen, sa delineare il carattere di un personaggio a partire da poche parole o anche da solo un commento di un altro personaggio, insinuando nel lettore un pregiudizio ancor prima che il soggetto entri in scena.

E così sono entrata a Mansfield Park e ho potuto conoscere Fanny Price…
Devo dire che è stato un incontro sconcertante, abituata come sono a Elizabeth Bennet di Orgoglio e Pregiudizio!
Fanny Price è una ragazza timida e delicata, decisamente un po’ troppo timida per i miei gusti, ma che sa cosa solo le cose importanti della vita e si comporta in modo da proteggerle. Forse a volte ha un atteggiamento troppo passivo, ma sa qual è il suo bene e in questo riesce ad imporsi.
Ho conosciuto anche Edmund. Inizio col dire che non c’è assolutamente paragone con Darcy e proseguo dicendo che ha ceduto un po’ troppo facilmente a due occhi belli, ma senza reale sostanza, su un visino grazioso. E qui mi voglio fermare perché come personaggio maschile, non ha suscitato le mie simpatie.
Altri, forse troppi, personaggi andrebbero descritti e commentati, primi fra tutti Mary e Henry Crawford… A tratti sembrano loro i veri protagonisti del romanzo, ma si sa che la nostra amata Jane Austen riesce a trovare spazio per tutti i suoi personaggi.

Inutile cercare di descrivere in poche parole lo stile di Jane Austen, perché è davvero complicato rendere giustizia a quella ironia che utilizza per descrivere gli eventi e i tempi del romanzo. Bisogna leggere per capire…

In conclusione, questo romanzo, non è quello che preferisco tra quelli di Jane Austen, forse perché non è presente un classico lieto fine (punto che mi ha lasciato profondamente insoddisfatta), ma tutta la storia mi ha letteralmente rapita, perciò come facevo a non adorarlo??

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Mansfield Park 2012-07-18 16:21:07 amuleto
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amuleto Opinione inserita da amuleto    18 Luglio, 2012
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Jane Austen:La zitella illetterata

Riscrittura parodica del romanzo evangelico,MP presenta il tema del denaro,dell'homo economicus , del self made man,dell'uomo borghese avido di ricchezze.Borghese che in seguito alla rivoluzione industriale soppianta la vecchia aristocrazia e ne assorbe i suoi beni.Il pater familias di Mansfield Park è Sir Bertram che accoglie nella sua residenza la nipote acquisita Fanny Price, la cui famiglia appartiene alla lower middle class e vive ai limiti dell'indigenza.Fanny Price ha la voce della narratrice convenzionale, della scrittrice di conduct books, quella conduct literature che proliferava già a fine 700 nei primi giornali e riviste.Fanny Price dovrebbe incarnare i valori evangelici della self denial , humility, generosity; al contrario la caratteristica che emerge da Fanny Price è quella del self love, amore per sè stessa che fa si che i suoi mentors, come Henry Crawford, si innamorino di lei.Il controaltare di Fanny è Mary Crawford, la witty heroine, come quella della rappresentazione teatrale che è al centro di MP: "Lover's vows" della Inchbald. Piece teatrale ritenuta scandalosa perchè presenta il tema del sesso al di fuori del matrimonio. Mary Crawford rappresenta con il suo riso l'ironia della Austen, oltre ai fools: personaggi apparentemente secondari e sciocchi ma che in realtà veicolano il messaggio dell'autrice.
La Austen smonta la struttura monologica dei conduct books e le sue opere sono tutte riscritture parodiche dei cosi tanto amati e rispettati conduct books.MP appartiene al periodo della maturità della Austen, non a caso è la sua opera più complessa.Viene inserita nei Chawton novels.

