Il giardiniere dello scia e la gabbia di Cranford
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DUE RACCONTI MOLTO DIVERSI
Ho trovato che questi due racconti brevi sono molto diversi tra di loro.
Il primo dal titolo "Il giardiniere dello Scià" è il resoconto del viaggio in Persia che un giardiniere inglese, Mr Burton, raccontò alla Gaskell e viene pubblicato nel 1852 nella rivista di Dickens "Household Words".
E' una sorte di riepilogo dell'esperienza dell'uomo alla corte dello Scià, del suo lavoro nel giardino dello stesso, degli usi e dei costumi del luogo, delle sue difficoltà nello svolgere il suo lavoro. Ci fa conoscere come viveva la corte, cosa mangiava e come veniva visto uno straniero.
Non mi ha colpito molto purtroppo, forse perché è una semplice "cronaca" di quello che gli è successo e niente altro.
Il secondo "La gabbia di Cranford", è il sequel del famoso romanzo Cranford, è stato pubblicato nel 1862 nella rivista "All the Year Round".
Questo secondo racconto mi è piaciuto molto di più del primo.
Qui ho ritrovato alcuni personaggi di Cranford, l'ironia e l'amicizia, il mondo femminile di questo piccolo paese che avevo lasciato qualche anno fa.
Tutto parte da un malinteso e da una questione per "sole donne" sulla nuova moda parigina, che farà sbellicare dalle risate il lettore, che in poche pagine, riesce a ritrovare l'atmosfera di Cranford, questo villaggio inglese inventato dalla penna della Gaskell.
Ecco come da un'incomprensione può nascere un fraintendimento che porterà non poco scompiglio tra le donne del paese,
Cranford è ispirato a Knutford, luogo dove la Gaskell visse con la zia materna dopo la scomparsa della madre.
Un racconto che arriva al cuore, con assoluta tenerezza e ironia.
Ho ritrovato in questo piccolo volume lo stile e la scorrevolezza della narrazione della Gaskell, che sto imparando a conoscere anche grazie alle sue opere minori.
Probabilmente il secondo racconto si apprezzerebbe ancora di più dopo aver letto il romanzo Cranford.
Un piccolo commento anche sull'edizione della Elliot, l'ho trovata curata, completa di prefazione e note alla fine del libro.