La leggenda di San Giuliano Ospitaliere
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"La leggenda di San Giuliano Ospitaliere" di Gusta
L’eccezionalità de “La leggenda di San Giuliano Ospitaliere” sta nello stile scorrevole ma dal lessico ricercato che conferisce una straordinaria eleganza al racconto che fa parte di una trilogia. Flaubert pensò molto a questa opera dove è racchiusa una leggenda, appunto, di un santo venerato ancor oggi soprattutto a Macerata. Un uomo spietato con tutte le armi, massacratore di animali e, nella foga, anche dei suoi genitori. Colpisce la sua voglia di avere in sé l’odore di belva, sopita dalla moglie, ma da essa involontariamente risvegliata con la ripresa di una tragica battuta di caccia che lo trascina negli inferi di una predizione terribile del cervo ferito. Quello che pagherà successivamente Giuliano verrà prima ingigantito e poi santificato da una figura dell’Eterno nel contesto di un congiungimento talmente fisico da sorprendere il lettore commuovendolo come non accade spesso. L’effetto è veramente dirompente come è assoluta la dicotomia del personaggio che però, oltre all’autorità del condottiero ha anche la forza interiore di un santo con la sua capacità di redenzione che lo porta a obbedire agli ordini del lebbroso divino. Basato su tre premonizioni il racconto contiene un vigore che lo fa vivere totalmente in apnea recando un immenso godimento