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Il ritratto di Dorian Gray Il ritratto di Dorian Gray

Il ritratto di Dorian Gray

Letteratura straniera

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Dorian Gray, un giovane di straordinaria bellezza, si è fatto fare un ritratto da un pittore. Ossessionato dalla paura della vecchiaia, ottiene, con un sortilegio, che ogni segno che il tempo dovrebbe lasciare sul suo viso, compaia invece solo sul ritratto. Avido di piacere, si abbandona agli eccessi più sfrenati, mantenendo intatta la freschezza e la perfezione del suo viso. Poiché Hallward, il pittore, gli rimprovera tanta vergogna, lo uccide. A questo punto il ritratto diventa per Dorian un atto d'accusa e in un impeto di disperazione lo squarcia con una pugnalata. Ma è lui a cadere morto: il ritratto torna a raffigurare il giovane bello e puro di un tempo e a terra giace un vecchio segnato dal vizio.



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Il ritratto di Dorian Gray 2023-10-22 16:26:40 lapis
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lapis Opinione inserita da lapis    22 Ottobre, 2023
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Narciso fin de siècle

Quando il giovane e innocente Dorian Gray vede per la prima volta il suo magnifico ritratto impara ad amare la propria bellezza.

Ma non basta uno specchio lucido in cui rimirarsi, il Narciso fin de siècle vuole di più, vuole che la propria vita diventi essa stessa arte, consacrata all’inseguimento del bello, del piacere, della sensazione intensa o rara. Regole sociali e morali sono catene di cui farsi beffe in nome di un superiore ideale estetico che fa di gioia, godimento, passione i propri comandamenti. Sono le insinuanti teorie del maturo Lord Henry, dandy cinico, intelligente e raffinato a cui Wilde affida i più sferzanti aforismi e squisiti nonsense. Il ragazzo si lascia così avvelenare da queste teorie edonistiche, spingendo la sua esistenza al limite, sulla strada del vizio e della dissolutezza.

Ma mentre l’uomo conquista il mondo e il piacere, cosa accade alla sua anima? È sulla scia di questa domanda che si innesta l’invenzione geniale di Wilde: la vita diventa arte, immagine perfetta e immutabile di giovinezza, mentre l’arte diventa vita, portando il segno degli anni e il peso dei peccati. E così mentre Dorian continua a essere ammirato in società per il suo aspetto innocente e delicato, la tela si fa specchio della coscienza, deformandosi giorno dopo giorno: gli occhi si gonfiano, le rughe solcano la pelle e le labbra si incurvano in un ghigno crudele e spaventoso. Dorian nasconde il quadro in soffitta, chiudendo a chiave la porta per fingere che non esista, ma non basta tutto l’oppio del mondo per dimenticare davvero quel volto che lo osserva da lontano e sogghigna nel buio, diventando sempre più maligno e ripugnante.

Quel dipinto che gli aveva insegnato ad amare la propria bellezza, gli insegnerà anche ad avere orrore della propria anima?

La penna di Oscar Wilde è sublime e inimitabile, capace di fondere l’ironia spietata di battute paradossali e irriverenti alla pura poesia con cui si abbandona alla descrizione dei profumi di un giardino o delle note di un notturno di Chopin per ricreare le atmosfere languide che avvolgono queste pagine. Un romanzo tutto giocato su ambiguità e contraddizioni, in grado di sedurre anche i lettori di oggi con il suo fascino straordinario.

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Il ritratto di Dorian Gray 2021-11-14 01:17:12 Kvothe
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Kvothe Opinione inserita da Kvothe    14 Novembre, 2021
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QUADRO, QUADERNO, LIBRO, TIGRE, AGNELLO

