Narrativa straniera Classici La storia di Genji
 

La storia di Genji La storia di Genji

La storia di Genji

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La vita della nobiltà nel Giappone feudale, i molti amori del principe Genji «lo splendente», l'arte, la musica, la fortuna e le disgrazie inaspettate, l'eleganza e l'atmosfera malinconica di un mondo affascinante e impalpabile. Accolta a corte per la sua fama di donna colta e amante della letteratura, Murasaki Shikibu, dama dell'entourage dell'imperatrice Shoshi e discendente di un ramo secondario della potente famiglia Fujiwara, compone il Genji monogatari nel primo decennio dopo l'anno mille. Il romanzo, destinato a diventare un classico universale, era stato pubblicato nei Millenni nel 1957, in una traduzione dall'inglese di Adriana Motti e più volte ristampato. Questa nuova edizione della Storia di Genji, curata da Maria Teresa Orsi - docente di Lingua e letteratura giapponese prima all'Orientale di Napoli e poi alla Sapienza di Roma e già curatrice per Einaudi delle Fiabe giapponesi - è la prima traduzione italiana dal giapponese antico.



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La storia di Genji 2013-09-13 12:45:04 C.U.B.
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C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    13 Settembre, 2013
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Genji monogatari

Classico dei classici della letteratura giapponese, uno tra i piu' antichi scritti dell'umanita', il GENJI MONOGATARI venne composto probabilmente tra il 1000 ed il 1008 in piena epoca Heian da Murasaki Shikibu. Dama di corte ed abile poetessa, il vero nome dell'autrice non e' noto, Murasaki "porpora" e' infatti l'appellativo con cui si chiama la protagonista del libro, Shikibu e' il grado del padre.
Lungo, lunghissimo, il piu' massiccio libro che io abbia letto in vita mia, la soddisfazione di averlo terminato e l'arricchimento apportatomi valgono bene ogni goccia del mio sudore oculare.
Lungo per il numero di pagine, piu' di mille; per il carattere, minuto e fitto; per lo stile di scrittura del periodo Heian. Benche' tradotto dall'inglese e non dal giapponese, il timbro infatti e' netto e caratteristico di quell'epoca. La scrittura lenta e descrittiva e' costantemente disseminata di lunghe -e bellissime - poesie, che in quel periodo storico erano un forte elemento di socializzazione nonche' metro per valutare cultura e classe di un uomo o una donna. Le liriche sono parte del testo e la loro bellezza e' cosi' intensa perche' sono pura espressione di un evento o di uno stato d'animo che il lettore sta vivendo in quel preciso momento.
Esso narra la storia del principe Genji, dalla nascita al suo ritiro avremo modo di entrare a corte e vivere il microcosmo del fastoso, brulicante, lento e ozioso incedere della vita imperiale.
Benche' io ami questo tipo di scrittura e sia affascinata da queste ambientazioni, per centinaia di pagine l'approccio e' stato faticoso. Eppure procedendo mi sono assuefatta alla narrazione, senza fretta , ingoiata dall'atmosfera.
Considerate il valore aggiunto della narrazione originale nello stile di scrittura tipico di quell'epoca invece che con penne occidentali e contemporanee, forse piu' godibili, certo piu' fluide, ma cosi' lontane e dissimili.
Tanti i nomi, altrettanti i ruoli e ancora piu' gli accoppiamenti da ricordare.
Ma una corte imperiale conta migliaia di persone, e' un piccolo mondo governato dall'etichetta e dalle contraddizioni. Usanze, tradizioni, abiti, alimenti, arredi, cultura, potere, religione, amore, letteratura, giardini, alberi, fiori questo volume e' una fonte inesauribile di nozioni, imperdibile per ogni appassionato.

In questo mondo di etere e tastiere rivivere  l'estasi di carta pregiata e scritture raffinate, perche' il fascino di una dama o di un principe puo' dipendere dalla bellezza della sua scrittura, dal colore della carta e dal fiore che essi vi abbinano. Meraviglioso.
Certo bisogna essere predisposti e pronti ad affrontare l'opera, a tal riguardo prima di approcciarvi alla Storia di Genji, consiglio la lettura di uno dei tanti e brevi diari dell'epoca Heian in circolazione.
Una volta fatto, ci sono giorni in cui e' bello osservare all'alba, tra la nebbia ed il ciliegio, il lento incedere di una goccia di rugiada che scivola su un filo d'erba, per cadere ad inzuppare le zampette di un grillo nascosto nel giardino di Sua Grazia, l'Imperatrice.
Buona lettura.

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