Narrativa straniera Classici L'importanza di chiamarsi Ernesto
 

L'importanza di chiamarsi Ernesto L'importanza di chiamarsi Ernesto

L'importanza di chiamarsi Ernesto

Letteratura straniera

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Salutata al suo apparire dalla perplessità di critici e letterati, L'importanza di chiamarsi Ernesto – dopo un secolo di felicissima e intensa vita sui palcoscenici di tutto il mondo – e ormai universalmente riconosciuta come un geniale, straordinario e rigorosissimo "nonsense", che anticipa tutte le più moderne risultanze del teatro dell'assurdo. Questa commedia fu scritta tra il 1894 e il 1895, in quel momento della vita di Wilde che precede la sua rovina, alla vigilia del processo che lo condurrà in carcere, e al quale egli va incontro testardamente e ciecamente, in una sorta di furia autodistruttiva. Wilde scrive in quest'opera le sue pagine più disincantate e fresche, più spensierate e felici.



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L'importanza di chiamarsi Ernesto 2016-12-26 08:24:57 sonia fascendini
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    26 Dicembre, 2016
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Quando Ernesto fa rima con onesto

Peccato che nella traduzione in italiano il titolo perda un pò del suo significato. La commedia è infatti tutta basata sull'assonanza in inglese tra le parole Ernesto ed onesto. (pronunciate quasi nello stesso modo). Già dal titolo quindi Oscar Wilde dà la prima stilettata ad una società perbenista, che si nasconde dietro alle apparenze ed ignora piccoli dettagli quali l'onestà. Il racconto gioca tutto su una serie di equivoci, su bugie più o meno innocenti che portano ad altri equivoci e ad altre bugie. Tanto per non smentire il rilievo che hanno le apparenze nella società alla fine tutto si metterà a posto, o almeno lo sarà nelle apparenze.
Molto divertente in alcuni tratti, anche se nella traduzione in italiano si perdono alcuni dettagli. si tratta poi di un scritto fatto per il teatro, quindi la lettura non sempre è così immediata e gratificante come nei romanzi veri e prpri. nel complesso, però merita di essere affrontato.

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L'importanza di chiamarsi Ernesto 2015-06-08 17:08:42 MrsRiso13
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MrsRiso13 Opinione inserita da MrsRiso13    08 Giugno, 2015
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Nomen omen

In "nomen omen” è l'essenza di questo piccolo, ma colossale, classico, che in poche righe e ancor meno personaggi inscena una commedia brillante e ironica per ridicolizzare i costumi perbenisti dell'epoca vittoriana narrata. Un bonbon prezioso, scritto da un critico Wilde, spesso in dissenso con il periodo vissuto, per mostrare quanto sia importante l'apparenza a discapito della vera essenza. Poche frasi dei protagonisti per ironizzare e criticare l'ipocrisia dell'alta società inglese, per dare corpo alla voglia dell'autore di rispondere agli attacchi personali, per contestare quella frivolezza e quella superficialità caratterizzanti la società inglese del tardo ottocento, sempre pronta a mostrare un morigeratezza, con i suoi rituali del tè e le sue passeggiate in campagna, non propria.
Poco importa che di “earnest” gli uomini in ballo abbiano solo il nome e in fondo neppure quello, rimangono, pur sempre, il prezioso trofeo che intendono accaparrarsi due signorine di buona famiglia, realizzando l'intreccio centrale di questa piéce teatrale.
Più i dialoghi si fanno paradossali e ricchi di non-sense, più stringente e feroce diviene la critica, analizzando vari aspetti: dalla politica alla vita sociale, dall'arte alla cultura, fino ad arrivare a puntare il dito contro il sistema di istruzione inglese, mettendo in bocca a una sfrontata Lady Bracknell, parole forti dense di significato allusivo: “L’ignoranza è come un delicato frutto esotico: come lo si tocca il suo fascino è perduto. Le teorie educative del giorno d’oggi sono fondamentalmente assurde. In Inghilterra comunque, grazie a Dio, l’educazione non produce il minimo effetto. Non fosse così ne deriverebbero gravi inconvenienti per le classi superiori”.
Spassosa senza essere volgare, sottile e sofisticata come lo stile dandy riportato in voga dall'autore, questo librettino fedele al suo titolo, si rivela frivolo sono apparentemente, nascondendo in realtà una sagace critica
Immancabile!

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L'importanza di chiamarsi Ernesto 2015-05-18 19:50:41 Belmi
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Belmi Opinione inserita da Belmi    18 Mag, 2015
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La commedia in poltrona

Oscar Wilde per me è uno scrittore senza tempo. Il suo stile è così contemporaneo che è difficile considerarlo un autore del XIX secolo.