Prima della recensione racconterò di un aneddoto quindi se non volete continuare fermatevi. In una giornata d’estate con nuvoloni color cobalto carichi di pioggia decisi comunque di andare con la mia ragazza in macchina a farle vedere il mio ex campus estivo (immerso tra le collinette) di quando ero piccolo. Arrivati là l’ho trovato messo piuttosto male, abbandonato però le cose che ricordavano stavano ancora lì: il campetto da calcetto era coperto di erbacce e cianfrusaglie, lo spiazzale di cemento davanti alla scuola era ridotto un po’ maluccio ma era ancora tutto lì. Di lì a poco iniziò una bufera e a buttare giù tutta la pioggia che il cielo aveva con sé, più il vento per non farci mancare nulla. Ormai eravamo là quindi diamo un’occhiata in giro. Notiamo che il finestrone che dà sullo spiazzale è aperta e sbatte forte per il vento. Ci affacciamo e notiamo scatoloni sparpagliati sul pavimento e altre mille cose, con la stanzetta stracolma di roba. Dato che siamo senza paura entriamo e ci mettiamo a curiosare in giro; negli scatoloni ci sono molti libri: libri belli, libri trash, libri capolavori e di tutto e di più. Molti libri erano in ottime condizioni ma altri erano lasciati alla totale incuria, mangiati dai topi e abbandonati a se stessi. Ci sembrava un totale spreco lasciare lì tutti quei libri. Così alla fine ne prendemmo alcuni, forse è letteralmente rubare ma ci sembrava un delitto ancor più grande lasciarli lì in quelle condizioni. A noi piace pensare di averli salvati più che rubati poi ognuno ha la sua idea. Fu così che io e il ritratto di Dorian Gray ci conoscemmo. Era un libricino verde bottiglia con le scritte in oro, molto seducente, tenuto in forma nonostante i suoi molti anni. Un libro così invitante che sarebbe stato un delitto non appropriarsene. In effetti sembrava proprio magico, tirato a lucido e troppo calzante con il personaggio che covava dentro le sue pagine. Se uno credesse alla magia o alla sua storia si potrebbe quasi pensare che forse sia il libro che dona l’immortalità a Dorian Gray e non il quadro. Forse ho fatto l’errore di riportare indietro Dorian Gray nella nostra società perché Wilde da buon ingannatore ci ha fatto credere a tutti la cosa sbagliata. Dopo qualche anno, siamo in un’altra città, decido finalmente di leggerlo e spero con tutto il cuore che non sia tipo il diario di Tom Riddle. È stato un colpo di fulmine come quel fatidico giorno di tuoni e tempeste di anni fa. Mi ha letteralmente stregato e se all’inizio pensavo che sarei andato incontro ad una scrittura più antica, non potevo che essere più in difetto di così. Una scrittura moderna, per un personaggio moderno, fuori dal tempo. Sono sempre stato traviato dai film o dalle serie tv che raccontano il personaggio in chiavi un po’ diverse. Ho amato tutto di questo romanzo così attuale. I personaggi sono descritti in maniera eccellente e le relazioni che i personaggi intraprendono sono forti e intense. Sinceramente mi viene difficile recensire questo libro perché non avrei molto da aggiungere, posso solo scrivere delle mie emozioni perché per analizzarlo non bastano poche righe. Wilde alla fine ha fatto vivere la sua divinità per sempre, ci è riuscito. È nella nostra società Dorian Gray, è espressione di noi, è tutto e di più. È un agnello da plasmare, un’anima da salvare, un personaggio che vivrà per l’eternità.

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Il ritratto di Dorian Gray 2021-10-26 21:17:52 Con.i.libri.si.vola
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Con.i.libri.si.vola Opinione inserita da Con.i.libri.si.vola    26 Ottobre, 2021
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L'incarnazione dell'esteta

Il ritratto di Dorian Gray”, pubblicato nella sua versione definitiva ben 130 anni fa, è l'unico romanzo di Oscar Wilde, massimo esponente del Decadentismo, caratterizzato dalla scissione tra valori estetici e morali.

La storia è ambientata nella Londra dell'epoca vittoriana e Dorian, il protagonista è l’incarnazione del narcisismo e dell’estetica in base alla quale si è alla costante ricerca della bellezza e si vuole fare della propria vita un'opera d'arte.

Attraverso una scrittura moderna che alterna parti dense di riflessioni con altre più scorrevoli, Wilde riflette sulla doppiezza insita nell’animo umano continuamente ossessionato dall’inesorabile trascorrere del tempo.

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Il ritratto di Dorian Gray 2021-07-20 08:03:13 Molly_
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Molly_ Opinione inserita da Molly_    20 Luglio, 2021
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Tra luce e ombra

"L’unico modo di liberarsi di una tentazione è abbandonarvisi."

