La tempesta La tempesta

La tempesta

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Il duca di Milano, Prospero, spodestato dal fratello Antonio, regna su un'isola deserta, un mondo di creature fatate. Qui Prospero ha sconfitto la strega che vi abitava, ha liberato gli spiriti da lei imprigionati e ha sottomesso il figlio di lei, l'orribile Calibano. Dopo dodici anni trascorsi sull'isola assieme alla figlia Miranda, Pospero fa naufragare con la sua magia la nave che trasporta l'usurpatore Antonio con il suo alleato, il re di Napoli, il figlio di questi Ferdinando e il consigliere Gonzalo. Prospero tiene in pugno i naufraghi che credono distrutta l'imbarcazione e affogato Ferdinando. Il giovane è salvo, incontra Miranda, se ne innamora e i due si fidanzano. Intanto Antonio si pente e si riconcilia con il fratello.



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La tempesta 2024-02-07 14:47:54 Laura V.
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Laura V. Opinione inserita da Laura V.    07 Febbraio, 2024
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Metafora della teatralità

Dramma romanzesco in cinque atti portato sulla scena nel 1611, La tempesta è un’opera molto complessa dalla trama apparentemente semplice.
La vicenda, che narra fatti drammatici già a cose fatte, trova ambientazione su un’isola disabitata non identificata e ruota intorno all’affascinante figura di Prospero, protagonista del testo e signore indiscusso del luogo, nonché dedito ad arti magiche grazie a cui egli evoca gli spiriti; è stato lui, Prospero, a scatenare la tempesta che ha fatto naufragare la nave su cui viaggiava suo fratello Antonio, reo di avergli usurpato il ducato di Milano tanti anni addietro, insieme ad altri personaggi tra cui Alonso, re di Napoli, e suo figlio Ferdinando. Quest’ultimo incontra sull’isola Miranda, figlia di Prospero, la quale condivide l’esilio forzato del padre, e tra i due nasce un sentimento d’amore. Prospero si rivela anche signore dello spirito dell’aria Ariele e dello schiavo selvaggio e deforme Calibano. L’epilogo non prevede vendetta, ma perdono, e richiesta di essere liberato da metaforiche catene da parte del protagonista.
In queste pagine Shakespeare riprende volutamente temi ed elementi di sue precedenti opere che agli appassionati del teatro del Bardo di certo non sfuggiranno; ad alimentare la complessità del testo contribuisce anche la metafora di cui esso è intrisa: come sottolinea nel suo saggio introduttivo la curatrice dell’edizione Mondadori (1991) che ho avuto occasione di leggere, Anna Luisa Zazo, metafora “della teatralità, rigorosamente intesa come falsità”. La realtà viene negata, rovesciata, in un certo qual modo sovvertita, mentre la maschera amletica di Prospero si impone incontrastata.

“Siamo della sostanza di cui sono fatti i sogni; e la nostra breve vita è racchiusa da un sonno.” (IV, 1. 156-157)

Una lettura interessante e scorrevole. Rispetto ad altri lavori di Shakespeare da me finora letti, tuttavia, La tempesta non mi ha entusiasmata né coinvolta particolarmente, e da questo è stato condizionato il mio voto complessivo. Tecnicamente, ovvio, è un’opera notevole.

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La tempesta 2020-06-26 11:16:34 Mario Inisi
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Mario Inisi Opinione inserita da Mario Inisi    26 Giugno, 2020
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Sognando la tempesta

Bellissimo questo testo shakespeariano. Mi piace il fatto che ci sia qualcosa che va oltre il visibile. Gli inserti cioè i canti di Ariel o di Prospero, soprattutto le ultime strofe di Prospero sono ancora più belle della storia perchè aprono nella realtà una finestra e è come se la realtà così com'è con le sue miserie e tradimenti potesse dissolversi, come la prigione di Ferdinando. E' come se la realtà potesse essere un sogno con le sue tempeste.

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La tempesta 2018-11-26 10:44:59 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    26 Novembre, 2018
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La forza della natura

Testo teatrale, che costituisce uno degli ultimi scritti di Shakespeare, la cosiddetta sua fase dei romances, ovvero opere in cui l’autore rielabora tematiche già trattate nelle sue grandi tragedie o nelle sue commedie, collocandole in una dimensione mitica e sacrale. Nei romances ricorrono spesso temi quali morte e rinascita, espiazione seguita dal perdono e colpe dei padri riscattate dai figli. Questa commedia è forza viva della natura, dove protagonista è la magia, ed è uno scritto che ci fa capire quanto è stata vivace la mente di questo autore, non a caso considerato uno dei geni della letteratura inglese e, più in generale, della letteratura mondiale. Particolare la struttura della commedia, che prima è divergente e poi convergente. Meno belli i singoli personaggi. Ciò che funziona, in questo testo, è soprattutto l’insieme.

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