La casa sfitta

La signora Sophonisba è un'anziana donna sola e benestante che, vive una vita apatica che non giova alla sua salute. Su consiglio del medico personale, decide di trasferirsi a Londra aiutata dal factotum Mr. Trottle e coccolata dall'affetto (mai sopito) dell'ex spasimante di un tempo, Mr. Jarber.
La casa scelta da Trottle per la permanenza, ne fronteggia un'altra in completa decadenza e sfitta da diversi anni.
Un giorno, osservando incuriosita dalla finestra, la signora ha l'impressione di vedere un occhio che la osserva. Rimasta fortemente impressionata inizia ad esserne ossessionata e ne pretende la storia.
Jarber si offre volontario per indagare sostituendosi a Mr. Trottle che vede come rivale.
Ne ricaverà solo storie personali di abitanti che si sono avvicendati nella casa, ma nulla più.
Cosa nasconde in realtà la casa? E l'occhio visto di recente, di chi è se il luogo risulta disabitato?
Il decisivo colpo di coda che porterà alla luce un terribile segreto custodito all'interno, sarà dato dal discreto ma efficace Mr. Trottle.
Una lettura scorrevolissima dallo stile lineare e senza fronzoli retorici. Una trama ipnotica che rapisce totalmente l'attenzione del lettore curioso.
Per gli amanti di Charles Dickens questo libricino di sole 138 pagine è un immenso dono della neonata casa editrice Jo March, che prosegue il suo ambizioso progetto Atlantide. Anche se è un lavoro a più mani, non si può non riconoscere il tocco del maestro e del suo fedele amico Wilkie Collins. All'interno troviamo addirittura un poema, che ho apprezzato particolarmente, e che sospetto sia stato scritto da Adelaide Anne Procter, talentuosa (a detta dei critici) poetessa d'epoca vittoriana. Apprezzabilissimo il finale...il migliore possibile, dove il bene trionfa come da buona tradizione dickensiana.
Consigliatissimo!!!