A grandi linee tutti conosciamo la storia. Un ragazzo bellissimo che non invecchia mai e un dipinto maledetto che ogni giorno diventa sempre più mostruoso.
.
Una trama originale, ben congegnata con un tocco dark e macabro che a mio parere non guasta mai. Ho amato l’ambientazione nella vecchia Londra vittoriana, con i suoi teatri dove la bella élite mostrava il suo lato migliore e artificiale, e i luridi sobborghi malfamati dove gli stessi borghesucci potevano calare la maschera e sfogare i loro impulsi più deplorevoli e i vizi più condannabili.
Un perfetto affresco della società perbenista e contraddittoria dell’Inghilterra del diciannovesimo secolo.

Un’opera ricca di riflessioni esistenziali che riesce a cogliere le profondità dell'animo umano trattando un tema che ha come radici la vanità e l'ambizione dell'uomo. Chi non ha mai immaginato quanto sarebbe meraviglioso poter restare per sempre giovani e belli?!

Una vera e propria celebrazione del culto della bellezza. La vita, per Wilde, si configura infatti come un'opera d'arte. Un'esperienza, quella estetica, che non sempre si rivela giusta e retta. La visione della vita come arte implica infatti da un lato la ricerca del piacere dall'altro uno stile di vita disinibito e dissoluto che porta allo sfacelo morale e, nel caso di Dorian Gray, al crimine.

Wilde non è uno scrittore a noi contemporaneo e perciò il ritmo della narrazione non appare sempre leggero. Verso la metà la lettura rallenta. Questa è stata la parte più dura a mio parere. Ci sono capitoli dedicati a particolari dettagli della vita di Dorian, uno è dedicato interamente ai suoi passatempi, per farvi un esempio. Superati questi si giunge al gran finale. Aumenta l'intensità della narrazione e le pagine si caricano di suspense ed eccitazione.

A quel punto il capolavoro di Wilde è compiuto e non si può che restarne ammaliati.

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Il ritratto di Dorian Gray 2020-11-12 09:30:46 SaRA8993
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SaRA8993 Opinione inserita da SaRA8993    12 Novembre, 2020
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SUPERBAMENTE BELLO


Dorian è un giovane e aitante ragazzo che accetta di posare come modello per il famoso pittore Basil Hallward che gli fa un ritratto magistrale, sontuoso, bellissimo. Ad opera finita, Dorian, s’innamora follemente della sua immagine riflessa sulla tela talmente tanto che decide di fare un patto con il diavolo per rimanere giovane per sempre e conservare la sua avvenenza ed eleganza mentre ad invecchiare sarebbe stato il quadro.
Resosi conto di quanto bella sia la sua giovinezza decide di viverla appieno assaporando tutti i piaceri di un vita sregolata, passionale e anche illegale, tanto che arriva persino a commettere degli omicidi.
A farne le spese, il quadro, che diventa sempre più cupo, triste, scavato e sopratutto brutto come la sua coscienza sporca e Dorian di questo ne è consapevole.
Grande classico di Oscar Wilde,sicuramente la più grande opera dell’Estetismo inglese dell’epoca ottocentesca.
Il fascino delle cose e delle persone, il piacere effimero delle emozioni sfuggenti ed estreme, la bellezza dell’esteriorità, l’attrazione per tutto ciò che è bello, superbo, frivolo, labile ma terribilmente affascinante, grandioso, stupefacente, l’osservazione meticolosa del motto “carpe diem” e “ricordati di osare sempre” nel modus operandi di chi è più attratto dal vivere il presente piuttosto che rimanere ancorati al passato pensando al futuro claudicante ed incerto ma che dimostra una superficialità di fondo della visione del mondo: queste sono le tematiche principali del romanzo,inserito nella corrente più spinta e mondana di quel tempo.
Certamente d’ispirazione per gli esteti di tutto il mondo tra cui l’italiano Gabriele D’Annunzio che con “Il Piacere” creò una pietra miliare della letteratura.
Analizzando l’opera possiamo ritrovarci anche ad affermare una similitudine artistica: il personaggio di Dorian Grey che si innamora della sua immagine ricorda il mito di Narciso,che guardandosi nello specchio di acqua trasparente di una pozzanghera si invaghisce di se stesso sino a morire di disperazione; da qui il termine “narcisista”, entrato nel linguaggio comune di tutti i giorni.
Grande classico da leggere assolutamente almeno una volta nella vita non dimenticando di conoscerne il contesto storico, politico e culturale in cui è stato scritto e in cui ha vissuto l’autore per riuscire a comprendere appieno la storia in sé.

