La regina Margot
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Due Marguerite. Due amori. Due destini.
Due Marguerite: la più famosa mantenuta di Parigi ed una principessa di Valois. Due amori tragici: il romantico borghese Armand Duval e il baldanzoso ed appassionato conte Giuseppe Giacinto Bonifacio di Lerac de La Mole, dal famosissimo mantello rosso ciliegia che causerà nel romanzo non pochi problemi. Due destini: una a vivere sola e piena di debiti e l'altra a diventare regina di Francia e Navarra. Due autori: Alexandre Dumas figlio ed Alexandre Dumas padre. Due epoche: il XIX secolo e il XVI secolo....
Sono molte le possibili differenze e gli intrecci che,involontariamente, legano due grandi opere dell'800: “La signora delle camelie” di Dumas figlio e “La regina Margot” di Dumas padre.
Parigi, 18 Agosto 1572
Al palazzo reale del Louvre, di solito sinistro e tetro, si sta svolgendo un solenne ballo in onore delle nozze dell'ugonotto ( calvinista francese) Enrico, re (senza regno) di Navarra, e la principessa Marguerite di Valois, figlia della diabolica e intrigante Caterina de' Medici e sorella del re di Francia, Carlo IX, uomo solitario e permaloso, che la chiama affettuosamente Margot. É una serata importante perché si dovrebbe porre fine con questo matrimonio politico alle lunghe lotte tra cattolici e ugonotti. Tuttavia i due sposi non si amano. Enrico di Navarra vede la moglie come una semplice alleata per salire al trono di Francia e adempiere alle sue ambizioni e lo stesso vale per Margot ma per raggiungere il loro obbiettivo devono affrontare tre temibili personaggi: François di Valois, duca d'Alençon, viscido e pavido fratello di Margherita che ambisce a diventare re di Francia a qualunque mezzo, Enrico di Valois, duca d'Angiò, beniamino della Regina Madre e costretto dal fratello Carlo IX per gelosia ad essere eletto Re di Polonia e allontanarsi così ( in teoria) per sempre fuori dalla terra natia, e lei, Caterina de' Medici, madre di Margot, di Carlo IX e dei duchi di Alençon e d'Angiò. Malvagia assassina, crudele vendicatrice, molto superstiziosa e amante degli intrighi e delle congiure, sapendo dal fiorentino Renè (de iure “profumiere ufficiale”ma de facto “avvelenatore ufficiale” di S.M la regina Madre e “grande stregone” di Francia) che la sua famiglia, i Valois, si estinguerà e che al trono francese salirà Enrico di Navarra, cercherà in ogni momento e a qualunque mezzo di cambiare il destino, istigando anche una delle peggiore stragi che la Storia ricordi: il massacro di San Bartolomeo, la notte del 24 Agosto 1572 (pochi giorni dopo il matrimonio tra Enrico e Margherita) durante il quale quasi tutti gli ugonotti parigini furono uccisi e quelli sopravvissuti ( tra cui il marito di Margot) furono costretti a convertirsi al Cattolicesimo.
L'opera racconta anche le vicende di due giovani nobili- l'ugonotto( poi costretto ad abiurare) e affascinate conte di Lerac de la Mole e il cattolico, piemontese e vigoroso conte Marco Annibale di Coconnas- le quali si intrecceranno con quelle di Margot e dei suoi cari. Infatti la notte di San Bartolomeo, il conte de la Mole si salva dall'eccidio rifugiandosi nella camera da letto di Margherita e ne diventerà l'amante per la sua intelligenza, la sua nobiltà d'animo e la sua bellezza e il conte di Coconnas diverrà l'amante della Duchessa di Nevers, migliore amica e confidente di Margot.
Così tra intrighi, rutilanti feste, accoltellate, cacce al falcone e al cinghiale, nella più depravata e lussuriosa corte europea, Dumas, per mezzo delle coincidenze e del caso, muoverà le fila delle vicende di Margherita e delle persone che ama fino ad una serie di colpi di scena finali che, devo ammettere, mi hanno commosso, soprattutto quello.....
Concordo pienamente con Victor Hugo nell'affermare“nessuno è più popolare di Dumas; i suoi successi sono più che successi, sono trionfi, sono il clamore della fanfara. Il nome di Alexandre Dumas è più che francese, è europeo, è più che europeo, è universale”.
Per ora, infatti, Dumas è lo scrittore che mi ha conquistato di più perché, con la sua enorme creatività e conoscenza storica, porta indietro nel tempo in epoche più oniriche che realistiche, nel mondo del feuilleton, dove tra grandi feste, picaresche avventure e memorabili combattimenti, travolge il lettore con i suoi impensabili colpi di scene e con i suoi personaggi, creati divinamente.
In alcuni punti del romanzo, sembra di riprendere per mano “I tre moschettieri”, per i suoi intrighi e per alcuni personaggi, come Caterina de' Medici, che assomiglia a Richelieu ma volta solo al male, e Margot, che ricorda Milady volta solo al bene, però ciò che manca nell'opera e che lo rende di un livello inferiore ai Moschettieri sono i viaggi: infatti mentre Athos, Porhos, Aramis e d'Artagnan viaggiano in Inghilterra e in varie parti della Francia, come La Rochelle, nella Regina Margot tutte le vicende si sviluppano a Parigi.
Inoltre lo stile, sempre travolgente ed elegante, a tratti l'ho trovato un po' contorto e leggermente prolisso, anche se ricco di suspence, colpi di scene e pathos.
Inoltre il finale mi è sembrato vago e affrettato, anche se quest'opera appartiene ad un ciclo di tre romanzi, dedicato agli ultimi Valois.
In conclusione consiglio vivamente questo classico imperdibile e intramontabile, pieno di avventure incredibili e personaggi indimenticabili ma anche di valori morali, come la forza dell'amicizia, dell'amore e l'invincibilità del fato. Mille grazie Dumas, per avermi fatto sognare ancora una volta con un altro ben riuscito romanzo che ho divorato in pochi giorni!!! Buona lettura!