"L'importanza di chiamarsi Ernesto" è una commedia teatrale, suddivisa in tre atti. I personaggi sono pochi, simpatici ed ironici.

Un'opera scritta così bene, al punto tale da permettermi di "vivere" una commedia in poltrona. Durante la lettura è come se i personaggi si fossero materializzati davanti a me.

La sua brevità (meno di 100 pagine) non ha intaccato il racconto; una scrittura brillante ed ironica che mi ha fatto ridere e sorridere per l'intera opera.

Amore, simpatia, equivoci, provocazioni e tanto stile "Wilde" mi hanno fatto capire perché è importante chiamarsi.. Ernesto.

Consigliatissimo.

Vi lascio con questa frase:

"A dire il vero, a me non piacciono i fidanzamenti lunghi: Danno ai fidanzato la possibilità di conoscere il carattere dell'altro prima di essersi sposati, e questo non è mai prudente".

Buona lettura!!!

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L'importanza di chiamarsi Ernesto 2013-05-22 08:49:43 orna
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orna Opinione inserita da orna    22 Mag, 2013
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le influenze di un nome nella vita

Divertentissimo ma molto critico della società e del costumi della sue epoca, Wilde riesce a creare una commedia esilarante sul gioco dei ruoli e soprattutto delle parole!
L’importanza di chiamarsi Ernesto o di essere onesto… un gioco di parole che comincia già nel titolo! Le regole dell’alta società si scontrano con quelle del buon senso e dell’amore.
Commedia a lieto fine che vede i protagonisti unirsi in due matrimoni “combinati”.

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L'importanza di chiamarsi Ernesto 2013-03-19 19:15:37 dada997
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dada997 Opinione inserita da dada997    19 Marzo, 2013
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Un nome da sposare

Ironico e realista, brillante e in ogni dove e tempo. Il grande Oscar Wilde delizia i nostri sensi con questa scherzosa opera teatrale che vede il protagonista essere Jack Worthing (vero nome) in campagna e Ernest Worthing a Londra ( che dice essere il suo scapestrato fratello). Riprendendo un po i colpi di scene e scambi di persona del teatro plautino , ritroviamo una grande meraviglia teatrale che anche solo leggendola ci da forza e immaginazione agli eventi ridicoli e ai molteplici momenti scherzosi che vedranno sia il protagonista che il suo caro, ma anche burloso amico far parte a questa trovata teatrale amena. Non solo scambi di persona e ridicole battute ryuotano intorno a questo nome , a detta delle donne "da sposare", ma anche amori e frasi romantiche ci lasciano appassionare al testo.Il linguaggio è piacevole, i personaggi sono simpatici , i luoghi ci ricordano tanto quel romanticismo e amore che è tipico dell'età di Wilde , a noi tutti romanticoni molto cara. è un buon inizio per approcciarsi al mondo di Wilde, che è immortale e come sempre molto piacevole.

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L'importanza di chiamarsi Ernesto 2011-12-24 12:35:29 il_viso_accadde
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il_viso_accadde Opinione inserita da il_viso_accadde    24 Dicembre, 2011
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Divertirsi leggendo(lo)

Originale, ironico, ameno: fantastico.
Davvero divertente, non può assolutamente stancare. Molto leggero, linguaggio semplice. E' un piacevole alternarsi di sequenze dialogate e narrative, anche se le prime predominano nettamente. Si legge in un pomeriggio, d'un fiato.
Certo, i contenuti non sono particolarmente importanti ma, in ogni caso, piacevolmente sottili. Assolutamente non demenziali, hanno un fine critico e ironico ben preciso, intuibili anche da un lettore inesperto.
Bisogna leggerlo, di certo non costa fatica.

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L'importanza di chiamarsi Ernesto 2010-06-01 13:10:10 sabrinat2601
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sabrinat2601 Opinione inserita da sabrinat2601    01 Giugno, 2010
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The Importance of Being Earnest

L'unico modo di comportarsi con una donna è di fare l'amore con lei, se è bella, e con un'altra, se è brutta.

Classica e splendida commedia degli equivoci, incentrata sull'ambiguità del personaggio di Ernest che nella pronuncia inglese del nome assomiglia alla parola onesto.
Wilde anche in questa piece ironizza sullo stile vittoriano di una londra dedita alla bella vita e che lascia spesso l'onestà in campagna dove non ci sono i divertimenti elitari della società moderna.
Un libro che fa ridere dalla prima all'ultima pagina!
Consigliatissimo!

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