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Il ritratto di Dorian Gray 2020-07-12 19:24:00 Chiara77
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Chiara77 Opinione inserita da Chiara77    12 Luglio, 2020
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Bene e male

“I libri che il mondo chiama immorali sono quelli che rivelano al mondo la sua vergogna. Tutto qui.”

E’ abbastanza difficile scrivere un commento su questo celeberrimo classico: chiunque conosce il romanzo, chiunque conosce la trama, anche se magari non ha letto il libro; chiunque ha già letto e scritto recensioni su recensioni. Comunque, proviamoci lo stesso.

Dorian è un ragazzo bellissimo e ingenuo, ha vissuto fino a quel momento un’esistenza pura e innocente, inconsapevole del bene e del male. Ha incontrato un pittore, Basil Hallward, che si è innamorato perdutamente di lui: Dorian è diventato ciò che può dare vita e splendore all’arte di Basil, la sua fonte di ispirazione, tanto che il pittore ha iniziato a ritrarlo in uno splendido ritratto. Un giorno, nello studio di Basil, Dorian incontra Lord Henry Wotton, un giovane aristocratico che vive una vita dissoluta e completamente sganciata dalle convenzioni sociali, delle quali si disinteressa con ostentata fierezza. Dorian rimane immediatamente affascinato da Lord Henry, si lascia sedurre senza opporre alcuna resistenza dalle sue idee riguardo al ritenersi superiori alle regole morali.
Il giovane protagonista scopre così improvvisamente il lato oscuro che si cela dentro ogni essere umano. Si rende conto della dualità che caratterizza ogni persona: il bene e il male, l’apparenza e la sostanza, l’esteriorità e l’interiorità, l’aspetto fisico e l’anima, la giovinezza e la vecchiaia. Nel testo questa scissione si materializza appunto in Dorian e nel suo ritratto, che rappresentano fisicamente i due aspetti opposti di una realtà unica, quella della personalità del protagonista.

L’autore voleva porre l’accento su questo aspetto: l’essere umano non è unico e inscindibile ma è –almeno- formato dalla sua parte luminosa e dall’altra sua parte in ombra. Entrambe formano e danno vita ad ogni persona, nessuno è un unico ma si scinde fra bene e male. La lettura di quest’opera mi ha più volte fatto ripensare ad un altro romanzo inglese pubblicato all’incirca nello stesso periodo (ultimi anni del XIX secolo), ossia “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde” di Robert Louis Stevenson. La letteratura successivamente è andata oltre questo dualismo, presentandoci gli esseri umani non scissi in sole due parti ma frammentati in molteplici maschere e mossi da innumerevoli pulsioni ed istinti diversi.

Il contrasto che sconvolge la vita di Dorian Gray non si esaurisce in quello fra bellezza e gioventù contro bruttezza e vecchiaia ma sicuramente riguarda anche un conflitto morale ed etico fra una persona pura ed innocente ed un’altra cattiva e perversa.

Oscar Wilde voleva ammonire il lettore rispetto all’ipocrisia dilagante nella società vittoriana del suo tempo e puntare il riflettore sugli aspetti oscuri, ma reali, presenti in ogni persona, anche quella che esteriormente si presenta come la più lontana possibile dal male.

Un classico sicuramente imprescindibile, un romanzo che costituisce una pietra miliare nella letteratura e non può mancare nel bagaglio culturale di ogni lettore.

