Narrativa straniera Classici Il tallone di ferro
 

Il tallone di ferro Il tallone di ferro

Il tallone di ferro

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Pubblicato nel 1907, questo romanzo di Jack London rappresenta un esempio insuperato di "fantascienza verista": impeccabile e profetico nella sua analisi sociale e politica ma, al contempo, senza freni nell'invenzione di una realtà distopica eppure sinistramente familiare. Testo di autentica chiaroveggenza sui destini della società capitalistica, "Il tallone di ferro" è uno dei più allucinati e veridici affreschi della società dominata dal profitto, dipinta nella sua durezza senza scampo, nella sua oppressione generalizzata, nei suoi impliciti e inevitabili sbocchi di violenza e massacro. Il profeta lucido e impavido dello scarto tra le speranze dell'umanità e le condizioni in cui gli uomini si trovano a vivere è Ernest Everhard, l'eroe, il combattente per la libertà (un personaggio memorabile cui Ernesto Che Guevara deve il nome di battesimo). Il racconto della sua vita e del suo pensiero è affidato al diario dell'amata Avis, figlia viziata di una ricca famiglia borghese che apre gli occhi, attraverso l'amore per Ernest, sull'intollerabile oppressione attuata dalla classe sociale cui appartiene, fino alle estreme conseguenze. Un feroce, visionario capolavoro.



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Il tallone di ferro 2019-07-24 09:24:10 Valerio91
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Valerio91 Opinione inserita da Valerio91    24 Luglio, 2019
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Quasi un trattato sul capitalismo

"Il tallone di ferro" mi è sembrata una storia piuttosto anomala, considerate anche le mie precedenti letture su questo autore. Pur presentandosi come una specie di distopico in cui l'entità tirannica è rappresentata proprio dal Tallone di ferro, il romanzo si presenta più come una lunga riflessione su capitalismo e socialismo, portata avanti principalmente dai dialoghi che Ernest Everhard (protagonista di questa storia) porta avanti con vari esponenti della società prettamente capitalistica in cui si ritrova a vivere. Leader del proletariato dalla cultura sconfinata e dalla spiccata intelligenza, si insinuerà nel contesto dei potenti facendosi portavoce del popolo e della sua voglia di rivalsa.
Soprattutto nella prima parte, dunque, questo romanzo si presenta come una lunga analisi politica e sociale del contesto in cui sono immersi i protagonisti; un racconto in cui sono dipinte le loro diverse reazioni, che riveleranno il loro vero carattere.
L'ingresso in scena del Tallone di Ferro (che a quanto sembra è rappresentato dalle grande associazioni, da tutta quella serie di trust che si alleeranno tra loro per la conquista completa del potere e fagocitando tutto il resto) avviene in maniera graduale, instillando nel lettore un'inquietudine che cresce sempre di più col procedere della lettura, fino ad avvolgerlo completamente e infine catapultandolo nella nuova realtà di cui sarà padrone.

Parlando della trama, dunque, occorre precisare che non ci troviamo davanti a un distopico in cui l'entità tirannica è già entrata in gioco e al potere, bensì a un racconto che ci spiega come quest'entità ha cominciato a formarsi e a impadronirsene; come una sorta di "prequel" che ci spiegasse come il Grande Fratello o una società come quella di Fahrenheit 451 abbia potuto formarsi.
Per tre quarti, la storia non presenta quasi alcun tipo di azione: gli eventi si susseguono, ma misteriosamente e sullo sfondo, perché in primo piano ci vengono presentati i punti di vista delle varie fazioni che si preparano alla guerra civile e al sovvertimento di una società che comincia a mostrare segni concreti di cedimento. L'ultima parte è quella in cui comincia l'azione, unico momento in cui vengono messe da parte le elucubrazioni politiche e i monologhi per lasciare spazio alla reazione del "popolo dell'abisso", che di quelle parole non se ne fa nulla, ma che a causa di esse si trova nella più completa miseria; una miseria che, alla lunga, non può portare ad altra conclusione se non alla violenza atta a sfuggire a una vita che non gli ha lasciato più nulla.

"È meno terribile veder morire uomini forti, che sentire un vile implorare per aver salva la vita."

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