Narrativa straniera Classici L'ultimo addio
 

L'ultimo addio L'ultimo addio

L'ultimo addio

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Il presente volume riunisce due racconti inediti del grande scrittore austriaco Arthur Schnitzler (Vienna, 1862-1931). Nel primo di questi, "La donna dopo", un uomo ancor giovane in preda al dolore per la scomparsa improvvisa della moglie tenta disperatamente di ritrovare i ritmi di una vita sociale che sembra non più appartenergli; in un girovagare a vuoto alla ricerca di nuove occasioni di vita, si troverà spinto verso il rapporto con un'estranea che non farà però che acuire il suo stato fino al parossismo finale in cui l'amante sconosciuta e l'amata defunta gli appariranno riunite in un estremo lampo di follia. Tematicamente affine è il secondo racconto, "L'ultimo addio": anche qui amore, morte e senso di colpa si trovano a coesistere nel protagonista, il quale di fronte all'amante defunta si sente incapace di rivelare al marito il rapporto clandestino che li aveva uniti.



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L'ultimo addio 2016-02-23 20:45:06 siti
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siti Opinione inserita da siti    23 Febbraio, 2016
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Di cosa è fatto il dolore?

-Anticipazioni sulla trama-

Due racconti inediti appartenenti ad una produzione chiusa in un baule e gestita dagli eredi dopo la morte dell’autore, medico votato alla letteratura tanto da fare della sua passione l’occupazione della vita abbandonando quella ereditaria per volere paterno, illustre medico.
Il suo nome è immediatamente accostabile a “Doppio sogno” anche in seguito alla nota trasposizione cinematografica di Kubrick, alla tecnica del monologo interiore nonché alla tematica onirica intarsiata di risvolti inconsci.

I due brevi testi, “La donna dopo” e “L’ultimo addio”, ci presentano due uomini e il loro tormento d’amore associato alla morte della donna amata .
Nel primo episodio un novello vedovo è rappresentato nella sua elaborazione del lutto finché una sorta di intima folgorazione lo porta a trovare la sua apatia e il suo dolore insensati. Si abbandona così, pur nell’ambivalenza dei moti del suo animo, alla ricerca di una nuova felicità; un intento voyeuristico si confonde con un’intensa attività onirica e sfocia in un incontro casuale altamente suggestivo. Mentre pensa di abbandonarsi alla beltà femminile, una donna tremendamente simile nella postura, nell’incedere e nei più superficiali strati esteriori alla moglie defunta, lo porta all’approccio vero e proprio. Gustav si perde allora in una doppia relazione: amando la “sosia“, ammorbando il ricordo dell’amata, risvegliandosi dall’abbaglio, si ritrova serenamente omicida.
Nel secondo racconto l’uomo è un amante che attende il rendez - vous con la sua amata rigorosamente ammogliata la quale si recherà da lui solo dopo aver scaricato il marito. Ogni loro appuntamento è caratterizzato dall’attesa snervante, imprevedibile, indecifrabile. Questa volta però supera l’immaginabile e si protrae per un tempo impensato, scavalca la notte, getta nell’angoscia e si traduce in un’assenza definitiva: dopo breve agonia di alcuni giorni la donna, nel fior degli anni, muore. Il racconto è attesa, premonizione, lento avvicinamento, toccata e fuga. Scoperta la realtà dopo appostamenti alla casa dell’amata, risolve l’ultimo dilemma: porgerle l’ultimo addio. Intrufolatosi nella residenza, all’insaputa di tutti e dello stesso marito che conosce al capezzale, saluta per l’ultima volta colei che amò in vita. Ella, beffardamente, sogghigna; lui vergognandosi come un ladro abbandona la casa stritolato dalla sua ipocrisia.

Sogno, morte, amore rispecchiano rispettivamente vita, amore, morte all’insegna della perdita e dell’attesa. La doppiezza condisce il tutto.
Stupiscono in questi brevi racconti l’intensità narrativa, la visione del mondo, cupa e decadente, la capacità di scavo del mondo interiore, la declinazione del dolore, l’interconnessione tra realtà, sogno e menzogna.

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