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Il ritratto di Dorian Gray 2018-08-20 19:25:08 Tonks
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Tonks Opinione inserita da Tonks    20 Agosto, 2018
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"La bellezza è superiore al genio in quanto non ha

Oscar Wilde è uno scrittore ottocentesco, esponente soprattutto del decadentismo e del dandismo (è infatti considerato per eccellenza padre di quest’ultimo). Tra le sue opere, ne troviamo una in cui è riuscito a dare forma, voce e anima a un mito moderno. Un mito che ancora oggi incontriamo nei nostri sogni, nelle nostre paure: l’eterna giovinezza. Questo mito viene incarnato dal personaggio di Dorian Gray, un semplice e giovane ragazzo, che spicca tra gli altri per la sua splendida bellezza. Motivo per cui il pittore Basil Hallward, palesemente attratto dal giovane, decide di immortalarne la bellezza in un ritratto, che rappresenterà la salvezza e la condanna del giovane. Il protagonista vive una vita in modo semplice e allegro, come se non si rendesse conto della sua oggettiva bellezza. La sua vita prende svolta quando conosce Sir Henry Wotton uomo dal “cinismo gentile” che con i suoi discorsi suscita nel ragazzo una forte influenza. Wotton è sicuramente un personaggio fatale: i suoi aforismi sarcastici intrecciati a sfumature di pessimismo, sono sparsi per tutto il romanzo. Il punto di vista di questo personaggio è molto complesso e rende Wotton sicuramente il personaggio dandy per eccellenza. Il ragazzo, infatti, non si rende veramente conto della sua fantastica giovinezza finché Wotton non gli fa notare di come essa passi così in fretta, di come ogni cosa dopo di questa, per quanto allegra e sublime possa essere, non potrà mai essere paragonata agli anni della gioventù. L’ossessione d’invecchiare, di dover vedere la propria bellezza appassire, porterà Dorian a vendere la propria anima e scambiarla con il proprio ritratto, per poter mantenere la sua eterna giovinezza. In questo modo, non sarà più lui ad invecchiare ma il ritratto stesso. Da questo momento, Dorian inizia ad abbandonarsi completamente ad ogni piacere e ad assumere un aria sempre più malvagia, corrotta e noncurante di qualsiasi principio che caratterizzavano l’Inghilterra Vittoriana. Non dà spazio alle proprie emozioni e vive la sua vita come se fosse il personaggio di una tragedia, cercando di assumerne anche i tratti.
Il lettore s’identifica nel personaggio di Dorian poiché nessuno di noi è completamente indifferente allo scorrere del tempo: ognuno di noi ha bisogno di soddisfazioni e di lasciare il segno durante la propria esistenza; per questo motivo, come ci dice l’autore, l’uomo cerca di lasciare qualcosa di suo attraverso il potere, le imprese di guerra e l’arte. Ma ciò che rende la gioventù speciale è proprio la sua fugacità, per questo essa è come un dono. Viverla in eterno come Dorian ne spegne le sue autenticità ed è soprattutto impossibile. Wilde c’insegna che l’unico modo per poter mantenere qualcosa in eterno è con la rinuncia della nostra anima. E questo, come il romanzo ci rivela, non porta mai ad un lieto fine.

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Il ritratto di Dorian Gray 2018-06-02 13:57:20 Clangi89
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Clangi89 Opinione inserita da Clangi89    02 Giugno, 2018
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Il riflesso della bellezza

Tutto ha inizio, sfuma e scorre sulla tela che ritrae i lineamenti affascinanti e raffinati del giovane aristocratico che ispira come una musa la mano dell'artista ed amico Basil Hallward. Quando Dorian Gray riceve il dipinto che lo ritrae, ammira se stesso nelle pennellate e non ha dubbi, parte una supplica, un desiderio dentro sé affinché il suo viso, i suoi tratti bellissimi, non vengano scalfiti dal fatidico scorrere del tempo. La preghiera non resta inascoltata, il ritratto subisce i segni degli anni che passano mentre nella vita Dorian Gray scopre quanto potere esercita la bellezza eterna. Inizia una vita di scoperte, eccessi non privi di spiacevoli effetti in coloro che ne subiscono le attenzioni.
Donare l'anima in cambio della bellezza, dei piaceri assoluti e della vanità sfrenata ha tuttavia conseguenze inattese. Il protagonista subisce il dominante fascino del criptico e riflessivo Lord Henry e a mano a mano che le vicende si susseguono emerge un Dorian Gray sempre più svuotato nel cuore. Nelle notti insonni riemergono i fantasmi di episodi malvagi ed i terrori, le visioni e l'orrore davanti allo specchio che riflette un aspetto magnifico quanto orrendo dietro e dentro. Lo specchio donato dal caro Lord Henry viene infranto e il cerchio si chiude o si riapre per tornare al famoso ed inscindibile legame del corpo/anima.
Un classico che scorre nella trama e nei pensieri sull'arte, la natura umana, passioni e paure, che prendono voce dai protagonisti. Un viaggio nella penna di Oscar Wilde che merita assaporare!