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Emma, Pride and prejudice, Northanger Abbey, Sense and sensibility, Persuasion
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Mansfield Park 2011-06-30 15:48:15 phoebe1976
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phoebe1976 Opinione inserita da phoebe1976    30 Giugno, 2011
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Una donna non può essere troppo elegante

Per scrivere una recensione su questo libro sono necessarie delle premesse doverose:
1) Io adoro Jane Austen e leggerla è sempre rilassante e rassicurante come una tisana davanti al fuoco in inverno.
2) Ho odiato Fanny Price, la protagonista di Mansfield Park, dal primo momento in cui è apparsa in scena
3) Al mondo non c’è abbastanza Jane Austen, ce ne dovrebbe essere molta di più

Detto ciò, la satira pungente di Mansfield Park non annoia mai, la Austen si diletta nel prendere sott’occhio modi, maniere e manierismi della sua epoca con una prosa al vetriolo che non fa prigionieri. Dietro le belle maniere e l'educazione infatti, si nasconde l'ipocrisia dei sentimenti, la convenienza spiccia e l'utilitarismo.
In questo romanzo ho incontrato alcuni tra i personaggi più sgradevoli della letteratura, come ad esempio zia Norris, alla fine giustamente ricompensata per la sua cattiveria.
Ma la stessa Fanny, buona fino al parossismo, non può ispirare la simpatia e l'empatia di una Elisabeth o di una Emma. No, troppo buona e pia, gentile e remissiva come la moprale vorrebbero che sia. E anche se alla fine le sue "qualità" sono ricompensate con l'amore del cugino prediletto, non c'è pathos in lei.
Molto meglio Miss Crawford!

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... Jane Austen e le sorelle Bronte
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Mansfield Park 2010-12-09 19:41:57 Little_Dolly
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Little_Dolly Opinione inserita da Little_Dolly    09 Dicembre, 2010
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Non è il migliore ma...

Vabbè la Austen è la mia scrittrice preferita di sempre...quindi non so quanto riesca ad essere imparziale parlando dei suoi libri...
Ok, sicuramente non è il migliore dei libri che ha scritto ma l'unica pecca che riesco veramente a trovare al libro è il finale...manca del romanticismo che di solito ADORO nei libri di questa scrittrice...
Jane Austen possiede una delicatezza nella scrittura dei suoi libri che ho raramente trovato nei libri degli altri autori...
Escludendo il finale la trama è appassionate e splendida...Il personaggio di Fanny è di una dolcezza più unica che rara...Edmund come molti dei personaggi maschili della Austen non colpisce...
Ritengo comunque questo libro una lettura piacevolissima!!!

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Mansfield Park 2010-12-06 08:03:23 MATIK
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MATIK Opinione inserita da MATIK    06 Dicembre, 2010
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Mansfield park.

Fanny, Fanny....tenera, dolce, sensibile, delicata, timida Fanny!
Non c'è niente da fare io adoro la Austen....leggere questo libro è stata una cosa meravigliosa!
Fanny la dolce, la timida, la sensibile ma di certo non destinata a diventare la nostra eroina, in questo, Mansfield Park è diverso dagli altri libri della Austen!
Ritroviamo sempre un quadro ben descritto dei personaggi della storia con tutti i loro pregi e i loro difetti, ma questa volta il personaggio di Fanny per me non è stato del tutto perfetto nel suo modo di agire, non ho ben digerito la sua alternanza di sentimenti un momento è felice l'istante immediatamente successivo si rende conto che essere felici non è giusto, non va bene secondo i suoi canoni di ragazza integerrima allora si ammanta di una totale tristezza!
Questa è la grandezza della Austen per una volta nel suo libro non troviamo una vera e propria eroina ed anche il finale lascia un pò con l'amaro in bocca...per Fanny tutto si conclude bene, ma per il lettore forse....
Ogni volta che leggo un libro della Austen adoro il suo modo di condurci in un tempo così diverso dal nostro, vivendo avventure con personaggi d'altri tempi eppure così simili al quotidiano attuale!
Io ho adorato Miss Crawford la sua esuberanza, la sua sfrontatezza, il non conformarsi all'idee del mondo che la circonda l'opposto della nostra "cara Fanny"!
Ah, e che dire di te "caro Edmund", che delusione sei stato....ti sei plasmato la donna secondo il tuo carattere ed il tuo modo di agire anche se l'amore ti ha giocato un bruttissimo scherzo!
Consiglio agli amanti della Austen l'ennesima perla e buona lettura!

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