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Il ritratto di Dorian Gray 2018-03-03 16:52:39 Mollybooks_
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Mollybooks_ Opinione inserita da Mollybooks_    03 Marzo, 2018
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Realtà o illusione?

A grandi linee tutti conosciamo la storia. Un ragazzo bellissimo che non invecchia mai e un dipinto maledetto che ogni giorno diventa sempre più diverso dalla realtà. Sempre che la realtà sia davvero quella che vediamo! Anche per me era ormai giunto il momento di immergermi nella lettura di questo mito della letteratura inglese. Purtroppo devo ammettere che sono rimasta un po' delusa. Iniziamo perciò dagli aspetti positivi:
è un classico conosciuto in tutto il mondo che probabilmente a molti incuriosisce , è ricco di riflessioni esistenziali, riesce a raggiungere le profondità dell'animo umano trattando un tema che ha come radici la vanità e l'ambizione dell'uomo. Chi non ha mai immaginato quanto sarebbe meraviglioso poter restare per sempre giovani e belli?! Come un fiore sbocciato da poco, profumato e bellissimo, che non appassisce mai.

Cose meno belle: ovviamente Oscar Wilde non è uno scrittore del nostro secolo e perciò il ritmo della narrazione non può essere brillante e leggero. Il libro parte in quinta grazie ai primi capitoli appassionanti poi verso la metà rallenta. Questa è stata la parte più dura. Ci sono capitoli dedicati interamente a particolari e aspetti privati della vita di Dorian (uno è dedicato interamente ai suoi passatempi!). Superati questo si giunge al finale. Aumenta l'intensità della narrazione e le pagine si caricano di suspense ed eccitazione.

Per concludere consiglio questo libro a tutti i bibliofili, gli amanti della letteratura e anche a chi vuole cimentarsi in una lettura diversa. Il libro non è molto lungo quindi tranquilli! ;)

"Oggigiorno la gente conosce il prezzo di tutte le cose e non conosce il valore di nessuna"

"Ognuno di noi porta in se stesso il cielo è l'inferno"

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Il ritratto di Dorian Gray 2016-11-06 10:53:30 Nuni83
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Nuni83 Opinione inserita da Nuni83    06 Novembre, 2016
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Oscar Wilde genio assoluto

Se l'artista crea cose belle allora Wilde è l'artista per eccellenza.
Il Ritratto di Dorian Gray ha tutto quello che si può cercare in un libro e molto più di quanto ci si aspetti da un capolavoro.
Gli ingredienti ci sono tutti: stile, trama, contenuto, idea originale, infiniti spunti di riflessioni sulla vita, suspense e bellezza.
Il lettore non può rimanere che ammaliato da questo testo così originale e coinvolgente.
La storia di Dorian è spaventosamente inverosimile quanto drammaticamente reale.

Le nefandezze di una vita che si sommano su un volto che non è tuo, la dissolutezza imperante, la cattiveria che abbruttisce l'anima ma di cui non c'è traccia nei lineamenti del protagonista.

Una discesa agli inferi sempre più profonda mascherata dal bon ton.

Personaggi indimenticabili e dialoghi magistralmente costruiti, la ricerca della perfezione in ogni frase rendo questo romanzo una somma infinita di perle rare.

Ogni concetto è un capolavoro, ogni frase deve essere letta più volta per il solo piacere di farlo.

E' un romanzo da assaporare, da apprezzare, da amare. Per me è stato così e quando ho chiuso il libro mi è davvero dispiaciuto salutare Dorian.

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